Parte necrotica di un tessuto destinata a essere eliminata e sostituita da una cicatrice. Va distinta dalla crosta (definita anche e. secca) che risulta dalla concrezione di sangue, essudati o simili. ...
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escarectomia
Asportazione chirurgica di un’escara. Viene eseguita, ad es., nel trattamento delle ustioni profonde, soprattutto quando residua tessuto necrotico, o delle lesioni da decubito. ...
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carbonchio
Malattia infettiva comune all’uomo e ad alcuni animali dovuta a Bacillus anthracis. Il c. decorre in forma cutanea o in forma interna (setticemica, intestinale, polmonare). Deve la denominazione [...] forma cutanea il c. si manifesta ìn forma di vescicola che successivamente si rompe e viene sostituita dalla caratteristica escara nera, che poi cade guarendo per cicatrice. Nella forma generale sistemica la malattia può decorrere con i sintomi di ...
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. È l'azione di sostanze chimiche, dette caustici chimici o potenziali, che producono per contatto la morte immediata dei tessuti per i fenomeni chimici che intercorrono fra la sostanza e il protoplasma [...] cellulare. Si provoca una zona limitata di necrosi (escara: v. cauterizzazione), più o meno estesa in profondità, di colorito vario, secondo la qualità e la durata di applicazione del caustico. La zona morta si elimina lasciando una piaga granulante ...
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ustione In patologia, ogni lesione anatomica provocata dall’azione del calore di qualsiasi specie. Per analogia di effetti si usa estendere il concetto di u. anche alle lesioni da elettricità (folgorazione [...] escarotica, si ha vera e propria distruzione di tutti gli elementi strutturali della cute con formazione di un’escara. Alcuni studiosi considerano anche una u. di 4° grado, data dalla carbonizzazione coinvolgente anche i tessuti più profondi ...
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radionecrosi
La forma più grave di lesione acuta da radiazioni; è caratterizzata da una particolare accentuazione dei sintomi delle radiodermatiti: l’eritema ha inizio precoce e un colorito intensamente [...] è particolarmente dura, le ulcerazioni, che si formano con relativa rapidità, hanno bordi ispessiti e il fondo ricoperto da un’escara dura, e sono più o meno profonde, potendo coinvolgere nei casi gravi il piano osseo. Si associa una sintomatologia ...
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schianza
Vocabolo di etimo incerto (forse da ‛ chiazza '), anche ‛ stianza ' in toscano, e in antico anche schiancia (v. nel codice Urbinate lat. 366 e in genere nella tradizione settentrionale), o scanza [...] , nella rappresentazione dei due falsatori di metalli, Griffolino e Capocchio, dal capo al piè di schianze macolati. Vale " crosta " di piaghe o ferite, o più precisamente, nel presente contesto, " èscara ", la lesione cutanea formata dalla scabbia. ...
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Si designa con questo nome l'infezione provocata dal bacillo carbonchioso, o bacillus anthracis, così chiamato per la colorazione fortemente scura, nerastra, che assumono il sangue e specialmente la milza, [...] , rompendosi, lascia a nudo il derma, di colorito rosso scuro, violaceo, che non tarda a trasformarsi in un'escara nera color carbone, circondata da un'area arrossata, sulla quale si formano altre flittene, rotondeggianti, analoghe alla primitiva ...
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È l'azione prodotta da particolari strumenti (cauterî o caustici attuali) i quali permettono l'applicazione circoscritta - mediante un'estremità di varia forma, resa incandescente - di alte temperature [...] al rosso bruno massima azione diffusa. La prima consiste essenzialmente in un'ustione di terzo grado con formazione di escara (carbonizzazione dei tessuti) secca, di colorito nero, che si distacca dopo 8-12 giorni, lasciando una soluzione di continuo ...
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RADIODERMITE
Mario Truffi
L'azione dei raggi Röntgen, del radio e delle sostanze radioattive può determinare sopra la superficie cutanea delle alterazioni di grado vario. Gli apparecchi esatti di misurazione [...] torpido, per mesi e per anni, solitamente molto dolorose. Altre volte, con o senza precedente formazione flittenulare, si ha un'escara biancastra poi bruna che, a seconda delle dosi e del potere penetrante dei raggi usati, è più o meno profonda e ...
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escara
èscara s. f. [dal lat. tardo eschăra, gr. ἐσχάρα]. – In medicina, parte morta di un tessuto, separata dai tessuti sani circostanti, e destinata a essere eliminata e sostituita da una cicatrice.
escara
escàra s. f. [adattam. del gr. ἐσχάρα, da cui anche (attrav. il lat.) la voce prec.]. – In archeologia, il focolare domestico e l’altare per i sacrifici (il termine è già in Omero).