Come nel caso di altri oggetti di uso comune di costituzione binaria e parallela, vale l’indicazione secondo la quale l’uso “collettivo” al singolare, per indicare l’intero oggetto (quando è costituito di parti non separabili), è molto diffuso. A se ...
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Se la nostra gentile lettrice digita, nella vaschetta della ricerca del Vocabolario on line della Treccani, la parola madrina e poi la parola padrino, si rassicurerà: entrambe, con i tradizionali attributi semantici, sono presenti e vive. Madrina, n ...
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I verbi italiani che riprendono verbi latini composti col verbo prĕmĕre, giusta l’etimologia, hanno il participio passato uscente con -presso: per es., comprimere/compresso; deprimere/depresso; esprimere/espresso; [...] imprimere/impresso; reprimere/repre ...
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Terremo senz’altro conto del suggerimento del nostro gentile lettore, con l’accortezza di specificare che, almeno per ora, la candidatura a neologismo incipiente di polliciaggio verrà messa, come dire, sotto osservazione. Il termine, che si colloca ...
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La nostra lettrice dice benissimo, non possiamo far altro che confermare. Il condizionale composto (più comodo usare questa etichetta, perché “condizionale passato” può confondere le idee) può esprimere il cosiddetto “futuro nel passato”, cioè un’az ...
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Sotto il profilo del significato, non c’è davvero differenza. Se in entrambi i casi non è stato espresso l’agente (per es. ... dai miei amici nel primo caso) o il soggetto (i miei amici... nel secondo [...] caso), siamo in presenza di due costrutti di tip ...
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Quando ci si rivolge a un uomo volendo usare le forme di cortesia che in italiano è opportuno usare in contesti formali ma anche non formalissimi (per es., primi momenti di conoscenza dopo le presentazioni [...] reciproche), con chi non conosciamo o con c ...
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La linguistica pragmatica ci invita a considerare il testo (e le sue componenti) all’interno di una cornice di realtà, in cui inferenze e presupposizioni, detto e non detto, prossemica e tratti sovrasegmentali giocano una parte importante nel determ ...
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Nel periodo ipotetico così formulato, tutto funziona: "se tu facessi" (protasi) / "crederei" (apodosi). Nell'oggettiva dipendente da crederei è corretto il congiuntivo/indicativo presente: che tu sia/sei pazzo, con l'indicativo forse meno rilevato s ...
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Solo in usi antichi o tecnici, che recuperano il valore verbale originario di participio presente ricalcato sulla forma latina astans, -antis (poiché non esiste in italiano un verbo *astare), può accadere di trovare la reggenza a: «La massima parte ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...
Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...