«E chiunque vorrà, potrà viaggiare in qualunque paese e regione del mondo, sapendo di capire tutti e di essere da tutti capito».
Queste parole di Jan A. Komenský, conosciuto in Occidente con il nome di Comenio, descrivono in maniera inequivocabile un imprescindibile bisogno dell’animo umano: la necessità di comunicare ...
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Per quel che concerne l’apprendimento delle lingue straniere, molti sono stati gli studi, nel secolo scorso e negli ultimi anni, in seno a quella che, parafrasando Umberto Eco, voleva essere la ricerca [...] ore di studio; 5 ore di studio per imparare il tedesco non danno quasi nessun risultato; 5 ore di studio di esperanto sono sufficienti a dare un’idea generale di tutta la grammatica di questa lingua. Negli alunni di lingua madre inglese, i risultati ...
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Più di un secolo fa, nel 1905, William Stead scriveva nella rivista The Review of Reviews:
«Vi è almeno una possibilità che l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo o il russo possano essere adottati [...] . Esiste ad oggi una lingua che rispetta questi prerequisiti? Viene da pensare alle lingue pianificate, come ad esempio l’Esperanto. L’Esperanto (lett. colui che spera), creato da Ludwig Lejzer Zamenhof alla fine dell’800, è ad oggi «l’unica lingua ...
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Ogni anno muoiono in media 25 lingue, una ogni 15 giorni. L’UNESCO stima che per la fine del XXI secolo sopravviveranno circa un decimo delle quasi 7000 lingue oggi esistenti. [...]
Per saperne di più:
Oltre ai testi citati, consigliamo F. Gobbo, Per una politica linguistica ecologica in Europa, in: “L’Esperanto”, 35/8: 4-16, A. Valentini; P. Molinelli; P. Cuzzolin; G. Bernini (a cura di), Ecologia linguistica. Atti del XXXVI ...
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[leggi la prima parte]
Le parole-bauli, nel modo in cui Carroll le utilizza e Deleuze le analizza, prendono forma attraverso espedienti morfologici (in questo caso dell’inglese) raramente giustificabili [...] , si compone delle parole “ferro” e “via”, ma non si limita ad essere una via di ferro, è qualcosa di più. In esperanto, allo stesso modo, abbiamo la forma fervojo, “ferrovia”, composta da “fero” e “vojo” ma, anche in questo caso, non è una fera ...
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I critici letterari Erich Auerbach e Walter Benjamin nacquero nel 1892 nel quartiere berlinese di Charlottenburg da famiglie della alta borghesia ebraica. Nel 1921 i due collaborarono, insieme ad altri [...] Vorsehung] volta a portarci, attraverso un sentiero tortuoso e sanguinoso, verso un’internazionale di trivialità e un esperanto culturale». Il «sentiero tortuoso e sanguinoso» della cancellazione del passato, in cui è facile leggere un’anticipazione ...
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«Un ladro mi ha rubato la scatoletta»: una frase normalissima, che contiene solo parole di uso comune, tanto che tutti siamo in grado di comprenderne perfettamente il significato; e non si vede perché [...] - o plurilinguismo. Prima di Weinreich, si accorsero del fenomeno studiosi come Lejzer Ludovik Zamenhof (1859-1917), inventore dell’esperanto, e Mark Lidzbarski (1868-1928), entrambi vissuti in Polonia ed ebrei di nascita, proprio come Weinreich. La ...
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esperanto
s. m. e agg. [dallo pseudonimo Doktoro Esperanto assunto dall’inventore, che in lingua esperanto significa «dottore speranzoso»], invar. – Lingua internazionale artificiale, la più diffusa tra le lingue ausiliarie, creata nel 1887...
esperantista
s. m. e f. e agg. [der. di esperanto] (pl. m. -i). – Fautore o studioso dell’esperanto; come agg.: stampa e., l’insieme dei periodici pubblicati in esperanto.
Lingua internazionale pianificata, ideata dal medico polacco L.L. Zamenhof (che pubblicò la prima grammatica nel 1887), la più diffusa tra le lingue ausiliarie.
La grammatica dell’e. è caratterizzata da una notevole semplicità, e il principio...