Dottore ebreo (Troyes 1040 - ivi 1105), detto Rashī dalle iniziali delle parole Rabbī Shĕlōmōh Yṣḥāqī, o, con adattamento italiano, Salomone Isaacide. Dopo aver studiato in Renania, fondò nella sua città [...] natale un'accademia, che fu cospicuo centro di studî ebraici. Svolse la maggiore attività nei campi dell'esegesi biblica e di quella talmudica, commentando quasi tutto l'Antico Testamento e il Talmūd babilonese. I suoi commenti, chiari, sintetici, ...
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Orientalista (Stoccarda 1821 - Tubinga 1895), prof. nell'univ. di Tubinga (1848); aveva studiato lingue orientali in quella università, dedicandosi poi più specialmente al sanscrito, da lui approfondito [...] durante successive permanenze a Parigi, Londra e Oxford. La sua produzione scientifica concerne quasi esclusivamente l'antica letteratura vedica e annovera opere importanti per l'esegesi del Ṛgveda e dell'Atharvaveda. ...
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Orientalista e glottologo italiano (Mistretta 1898 - ivi 1973). L'attività di P. si è spiegata nell'interpretazione storica di fatti linguistici nel campo indoeuropeo e nel romanzo (il digamma in Omero, [...] ; socio naz. dei Lincei (1966).
Opere
La sua attività si è svolta nel campo indo-europeo, in quello romanzo, e nell'esegesi di testi in base a criterio linguistico, da lui stesso definita «critica semantica». Nel campo iranico, oltre che a ricerche ...
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ZEND
Antonino Pagliaro
. L'uso che della parola "zend" fece A. H. Anquetil Duperron (v.), scopritore dell'Avestā, associandola ad Avestā nel complesso Zendavesta, o servendosene a indicare la lingua [...] dovuto a una falsa interpretazione del complesso tradizionale apastāk u zand. Infatti il pahlavī zand indica invece l'esegesi dell'Avestā, come si era venuta formando nella cerchia religiosa zoroastriana, cioè indica il complesso della letteratura in ...
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Denominazione del ramo asiatico di una delle lingue indo-arie, veicolo di molte forme della cultura aria dell’India, dal periodo vedico fino ai nostri giorni. Si distinguono: un s. vedico, ovvero la lingua [...] inni del Ṛgveda; un s. classico, il s. per eccellenza, nella forma regolata e codificata dagli stessi brahmani in funzione dell’esegesi religiosa, ma anche dall’opera di grammatici, primo per importanza Pāṇini (5°-4° sec. a.C. ca.); un s. ieratico ...
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Orientalista ed ebraista (Rheinzabern, Palatinato, 1504 - Cambridge 1549). A Isny impiantò e diresse una tipografia ebraica; poi fu a Costanza (1542) e quindi a Strasburgo (1544), che dopo qualche anno [...] dové lasciare in seguito all'interim (1549). Dedicò gli ultimi mesi della sua vita all'insegnamento dell'ebraico a Cambridge. Lasciò, oltre a libretti di edificazione, lavori di filologia ebraica e di esegesi antico-testamentaria. ...
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Nome dell'ebraista Giuda Mordechai (Carpentras 1575 circa - Parigi 1650), dopo la conversione dal giudaismo e il battesimo ad Aquino. Tornato in Francia nel 1610 circa, si dedicò, a Parigi, all'insegnamento [...] della lingua ebraica e all'attività scientifica: assisté M. Le Jay nell'edizione della Bibbia poliglotta parigina, pubblicò un grande dizionario ebraico e aramaico, tradusse in ebraico il Nuovo Testamento e scrisse sull'esegesi rabbinica dell'Antico. ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] alla loro esegesi e alla loro comprensione storica − ha compiuto indubbi progressi, anche se all'aumentata mole della produzione, specialmente dopo la seconda guerra mondiale, non si può dire che abbia corrisposto un'adeguata elevazione del livello ...
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Vecchio Testamento. - Critica del testo. - La ripresa degli studî biblici che si è avuta dopo la seconda guerra mondiale è stata favorita da importanti scoperte in Oriente, che hanno offerto nuovo materiale [...] Theologie des Alten Testaments, di cui è edito il primo volume (1958): in esso è cercata la saldatura tra esegesi critico-positiva ed esegesi religiosa. Il punto d'incontro è la ricerca delle tradizioni (il sottotitolo del vol. I è: Die Theologie der ...
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Grammatico africano (sec. 5º-6º d. C.). La sua identificazione con s. Fulgenzio di Ruspe è respinta. Scrisse un trattato mitologico (Mythologiarum libri tres), ove tenta interpretazioni allegoriche di [...] medievale di fronte agli autori classici. È anche autore di un De aetatibus mundi et hominis, cronaca della storia universale dalla creazione (ce ne sono giunti 14 libri) e di un trattatello di esegesi linguistica (Expositio sermonum antiquorum). ...
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esegesi
eṡegèṡi (alla greca eṡègeṡi) s. f. [dal gr. ἐξήγησις, der. di ἐξηγέομαι «guidare, spiegare, interpretare»]. – Propriam., l’esposizione dichiarativa di un testo, in cui si compendia e si conclude l’attività critica dell’interprete;...
esegetico
eṡegètico agg. [dal lat. tardo exegetĭcus, gr. ἐξηγητικός] (pl. m. -ci). – Di esegesi, espositivo, esplicativo: note e., commento e., lezioni e.; che concerne l’esegesi: studî, lavori esegetici. ◆ Avv. eṡegeticaménte, con riguardo...