La dissimilazione è un processo per il quale due suoni situati nella stessa parola o in parole contigue, e aventi uno o più tratti in comune, mutano al fine di differenziarsi tra loro. Diversamente dal [...] e viene sostituito da un altro suono, foneticamente simile ma privo dei tratti soggetti a dissimilazione: è consueta, per es., in italiano la dissimilazione di nessi contenenti le polivibranti [r - r] mediante la sostituzione del primo suono con [l ...
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Il punto interrogativo (detto anche, meno spesso, punto di domanda) è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura), composto da un punto sormontato da un tipico ricciolo ‹?›, che contrassegna l’interrogazione [...] , «dal momento che una domanda può valere come un invito, un consiglio, un comando, ecc.» o perfino un’esclamazione (per es., può indicarmi la strada?, vuoi stare zitto?, davvero non lo sapevi?), e quindi avere, anche dal punto di vista prosodico ...
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I vezzeggiativi sono alterati (➔ alterazione) che hanno un significato attenuativo con forte componente affettiva. Attraverso il vezzeggiativo il parlante vuole in genere esprimere la propria vicinanza [...] variante di “piccolo”» (Merlini Barbaresi 2004: 279).
Per questi motivi, non appaiono adeguati in situazioni serie, ad es. nell’esercizio di ruoli ufficiali risulterebbe del tutto inaccettabile io prendo te come adorato maritino. Per contro:
sono di ...
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La dieresi è un fenomeno fonetico, di interesse soprattutto per la metrica (➔ metrica e lingua), per cui la vocale e la semiconsonante di un ➔ dittongo sono eterosillabiche (cioè si pronunciano in due [...] solo la dieresi che ripristina la qualità vocalica originaria di una semiconsonante / semivocale in una parola di etimo latino, per es.: pazïenza [patːsiˈɛnʦa]. Uno degli esempi più famosi è il dantesco «Dolce color d’orïental zaffiro» (Purg. I ...
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(o Hittiti; anche Etei) Antica popolazione dell’Asia Minore, importante per la sua civiltà e l’azione politica svolta durante il 2° millennio a.C., dal 1800 circa fino al 1200, e, dopo questa data, in [...] Kuşaklÿ, Ortaköy).
Gli I. ebbero abili architetti, tanto che è stata ventilata l’ipotesi di una influenza egiziana per es. nel Tempio I della capitale. I santuari sono ben documentati, come pure gli edifici amministrativi (Khattusha, Ortaköy), mentre ...
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L’arte del dire, cioè del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto è studiata nella sua attuazione pratica, nelle sue manifestazioni storiche, nella sua evoluzione, nei [...] tali contesti (rituali, riunioni politiche, sedute giudiziarie) si è maggiormente accentrata l’attenzione degli etnolinguisti. Per es., in alcune società australiane nelle quali vigono particolari restrizioni rituali alle interazioni tra cognati, nel ...
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Zapotechi Popolazione del Messico centro-meridionale, residente da antica data nella porzione meridionale dell’attuale Stato di Oaxaca. Gli Z. erano distinti in numerose tribù, riunite in uno Stato a regime [...] nel phylum linguistico Macro-Oto-Mangue, insieme al mixteco, cui è affine. Le principali caratteristiche sono la semplicità del sistema fonetico, in cui mancano, per es., le labiodentali f e v, e il sistema di numerazione quinario-vigesimale. ...
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VOGULI
Walter HIRSCHBERG
Carlo TAGLIAVINI
. Popolazione di allevatori di renne, di pescatori e di cacciatori, stanziata sulle pendici orientali degli Urali Settentrionali e Centrali, nella Siberia [...] t (come in parte dell'ostiaco), per es., vog. tān "tendine" cfr. finn. suone, ungh. ín; ugrof. *š > vog. t, per es., vog. tənGər "topo"; coniugazione oggettiva con i suffissi possessivi è evidente, per es., da rati "battere" avremo rātilem "io lo ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] di studi che doveva portare alla realizzazione della storia linguistica nazionale come opera autonoma, analoga a quella di altri paesi, per es., la Francia (ma da noi non si ebbe mai un’opera della mole di quella francese di Ferdinand Brunot). Questo ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] fino ad allora usato in quegli stessi centri. Così, per es., lo statuto di una corporazione che era scritto in latino viene il cui apprendimento non costi anni di studio. Così, per es., mercanti e banchieri tengono i libri contabili e fanno le loro ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...