GIUDAICA, Arte
D. Di Castro
Con il termine giudaismo si indica quel periodo della storia del popolo ebraico successivo alla divisione del regno di Salomone nei due regni di Giuda a S (con Gerusalemme), [...] Firenze e Napoli.
Bibl.: M. Buber, Jüdische Künstler, Berlin 1903; N. Ferorelli, Gli ebrei nell' Italia meridionale dall'etàromana al secolo XVIII, Torino 1915; J.B. Frey, Corpus Inscriptionum Judaicarum. Recueil des inscriptions juives qui vont du ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Giuseppe Salvioli
Ferdinando Mazzarella
La figura di Giuseppe Salvioli presenta motivi talmente complessi da non potersi pensare a una soddisfacente definizione di sintesi, bensì, semmai, a una chiave [...] proprietà fondiaria (1899), si basava sulla persistenza, accanto al latifondo, della piccola proprietà, 'salvata', durante l’etàromana e l’alto Medioevo, dall’assenza di «investimenti capitalistici».
L’analisi sulle forme della proprietà fondiaria ...
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DAL LEGNAME, Giovanni Battista
Paola De Peppo
Nacque a Padova da Leonardo, gentiluomo di quella città, probabilmente tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo. Era suo fratello il celebre Francesco [...] immaginare il D. a suo perfetto agio nella Curia romana, al seguito dei fratello "litterato" e nella ristretta dal medio evo al dominio veneziano, in Iulia Concordia dall'etàromana all'età moderna, Treviso 1962, pp. 228, 230; Annuario della ...
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ALBINAGGIO
AAndrea Romano
Per albinatus o anche advenatus s'intendeva, originariamente, la situazione per cui i beni degli stranieri morti erano rivendicati, iure albanagii, dal signore del luogo ove [...] di), in Il Digesto Italiano, II, 2, Torino 1893, pp. 235 ss.; N. Tamassia, Stranieri ed Ebrei nell'Italia meridionale dall'etàromana alla sveva, "Atti del R. Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti", 63, 1903-1904, pp. 761 ss.; C. Giardina, Il ...
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In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] l’elaborazione sistematica del d. fu principalmente un prodotto della cultura romana. E il d. formatosi a Roma, nel corso di 7 ma da Dio, e può quindi opporsi allo Stato che li violi.
In età moderna, e in particolare tra l’inizio del 17° e la fine del ...
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Condizione di appartenenza di un individuo a uno Stato, con i diritti e i doveri che tale relazione comporta; tra i primi, vanno annoverati in particolare i diritti politici, ovvero il diritto di voto [...] migrazione in città legate da foedus aequun con rinuncia alla c. romana (exilium). In conseguenza dell’espansione territoriale di Roma, la c si protrasse per tutto il Medioevo e per parte dell’età moderna, fino alla fine del 18° secolo.
Rinascita del ...
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famiglia
Antropologia
Istituzione fondamentale in ogni società umana, attraverso la quale la società stessa si riproduce e perpetua, sia sul piano biologico, sia su quello culturale. Le funzioni proprie [...] figli; posizione giuridica dei figli nati fuori del matrimonio.
L’età minima per il matrimonio è fissata per l’uomo e la del matrimonio. Tal principio, che torna alla nozione romana di matrimonio basato sul consenso, e dunque dissolubile con ...
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Denominazione con cui si indica solitamente l’Impero Romano d’Oriente, da Bisanzio antico nome della capitale Costantinopoli.
Storia
L’antagonismo fra Occidente latino e Oriente ellenistico prese corpo [...] e l’Oriente. Per il tramite della letteratura b. la civiltà greco-romana si è diffusa nel mondo slavo e orientale, ma non mancano esempi lingua si accentua il fenomeno che ha avuto inizio in età ellenistica con l’atticismo ed è continuato con la ...
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Il termine ἐκκλησία, che nel greco classico denota un’assemblea politica, è usato nelle parti più recenti della versione greca dell’Antico Testamento detta dei Settanta come equivalente dei termini ebraici [...] sala, spesso priva di abside, testimoniata nel Norico, in Pannonia e in altre regioni; le numerose varianti derivate dalla basilica romana dell’età classica (fig. A); l’edificio a pianta centrale, con cupola retta da pilastri a L raccordati da esedre ...
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Comune della Lombardia (63,24 km2 con 71.882 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. È situata a 77 m s.l.m. sulla sinistra del fiume Ticino, a 6 km dalla sua confluenza nel Po.
La pianta della città, di [...] ; S. Eusebio; S. Giovanni Battista; S. Maria delle Pertiche ecc.), in parte trasformate in etàromanica o demolite. La struttura della basilica palatina romanica di S. Michele (riedificata dopo il 1117 con notevolissimi rilievi, pilastri a fascio e ...
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romanista
s. m. e f. [der. di romano1; nel sign. 2 è un prestito dal fr. romaniste, da roman «romanzo1, neolatino»] (pl. m. -i). – 1. Giurista specializzato nello studio e nella conoscenza del diritto romano. 2. Studioso, linguista o filologo...
romanico1
romànico1 agg. e s. m. [dal lat. Romanĭcus, der. di Romanus «romano1», con sign. dato in opposizione a quello di gotico] (pl. m. -ci). – Arte r. (o, come s. m., il romanico), denominazione con cui, a partire dall’Ottocento, è stata...