Significa il contratto con il quale, data la preesistenza di un rapporto di credito e corrispondente debito tra due persone, il debitore, o altri per lui, consegna al creditore un immobile, rustico o urbano, [...] a far suoi i frutti del pegno a soddisfazione degl'interessi del debito. Nell'etàdimezzo, per influenza del diritto canonico, che considerava illecito qualsiasi interesse di un credito in danaro, l'anticresi fu poco in uso, ma pur resistette per ...
Leggi Tutto
CALASSO, Francesco
Ennio Cortese
Nato a Lecce il 19 luglio 1904, da Vincenzo e da Adele Maria Longo, compì nella città natale gli studi secondari classici e a Roma quelli di giurisprudenza. Conseguita [...] Medioevo o alla dottrina romanistica fino al Settecento - sia a descrivere l'ispirazione etica di fondo che riconduce il sistema all'ambiente spirituale dell'etàdimezzo.
Quanto al primo problema, la denuncia del carattere antistorico dell'immagine ...
Leggi Tutto
BORSA
Tancredi Bianchi e Heinz-Dieter Assmann
Economia
di Tancredi Bianchi
Cenni storici
Il mercato delle merci e dei valori, realizzato in forme che prevedono l'incontro delle domande e delle offerte [...] antico. I Romani conobbero i collegia mercatorum, mentre nell'etàdimezzo i mercanti e i produttori si incontravano periodicamente alle 'fiere': notissime quelle di Francia, di Germania, delle Fiandre, oltre a quelle italiane. Le fiere davano ...
Leggi Tutto
CARLE, Giuseppe
Norberto Bobbio
Nacque a Chiusa di Pesio (Cuneo) il 21 giugno 1845 da Giuseppe e Maddalena Luciano, primo di tre figli, di cui il secondogenito Antonio ebbe fama come chirurgo. Compì [...] i diversi popoli, secondo la loro diversa indole, avevano dato il proprio originale contributo, il passaggio dall'etàdimezzo all'età moderna. In una nota del 1891, Del processo formativo dello Stato moderno, presentata all'Accademia delle scienze ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Pietro Verri
Loredana Garlati
Pochi uomini hanno legato il proprio nome a una città e a un’epoca come Pietro Verri, la cui parabola esistenziale e intellettuale si consuma all’interno della settecentesca [...] tenebre dell’ignoranza, l’attenzione si sposta sul sistema giudiziario e sulla criminalistica dell’etàdimezzo, responsabile, a suo dire, di aver favorito, giustificato, legalizzato l’impiego della tortura, canonizzandola entro precise regole e ...
Leggi Tutto
BESTA, Enrico
Carlo Guido Mor
Nato a Tresivio (Sondrio) il 30 giugno 1874, da Carlo e da Francesca Guicciardi (entrambi appartenenti alla vecchia nobiltà capitaneale di Valtellina), rimase presto orfano [...] si poteva ritenere - come avevan stimato gli antichi studiosi sardi - una lineare continuità dal diritto giustinianeo all'ultima etàdimezzo (XIII-principio del XIV secolo). Ciò non risultava: v'erano diversità che non si potevano imputare al ...
Leggi Tutto
La cultura
Gino Benzoni
Storiografia ed erudizione
All'insegna della continuità, sia pure in discesa, sia pure nella cornice dello scadimento di rilievo politico, del rimpicciolimento di prestigio [...] sua erudizione, ma insieme scienza del medioevo, medievistica. Quanto mai valido l'invito muratoriano allo studio dell'etàdimezzo. Divaricante la contemporaneità sacro e profano, stato e chiesa, politica e morale, e, così, lacerante le coscienze ...
Leggi Tutto
Popolo
Mario Caravale; Claudio Cesa
di Mario Caravale e Claudio Cesa
POPOLO
Antichità e Medioevo di Mario Caravale
Età antica
a) Il demos greco
La storiografia ha da tempo sottolineato la pluralità [...] popolo e la moderata attenzione per il significato attribuito alla parola dalle testimonianze dell'etàdimezzo caratterizzano soltanto la grande ricerca idealistica del secolo scorso: li ritroviamo entrambi in gran parte degli studi successivi che ...
Leggi Tutto
Guido Alpa
Abstract
Il contratto è l’accordo diretto a costituire, modificare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale, diretto quindi a creare obbligazioni e ad avere effetto di “legge tra [...] raffronto delle fonti letterarie con i principi e le regole rinvenibili nei testi romani, rimaneggiati nel corso dell’etàdimezzo e dei secoli immediatamente precedenti la codificazione, ora stabiliscono il rapporto tra gli assunti dei dottori e ...
Leggi Tutto
PIETRO PICCOLO DA MONTEFORTE
AAndrea Labardi
Nacque con ogni probabilità tra il 1306 e il 1308, ossia prima che a Carlo II d'Angiò, il sovrano che proprio nel 1306 promulgò solennemente le Consuetudini [...] ", più che in ossequio alla moda erudita della corte angioina, percorrendo un locus piuttosto frequentato dai giuristi dell'etàdimezzo. Non solo infatti il suo pensiero corre all'ammonizione biblica "Unus Deus, unus Dominus", ma si modula sul ...
Leggi Tutto
mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; m. risma di carta; m. metro, m....
mezzano
meżżano agg. e s. m. [lat. medianus, der. di medius «mezzo1»]. – 1. agg. a. Che è in mezzo (in senso fig.), di cosa che sta in mezzo fra il grande e il piccolo, fra il buono e il cattivo nel suo genere, o che in una gradazione qualsiasi...