Paolo Sarpi: Opere – Nota introduttiva
Gaetano Colzi
Luisa Colzi
Fra Paolo Sarpi era nato a Venezia, il 24 agosto 1552. Suo padre, Francesco, era un friulano, di San Vito al Tagliamento, che aveva [...] gli pareva pieno d'una santa semplicità, e gli diceva liberamente non esser mai stata la mente del padre Ignazio che la sua compagnia si la messa, intervenendo agli uffici e ai capitoli. Ma nulla di più: il resto del tempo, voleva dedicarlo alle ...
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Poesia
d'Arco Silvio Avalle
di d'Arco Silvio Avalle
Poesia
sommario: 1. Poesia in crisi. a) Poesia e vita. b) Poesia come ‛messaggio' . c) I due volti della poesia moderna. d) La poesia umiliata. e) [...] che l'atto relativo, come quello della divinità nel momento in cui crea il cosmo, è preceduto dal ‛nulla'. Il poeta, sotto questo rispetto, può essere paragonato al demiurgo greco. L'atto da lui compiuto è frutto di ‛ispirazione' e le ragioni della ...
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Specula principum in Età moderna
Patrizio Foresta
Gli specula principum appartengono a un genere letterario di tipo didattico, che ha per oggetto precipuo il retto comportamento dei regnanti e la loro [...] di ciò che è e finanche di ciò potrebbe o dovrebbe essere. Questa molteplicità di piani temporali si riflette anche nel genere passo, nel quale Heresbach sottolinea ancora che non ci sia nulla di più sicuro, per obbligare i sudditi ai loro doveri ...
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Temistio
Città e dinastia
Federico Fatti
Costantino è, in Temistio, il creatore di Costantinopoli1. Non è l’uomo mandato dal Dio dei cristiani per la salvezza dell’Impero, come in Eusebio di Cesarea [...] allarme per quei principi che con quella stirpe non avevano nulla a che fare. Forse non a caso Gioviano, infatti, Procopio Constantianam praetend[ebat] necessitudinem, sosteneva di essere legato appunto a Costanzo, con la cui moglie Faustina e ...
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Marino e i marinisti
Giuseppe Guido Ferrerò
Intellettualistica ricerca dello stupefacente, che si affida alla singolarità di argomenti non prima trattati nella lirica d'arte e all'inconsueto modo di [...] 286, 289, 290).
Ma una vitalità incoercibile può albergare anche in un essere mutilo e sconcio, com'è Pasquino: «La lingua sua vie più che bene; - non mi riman che tenebre e dolore ... - Nulla mai di lucente o di giocondo - potrà la mia temprar pena ...
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Giandomenico Romagnosi, Carlo Cattaneo, Giuseppe Ferrari: Opere
Ernesto Sestan
Che cosa significhi Gian Domenico Romagnosi nella storia della cultura italiana è rimasto alquanto nel vago, anche dopo [...] giobertiano, un libro «a successo», ai suoi giorni; ma questo è nulla, e non per il numero delle pagine, a petto alla Genesi all'individuo. La qualità poi e la misura della pena devono essere conformi non al dolo e al danno, ma alla spinta criminosa. ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] degli scambi, alla prima organizzazione industriale. Non per nulla decadevano Amalfi e Bari, e ampliavano i loro mercati ., Xx, 25-7) i simboli di una società civile che ritorna ad essere, dopo i secoli feudali, un modello da imitare: «E chi dirà che ...
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Scienziati del Settecento - Introduzione
Maria Luisa Altieri Biagi
Sembrami che la presente letteratura si ritrovi in uno stato di abbondanza e di lusso, che non più si prenda molto pensiero di accrescere [...] la «forza vegetatrice» di Needham e di Buffon, «null'altro fatto avendo i due viventi scrittori che ornare una appaia, il suo bello, il suo grande, l'oltremirabile suo, per esser fattura del Supremo Architetto» e, a rinforzo della sua opinione, cita ...
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Cronachistica
Lidia Capo
È necessario premettere che non esiste una cronachistica che abbia come oggetto specifico Federico II, e meno ancora una commissionata o ispirata da lui.
Nel primo caso gli [...] alcun genere. In essa di Federico non c'è praticamente nulla al di fuori dei suoi rapporti con l'Italia dei comuni non hanno necessariamente a che fare (la paura che uno Svevo possa essere un cattivo re, come il padre o il fratello, che mette ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo II – Introduzione
Sergio Solmi
Nel primo tomo delle Opere abbiamo offerto il Leopardi, per così dire, rivolto al pubblico, vuoi effettivamente, vuoi intenzionalmente. [...] muoveva il paradossale elogio, che è insieme una condanna, di essere «interamente sterili d’errore», al punto da non consentire contengono apprezzamenti d’ordine politico o sociale. Nulla, o pressoché nulla, vi trapela degli avvenimenti del tempo, ...
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nulla
pron. indef., s. m. e avv. [lat. nūlla, neutro pl. dell’agg. nullus -a -um «nessuno»], invar. – Come pron. e sost., nessuna cosa; come avv., in nessuna quantità o misura, e sim. Coincide quasi esattamente nei sign. e nella maggior parte...
nullita
nullità s. f. [dal lat. mediev. nullitas -atis, der. del lat. nullus «nessuno»]. – 1. L’essere nullo, privo cioè di valore o di validità, di efficacia: riflettere sulla n. della vita, della propria esistenza; la n. di un argomento,...