giovare [lat. iŭvare] (io gióvo, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere; con sogg. di cosa, anche essere) [recare utilità, beneficio, con la prep. a: il moto giova alla salute; a nulla mi è giovato il suo consiglio] [...] ≈ convenire, fare bene, servire. ↔ danneggiare (ø), fare male, nuocere, rovinare (ø). ■ v. impers., lett. [essere utile: non giova tormentarsi; tutto g.] ≈ aiutare, fare bene, (iron.) fare brodo, servire. ↔ fare male, nuocere. ■ v. tr., non com. [ ...
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grado² (ant. grato) s. m. [lat. gratum, neutro sost. dell'agg. gratus "gradito"], lett. - [disposizione a fare qualcosa: Contra suo g. e contra buona usanza (Dante); nulla si può fare senza il tuo g.] [...] ↔ controvoglia, (di) contraggenio, malvolentieri. □ andare (o essere) a grado [di cosa o persona con cui si è in sintonia] ≈ aggradare, (fam.) andare (o essere) a fagiolo, andare (o essere) a genio, garbare, piacere, (fam.) sconfinferare, soddisfare ...
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servire [lat. servire, propr. "essere schiavo", da servus "schiavo"; nel sign. 3 dell'uso tr. per calco dell'ingl. (to) serve] (io sèrvo, ecc.). - ■ v. tr. 1. (lett.) [essere servo di qualcuno, soggetto [...] gioco del tennis, del ping-pong e della pallavolo, eseguire il servizio] ≈ battere. ■ v. intr. (aus. essere, raro avere) 1. [essere necessario, con la prep. a: le serve nulla?] ≈ (non com.) bisognare, occorrere. 2. [essere utile, con la prep. a: a ...
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dire (ant. dicere /'ditʃere/) [lat. dicĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di'], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] ha una faccia che non dice nulla; un film che non dice nulla] ≈ insignificante, insulso, scialbo il cardinal del Monte con la propria voce pronunciò il decreto (P. Sarpi); – Non posso essere vostra mai! – e pronunciò queste parole dal cuore profondo e ...
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stare [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto /stɔ/ [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], stia [poet. [...] rimanere inerte, senza far nulla: se ne sta tutto il giorno con le mani in è appropriato a tutti i registri e non è considerato troppo fam.: quanto starai fuori?. Sinon. com. di s. sono essere,fermarsi,restare e rimanere. Essereèil v. più generale e ...
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buono¹ /'bwɔno/ [dal lat. bŏnus]. - ■ agg. 1. a. [nel senso morale, tendente al bene] ≈ benevolente, benevolo, benigno. ↑ angelico, caritatevole, misericordioso, pietoso, pio, santo, umano, virtuoso. ↔ [...] ), chi si distingue per i suoi modi; disponibile, chi presta facilmente il proprio aiuto senza voler nulla in cambio. In questo caso cattivo non è adatto come contr., perché è sentito come troppo drastico; per questo gli si preferiscono altre parole ...
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lasciare [lat. laxare "allargare, allentare, sciogliere", der. di laxus "allentato"] (io làscio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [cessare di tenere e sim.] ≈ mollare. ↔ reggere, stringere, tenere, tirare. 2. (estens.) [...] o da che eil cong.), con valore debolmente causativo, fare in modo che qualcuno faccia qualcosa, o non fare nulla per impedirglielo: a tutte le tue amanti), mollare e piantare (in asso), d’uso fam.: non meritava d’essere piantata (in asso) così. Ma ...
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bestia /'bɛstja/ s. f. [lat. bēstia]. - 1. [nome generico di ogni animale, escluso però l'uomo, anzi spesso contrapp. all'uomo] ≈ animale. ↑ [se feroce] belva, [se feroce] fiera. ↔ essere umano, uomo. [...] e cortesia] ≈ animale, bestione, cafone, cavernicolo, ignorante, maldestro, primitivo, rozzo, troglodita, villano, zotico. ↔ gentiluomo, raffinato, signore. ↑ damerino, dandy. d. (spreg.) [persona di scarsa o nulla capacità di esercitare il ...
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meglio /'mɛʎo/ [lat. mĕlius, neutro di melior -oris "migliore"; trattato anche in ital. come comparativo di bene]. - ■ avv. 1. [come compar. dell'avv. bene, in modo migliore: riuscire m. nelle materie [...] relativo di buono: il m. sarto della città; la m. roba; i m. amici] ≈ migliore. ↔ (fam.) peggio, peggiore. 3. [con valore neutro, in taluni pred. nom. come esser m., creder m. e sim., cosa migliore, più opportuna e sim.: è m. non dirgli nulla; sarà m ...
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pervenire v. intr. [dal lat. pervenire, der. di venire "venire", col pref. per-¹] (coniug. come venire; aus. essere). - 1. (lett.) [raggiungere il luogo d'arrivo, con la prep. a: superata la roccia ... [...] successo] ≈ approdare, arrivare, conquistare (ø), conseguire (ø), giungere, ottenere (ø). 3. (non com.) [arrivare in quanto è dovuto per diritto, con la prep. a: nulla dell'eredità è pervenuto ai parenti collaterali] ≈ spettare, toccare. [⍈ ARRIVARE] ...
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Essere e il nulla, L' (L'etre et le neant)
Essere e il nulla, L’
(L’être et le néant) Opera di J.-P. Sartre, pubblicata nel 1943, in cui è esposta un’«ontologia fenomenologica» sviluppata come superamento della fenomenologia di Husserl,...
Per il pensiero greco antichissimo "essere" era la stessa realtà sensibile, il mondo. Ma il cangiamento della realtà sensibile è essenziale all'essere, o questo è sempre identico a sé stesso? Eraclito, che considera l'essere perennemente fluente,...