Cornettista e compositore afroamericano (New Orleans 1885 - Savannah 1938). Dopo un'attività da comprimario negli anni Dieci, nel 1922 fondò a Chicago la Creole jazz band, il gruppo più importante dello [...] perdere i denti. Strumentista vicino alla tradizione più autentica della primigenia musica afroamericana, grande autore e vessillifero dell'improvvisazione collettiva, O. rimane il più valido archetipo del jazz delle origini e della sua estetica. ...
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Luciani, Sebastiano Arturo
Marco Pistoia
Musicologo e teorico del cinema, nato ad Acquaviva delle Fonti (Bari) il 9 giugno 1884 e morto ivi il 7 dicembre 1950. Con Ricciotto Canudo fu uno dei più avveduti [...] di F. Bolzoni, 2000), del 1928 L'antiteatro. Il cinematografo come arte, del 1931 la voce Cinematografo: Tecnica ed estetica nell'Enciclopedia Italiana e del 1942 Il cinema e le arti (ristampato con prefazione di C. Antermite e introduzione di V ...
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Termine tedesco («scarto») già usato in Germania dalla metà del 19° sec. in riferimento a prodotti (oggetti, mobili) di bassa qualità ma con pretese estetiche, di imitazione o falsificazione da originali [...] kitschig «proprio del K.»), passò a indicare quell’aspetto del cattivo gusto che contrassegna la produzione estetica destinata alle attese dell’uomo medio della civiltà contemporanea. I principali temi sociali, familiari, religiosi, trasformati ...
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BOITO, Arrigo
Emerico Giachery
Nato a Padova il 24 febbr. 1842 da Silvestro e da Giuseppina Radolinska, fu battezzato coi nomi di Enrico Giuseppe Giovanni.
Scarse le notizie sull'infanzia. Dopo un periodo [...] al contrario della precedente, a separare nel suo giudizio nettamente il poeta dal musicista che, dati i suoi giovanili programmi estetici e gl'ideali romantici, avrebbe dovuto proprio "nella musica trovare il senso e la forza di un nuovo linguaggio ...
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Musicista (Anversa o Malines 1516 - Parma 1565). Studiò a Vienna sotto A. Willaert, poi (1547-58) fu maestro di cappella alla corte di Ferrara. Di de R. sono state pubblicate, durante la vita dell'autore [...] provenienti anche da correnti popolaresche. Dolcemente ironico, alieno da ogni veemenza, è portato da una sempre vigile sensibilità estetica a forme ben delineate e in sé concluse. La stessa sua arditezza tecnica (visibile specie nel cromatismo) non ...
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Musicista (Roma 1878 - ivi 1950), studiò violino con E. Pinelli e composizione con S. Falchi a Roma; fu poi a Berlino allievo di M. Bruch. Compositore formatosi nell'area del romanticismo tedesco, si ispirò [...] più celebre è il balletto Le donne di buon umore (1917), arrangiamento di musiche di D. Scarlatti, messo in scena dai Balletti russi di S. P. Djagilev con la coreografia di L. Massine. T. scrisse inoltre saggi critici e due volumi di estetica. ...
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Carla Moreni
Abbado senza eredi
Il maestro dopo ogni esecuzione chiedeva una pausa di silenzio. Non voleva subito l’applauso. Dal podio restava fermo, senza abbassare le braccia. Dirigeva anche quel vuoto, [...] via via a tutto tondo come il più radicalmente ‘abbadiano’.
Nell’assenza sono affiorati con evidenza i cardini della sua estetica. Nel silenzio quelle che erano le sorprese in divenire, immancabili, di ogni esecuzione, sono diventate una memoria viva ...
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Si possono definire prassi esecutive tutte quelle convenzioni, caratteristiche di ogni momento storico, che suggeriscono come un brano musicale debba essere interpretato, ossia: tempo, fraseggio, accentuazione, [...] 1562 (rist. a cura di N. Bridgman, in Révue de musicologie, 1956, 38, pp. 3-34).
E. Fubini, L'estetica musicale dall'antichità al Settecento, Torino 1964.
A. Geoffroy-Dechaume, Les "secrets" de la musique ancienne: recherches sur l'interprétation ...
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DELLA CORTE, Andrea
Bianca Maria Antolini
Nato a Napoli il 5 apr. 1883 da Francesco e da Emilia Peirce, studiò giurisprudenza all'università di Napoli, mentre per gli studi musicali egli stesso dichiarava [...] -394; Le imperfezioni di un'opera di Beethoven (Il coro finale della IX sinfonia), ibid., pp. 545-564; Appunti sull'estetica musicale di P. Metastasio, ibid., XXVIII (1921), pp. 94-119; Questioni di "prezzemolo", ibid., pp. 433-443; Paisiello, Torino ...
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Musicista (Arezzo 1623 - Firenze 1669). Studiò a Roma, con A. M. Abbatini e forse anche con A. Carissimi. Frate minore, fu maestro a Volterra, Lucca, Firenze. Fin dall'Orontea (1649) e dal Cesare amante [...] su disegni derivati spesso dallo stile romano di "cantata". Ma di "manierismo" non c'è traccia: tutto vi si fonde in estetica unità. Al decennio 1655-65 seguono i due anni "viennesi" di felice creazione. Il C. lavora per quella corte, offrendole tra ...
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estetica
estètica s. f. [dal lat. mod. aesthetica (coniato da A. G. Baumgarten, 1735), femm. sostantivato del gr. αἰσϑητικός: v. estetico]. – 1. Letteralmente, dottrina della conoscenza sensibile (sign. che il termine ha ancora in E. Kant:...
esteta
estèta s. m. e f. [dal gr. αἰσϑητής «che sente, che percepisce», dal tema di αἰσϑάνομαι «sentire, percepire»] (pl. m. -i). – 1. Chi, in arte, afferma il concetto del bello in sé e per sé, senza attribuire importanza ad altri aspetti...