cosa /'kɔsa/ [lat. causa "causa", che ha sostituito il lat. class. res]. - ■ s. f. 1. a. (filos.) [tutto quanto esiste, nell'immaginazione, di astratto o d'ideale] ≈ entità, essenza, idea. b. [tutto quanto [...] una c. del genere!; arrabbiarsi per c. da nulla] ≈ causa, motivo. 9. [al plur., e anche dall’esistenza di un pronome come qualcosa, in cui il sost. c. si è agglutinato, grammaticalizzandosi, al pron. qualche. Pressoché infiniti possono dunque essere ...
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dare [lat. dare] (pres. do /dɔ/ o dò [radd. sint.], dai, dà, diamo, date, danno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, déste, dièdero [poet. dièro] [...] C. Chelli).
Per via dell’estrema genericità di d., il numero dei termini di cui può essere usato come sinon. è elevatissimo, secondo i contesti. Se si parla di stipendio, per es., d. è sostituto fam. di pagare, corrispondere: quanto ti danno al mese ...
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proprio /'prɔprjo/ (pop. propio) [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo "a titolo privato, personale"]. - ■ agg. 1. [riferito a un sogg. di 3a persona, in sostituzione del possessivo: ha intestato [...] situazione, al caso specifico: non è questo il luogo più p. per simili essere proprio (di qualcuno o qualcosa) [essere caratteristico, tipico e sim.: è p nulla. 4. [come risposta o in aggiunta a quanto detto da altri, a titolo di conferma: "È ...
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estraneo /e'straneo/ [dal lat. extraneus, der. di extra "fuori"]. - ■ agg. 1. [non conosciuto, non familiare: un paese e., una società e.] ≈ ignoto, sconosciuto. ↔ conosciuto, familiare, noto. 2. [che [...] dal lat. extra «fuori»). Il concetto di «proveniente da un altro paese», per es., può essere espresso da vari termini, secondo diverse sfumature. Estraneo è dell’uso lett. oppure ha una connotazione di forte distacco: nullaè più difficile che morire ...
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Fabio Rossi
estraneo. Finestra di approfondimento
Modi di essere estraneo - Ciò che (o chi) non è conosciuto o non è familiare può essere designato da vari termini, il più generale dei quali è estraneo. [...] dal lat. extra «fuori»). Il concetto di «proveniente da un altro paese», per es., può essere espresso da vari termini, secondo diverse sfumature. Estraneo è dell’uso lett. oppure ha una connotazione di forte distacco: nullaè più difficile che morire ...
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banale agg. [dal fr. banal "appartenente al signore", poi "comune a tutto il villaggio"]. - 1. a. [privo di originalità] ≈ comune, insignificante, ordinario, ovvio, prevedibile, scontato. ↑ dozzinale, [...] straordinario. b. [di discorso, ragionamento e sim., che non ha bisogno di essere dimostrato] ≈ evidente, lampante, lapalissiano b. incidente, ha rischiato di rimanere cieco] ≈ da nulla, di poco conto, futile, ininfluente, insignificante, irrilevante, ...
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ostare (ant. obstare) v. intr. [dal lat. obstare, der. di stare, col pref. ob-; propr. "stare di contro" e quindi "opporsi, contrastare"] (io òsto, ecc.; non è usato il pass. rem. né il part. pass., e [...] i tempi comp.), burocr. - [essere d'ostacolo allo svolgimento di qualcosa, per lo più in espressioni cristallizzate, con la prep. a o assol.: niente osta a che la riunione abbia luogo; se nulla osta, procederemo] ≈ essere d'ostacolo, impedire (ø ...
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interessare [der. di interesse] (io interèsso, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [essere d'interesse in quanto coinvolge direttamente: la difesa della libertà interessa tutti i cittadini] ≈ concernere, riguardare, [...] ho interessato al tuo caso il direttore] ≈ coinvolgere (in). ■ v. intr. (aus. essere) 1. [essere d'interesse, con la prep. o di qualcosa, con le prep. di, a: il capoufficio si è interessato personalmente della tua pratica] ≈ adoperarsi (per), curare ...
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pieno /'pjɛno/ [lat. plēnus]. - ■ agg. 1. a. [che contiene tutto quello che può contenere, anche con la prep. di: un bicchiere p. di vino; avere lo stomaco p.] ≈ ↑ colmo, (pieno) zeppo, ricolmo. ↔ vuoto. [...] uovo [di ambiente, sala, locale pubblico e sim.: il cinema era p. come un uovo] ≈ interamente, pienamente, totalmente. ↔ per nulla. ↓ in parte, parzialmente. ▼ condizione culminante di: nel p. dell'estate; essere nel p. delle forze] ≈ al culmine di ...
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carro s. m. [lat. carrus o carrum, voce di origine gallica] (pl. carri, ant. carra femm.). - 1. (trasp.) [veicolo a trazione animale, a due o quattro ruote, adibito al trasporto di cose] ≈ ⇓ (ant.) baghero, [...] : fig., essere l'ultima ruota del carro [non contare nulla] ≈ non avere voce in capitolo, (fam.) valere come il due di coppe □ carro armato [veicolo munito di scafo corazzato e armato di cannoni e mitragliatrici] ≈ tank. ‖ autoblindo. □ carro ...
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Essere e il nulla, L' (L'etre et le neant)
Essere e il nulla, L’
(L’être et le néant) Opera di J.-P. Sartre, pubblicata nel 1943, in cui è esposta un’«ontologia fenomenologica» sviluppata come superamento della fenomenologia di Husserl,...
Per il pensiero greco antichissimo "essere" era la stessa realtà sensibile, il mondo. Ma il cangiamento della realtà sensibile è essenziale all'essere, o questo è sempre identico a sé stesso? Eraclito, che considera l'essere perennemente fluente,...