Catene
Stefano Della Casa
(Italia 1949, 1950, bianco e nero, 86m); regia: Raffaello Matarazzo; produzione: Labor/Titanus; soggetto: Libero Bovio, Gaspare Di Majo; sceneggiatura: Aldo De Benedetti, Nicola [...] prima che avvenga la tragedia.
Lo straordinario successo commerciale di Catene fu considerato all'epoca l'atto di morte dell'esperienza neorealista e l'avvio di una nuova fase del cinema italiano, più attenta al mercato e meno interessata al dramma ...
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Bragaglia, Carlo Ludovico
Stefania Carpiceci
Fotografo e regista cinematografico, nato a Frosinone l'8 luglio 1894 e morto a Roma il 4 gennaio 1998. Tra i più fecondi e longevi artigiani del cinema [...] regista teatrale, mettendo in scena testi, tra gli altri, di E. O'Neill, U. Barbaro, F.T. Marinetti. Chiusa l'esperienza del teatro, fu assunto nel 1930 come fotografo alla Cines di Stefano Pittaluga, dove, l'anno successivo, fu anche assistente alla ...
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German, Aleksej Jurevič
Giuseppe Gariazzo
Regista cinematografico russo, nato a Leningrado il 20 luglio 1938. Con soli quattro lungometraggi, e nonostante una persistente censura politica operata nei [...] ), proibito fino al 1985; basato su un racconto del padre, narra di un gruppo di partigiani che nel 1942 vive la dura esperienza della guerra in una zona del Nord-Ovest sovietico occupata dai nazisti. Fu con questo film che si delineò lo stile del ...
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Cecchi, Alberto
Arnaldo Colasanti
Scrittore, commediografo e critico teatrale e cinematografico, nato a Roma l'11 ottobre 1895 e morto ivi il 18 novembre 1933. Fu una delle figure più rilevanti del [...] (1928; La folla) di King Vidor uno dei più alti esempi di cinema statunitense, percepiva ugualmente un modello di radicale esperienza umana (e già di sottintesa religiosità) in film come White shadows in the South Seas (1928; Ombre bianche) di W ...
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Salvatori, Renato (propr. Giuseppe)
Stefano Della Casa
Attore cinematografico, nato a Querceta-Seravezza (Lucca) il 20 marzo 1934 e morto a Roma il 27 marzo 1988. Affermatosi con Poveri, ma belli (1957) [...] da Mario Monicelli), ma anche a percorrere nuove strade. Decisivo sotto questo profilo fu l'incontro con Visconti: dopo l'esperienza di Rocco e i suoi fratelli, l'attore brillante lasciò il posto a un interprete più maturo, capace di sostenere ruoli ...
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Cantinflas
Nicoletta Ballati
Nome d'arte di Mario Moreno Reyes, attore cinematografico messicano, nato a Città di Messico il 12 agosto 1911 e morto a Houston (Texas) il 20 aprile 1993. Il fisico minuto, [...] famoso grazie al celebre personaggio del geniale servitore Passepartout, interpretato in Around the world in 80 days. Dopo la deludente esperienza con il regista George Sidney che lo diresse in Pepe (1960), l'attore tornò a recitare in Messico senza ...
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Metz, Vittorio
Stefano Della Casa
Sceneggiatore e autore televisivo, nato a Roma il 18 luglio 1904 e morto ivi il 3 marzo 1984. Formatosi nelle redazioni di famose riviste umoristiche come numerosi [...] era stata invece la sua attività di regista cinematografico, cui si era dedicato fra il 1951 e il 1952, condividendo l'esperienza anche in questo caso con Marchesi (secondo una scelta già compiuta in precedenza dalla coppia Steno e Mario Monicelli) e ...
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Caserini, Mario
Marco Pistoia
Regista cinematografico e teatrale, nato a Roma il 26 febbraio 1874 e morto ivi il 17 novembre 1920. Fu uno dei principali registi del cinema muto italiano degli anni Dieci [...] e con Verso la colpa (1911) tentò di definirne il carattere puntando sulla valorizzazione di attori teatrali nel cinema. L'esperienza non ebbe successo, ma C. si era oramai specializzato in opere che sarebbero state elogiate dalla critica, italiana e ...
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Colore
Vieri Razzini
Il colore nel cinema
Prima ancora della nascita ufficiale del cinema, fin dalle primissime pellicole di Thomas A. Edison destinate ai cinetoscopi, si delineò l'esigenza di colorare [...] gioco di lampi nel buio di un treno in corsa, esattamente come in un film in bianco e nero. Va citato, fra le esperienze degli anni Cinquanta, lo splendido insieme cromatico dei film diretti da Richard Brooks, da The last time I saw Paris (1954; L ...
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Wyler, William (propr. Willy)
Guido Fink
Regista cinematografico tedesco, di famiglia ebrea, naturalizzato statunitense, nato a Mulhouse (Alsazia) il 1° luglio 1902 e morto a Los Angeles il 29 luglio [...] , dove si limitò inizialmente a modeste funzioni, lavorando soltanto occasionalmente in produzioni più impegnative. W. si fece subito un'esperienza con i two-reelers, western a due rulli, dirigendone almeno una ventina tra il 1925 e il 1927; dal 1926 ...
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esperienza
esperiènza (ant. esperiènzia, speriènza, speriènzia) s. f. [dal lat. experientia, der. di experiri: v. esperire]. – 1. a. Conoscenza diretta, personalmente acquisita con l’osservazione, l’uso o la pratica, di una determinata sfera...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...