Diremmo di no. Non ora e per ora, almeno. Basti leggere la voce gradazione nei principali dizionari della lingua italiana dell’uso. Qui, per esempio (Il Nuovo De Mauro on line) si vedrà che tra le varie accezioni tecniche presenti, quella climatolog ...
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Scuola in politecnica dovrebbe ammettere l'uso di politecnica sostantivo femminile, inteso come 'ramo di studi che comprende o riguarda diverse arti e tecniche': un uso però che non è attestato né corrente. Pertanto, scuola politecnica resta un acco ...
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Leggiamo quel che scrive l’autorevole grammatica Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria (Torino, UTET, 1989), di Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi): «Se nella reggente figura il condizionale presente di u ...
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Una premessa: di solito nel Vocabolario Treccani.it le indicazioni prescrittive non prevedono “stigmatizzazioni”: il compito della lessicografia, a nostro avviso, è di documentare l’uso reale maggioritario condiviso, con indicazioni sui livelli e gl ...
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Avido ‘bramoso, desideroso’ è italiano al cento per cento. Leggiamo a metà dell’Ottocento (1859) una traduzione del latino letterario librorum heluo come «divoratore di libri, avido lettore», in cui evidentemente avido, per uno slittamento metonimic ...
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Sciatto uso, caratteristico specialmente del parlato trascurato, questo da cosa è dovuto, con scambio di preposizione, probabilmente perché si attribuisce a dovere, nella richiesta di spiegazione della ragione di un certo fenomeno che si presenta co ...
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Sì, a rigor di semantica, quel determinante «di vigilanza» è inutile. Ridondanze simili, anche in documenti burocratico-amministrativi, sono però all'ordine del giorno: in realtà, più che di ridondanze, si tratta di espedienti per dare alla comunica ...
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Ma no, povero spesse volte: che cosa ci ha fatto di male? Si tratta di una collocazione tanto comune quanto innocua. Spesso non è soltanto un avverbio; è anche un aggettivo con l’accezione di ‘numeroso, frequente’: «La solitudine, il raccoglimento, ...
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A dieci anni, nelle grammatiche per le scuole, si dà come complemento di pena (ovviamente in dipendenza da un verbo come condannare). Su un altro piano, non confliggente, sta l’analisi logica, che nel sintagma preposizionale a dieci anni individua d ...
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Il cui unico Figlio mostra un’elegante giacitura morfosintattica del pronome relativo. L’unico figlio del quale (del quale è sempre riferito a Dio, come il cui) sarebbe la macchinosa alternativa: meglio evitarla. ...
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espressione
espressióne s. f. [dal lat. expressio -onis, der. di exprimĕre «esprimere», part. pass. expressus]. – 1. L’atto e il modo di esprimere, di comunicare ad altri quanto si sente, si pensa o si vuole: e. di un sentimento; l’e. della...
espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo conformista dell’epoca guglielmina;...
Biologia
Espressione genica
In genetica, processo per cui la sequenza di nucleotidi di un gene viene trascritta in una sequenza corrispondente di acido ribonucleico messaggero (mRNA) e quindi tradotta in una catena polipeptidica (➔ espressióne...
segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione di un’altra cosa, più astratta, con...