STEIN, Karl Heinrich von
Guido Calogero
Pensatore e scrittore tedesco, nato a Coburgo il 18 febbraio 1857, morto a Berlino il 20 giugno 1887. Studiò a Heidelberg, Halle e Berlino, dove fu scolaro di [...] -filosofiche dello St. è l'arte, da lui concepita, sulle tracce dello Schopenhauer e sotto l'influsso dell'estetismo wagneriano, come suprema rivelazione dell'essenza delle cose, e quindi come fondamento ultimo della filosofia stessa.
Bibl.: H ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Movimento tutto italiano e poi europeo, il futurismo è il primo fra le avanguardie [...] i caratteri peculiari: bellezza, armonia, poesia sono soggette a nuove regole e nuovi ritmi, in una concezione che considera l’estetica come fatto esistenziale, e che influenza la pittura come la poesia, l’abbigliamento come la musica, il teatro come ...
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BERNARDINI, Francesco
Maurizio Barletta
Nacque a Lecce il 25 ott. 1857 da Tommaso e da Anna Maria Gorgoni. Cominciati gli studi giuridici a Napoli, non conseguì mai la laurea; si interessò anche di [...] l'azione dei suoi drammi e la ideologia finisca col dover cedere alla passione.
In un periodo in cui l'estetismo, il crepuscolarismo e il gusto per la frammentarietà cominciavano ad apparire nel teatro, la caratterizzazione psicologica dei suoi ...
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APOLLONIO RODIO (᾿Απολλώνιος ὁ ῾Ρόδιος)
A. Pertusi
Poeta ed erudito nato ad Alessandria o a Naucrati verso il 295 a. C., scolaro di Calimaco, dimorò lungamente a Rodi, di cui divenne cittadino ed ove [...] , e particolarmente fa suo il canone naturalistico delle arti plastiche e figurative del periodo ellenistico. Inoltre l'estetismo, che pervade ogni manifestazione dell'arte ellenistica, è sempre presente anche nell'opera poetica di A., spesso ...
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(v. ballo, V, p. 989; App. II, I, p. 352; balletto, App. IV, I, p. 224)
Nella danza come arte del movimento, quindi nell'accezione più ampia ed estesa della parola rispetto al termine b. (che è solo una [...] logori, due furono a un certo punto i filoni di rinnovamento, opposti e diversi: uno rappresentativo dell'estetismo dei Balletti Russi di Djaghilev, l'altro della danza centroeuropea espressionista (l'Ausdruckstanz) posteriore al via liberatorio ...
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PASOLINI, Pier Paolo
Arnaldo Bocelli
Scrittore, nato a Bologna il 5 marzo 1922; ha vissuto in varie regioni d'Italia; fra l'altro, dal 1943 al 1949, nel paese materno di Casarsa (Friuli); laureato in [...] influssi del Belli, del Gadda del Pasticciaccio, di Moravia), che finisce col perpetuare, sotto travestimento popolaresco, quell'estetismo e decadentismo (la parolaccia invece della parola eletta) che il marxismo condanna, sboccando in un realismo di ...
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Poeta italiano (Torino 1883 - ivi 1916). Ritenuto il massimo esponente del crepuscolarismo, nelle sue opere riserva lo stesso commosso distacco e lo stesso sguardo ironico alla vacua fede letteraria, per [...] di assecondare l'andamento del parlato senza uscire dalla metrica tradizionale, persegue con una felicità proverbiale la rivalutazione estetica del reale già avviata proprio da D'Annunzio, e per questa via scopre che il fascino libresco, conferito ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] fece conoscere) a difendere l'autonomia dell'arte e del linguaggio poetico e a bandire ogni messaggio ideologico in nome dell'estetismo. Tra i loro meriti ci fu quello di operare un taglio netto con la recente tradizione lirica spagnola a favore di ...
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HOFMANNSTHAL, Hugo von
Giuseppe Gabetti
Poeta austriaco, nato a Vienna il 10 febbraio 1874, morto a Rodaun, presso Vienna, il 15 luglio 1929. Nel gruppo dei poeti che, poco dopo il '90, radunati intorno [...] accenti di pieno, giovanile abbandono.
La qual cosa spiega come H., mentre fatalmente s'andò sempre più allontanando dall'estetismo eroico di George che gli era estraneo e diventò per i contemporanei l'esponente di un rinnovato romanticismo, d'altra ...
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Estetica e medicina
Ivan Cavicchi
Più di un secolo fa nasceva e si sviluppava l’attuale medicina scientifica, in un contesto culturale dominato dalla razionalità positiva con, sullo sfondo, una rivoluzione [...] dall’effimero significato sociale del suo impiego.
Oggi l’imbarazzo è molto evidente perché più forte e più estesa è la domanda di estetica e più alto è il rischio di una svalutazione di ritorno. La verità è che ci ritroviamo in una transizione che è ...
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estetismo
s. m. [der. di estetico]. – In senso proprio, atteggiamento del gusto e del pensiero che, ponendo i valori estetici al vertice della vita spirituale, considera la vita stessa come ricerca e culto del bello, come creazione artistica...
esteta
estèta s. m. e f. [dal gr. αἰσϑητής «che sente, che percepisce», dal tema di αἰσϑάνομαι «sentire, percepire»] (pl. m. -i). – 1. Chi, in arte, afferma il concetto del bello in sé e per sé, senza attribuire importanza ad altri aspetti...