Esposizione di fatti secondo la successione cronologica. È la forma primitiva della narrazione storica e si trova pertanto agli inizi della storiografia di tutti i popoli: per es., presso i Babilonesi, [...] 5° sec. a.C. si attribuivano i primi χρονικά), i Romani (➔ annali). Dopo la grande fioritura della storiografia classica, nel Medioevo 13°-14° sec.). Un rinnovamento si ebbe, in Italia, nell’età comunale (c. di Dino Compagni e G. Villani) per l ...
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Sentenza (gr. γνώμη), espressione brevemente concettosa di una norma morale, caratteristica della letteratura greca in genere e propria, in particolare, della cosiddetta poesia gnomica, genere di poesia [...] monostiche di Menandro ordinate alfabeticamente.
Della poesia gnomica romana è stata conservata una raccolta di 700 sentenze Catonis. Delle molte altre raccolte di sentenze dell’età alessandrina e greco-romana ci è giunta la copiosa scelta di Stobeo ...
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(gr. Θηβαΐς) letteratura Titolo di vari poemi epici greci e latini, ispirati alle leggende del ciclo tebano, del quale facevano parte anche l’Edipodia e gli Epigoni. La T. più antica, citata da Callino [...] come di Omero, era forse di età anteriore all’Iliade: narrava le discordie fra i figli di Edipo, Eteocle e Polinice (➔) e Siene a Ermopoli Magna; dal 3° sec. d.C. la provincia romana di T. comprendeva tutto l’Alto Egitto.
Nella zona desertica della T. ...
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Retore e storico latino (n. Cordova metà del sec. 1º a. C. - m. 37 d. C. circa). Recatosi in giovinezza a Roma, manifestò subito la sua inclinazione agli studî retorici, sebbene egli stesso non abbia mai [...] romano. Le opere di S., con gli argomenti fittizî e immaginarî trattati, sono la dimostrazione evidente che l'età della grande retorica romana è tramontata: solo nella libera repubblica infatti poteva fiorire una forte, solenne e vitale oratoria. ...
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Descrizioni medievali dei monumenti pagani e cristiani di Roma («Meraviglie di Roma»), opera di grammatici ed eruditi che raccoglievano tradizioni e indicazioni spesso leggendarie ma a volte esatte e ancor [...] oggi utilissime alla topografia romana. Questo genere letterario, le cui origini non sono ancora accertate e che alcuni collegano al clima della renovatio Imperii dell’età di Ottone III, è già affermato nella Graphia aureae urbis Romae (principio ...
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Oratore latino (n. 114 a. C. - m. 50 a. C.), il più grande, dopo Cicerone, della tarda età repubblicana. Fu edile nel 75 e pretore nel 72; dotato di grande vivacità di temperamento, rappresentò a Roma [...] ne tesse l'elogio nel Brutus, dove lo mette accanto a sé stesso, come ultimo grande rappresentante dell'eloquenza romana; a lui intitolò l'Hortensius, il dialogo introduttivo delle sue opere filosofiche. Facile verseggiatore, scrisse Annales sulla ...
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simposio La seconda parte del banchetto dei Greci e dei Romani, nella quale i commensali bevevano seguendo la prescrizione del simposiarca (il rex convivii dei Romani), cantavano carmi conviviali (σκόλια), [...] il dialogo; e fiorisce il s. presso i filosofi con Aristotele, Epicuro, Menippo e i loro seguaci. In età ellenistica ed ellenistico-romana, tale genere è assai usato per opere di erudizione (come quelle di Ateneo e di Macrobio); parodia geniale di ...
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Nome usato per la prima volta da Cicerone (con l’altro equivalente di poetae novi) per indicare polemicamente i poeti della sua età che, imitando gli alessandrini, si atteggiavano a innovatori. Essi predilessero [...] docta) o leggere fantasie (nugae), sempre ricercando eleganza di espressione e raffinatezza di forme metriche. Considerati i creatori della lirica romana, furono: Valerio Catone, Licinio Calvo, Furio Bibaculo, Elvio Cinna, Catullo e altri minori. ...
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VENERE (Venus)
Giulio Giannelli
Divinità romana; non però, in Roma, molto antica, come dimostra l'assenza del suo nome nell'antico calendario romano e nei più vetusti documenti riferentisi al culto.
Il [...] vicine contrade dell'Italia centrale debba farsi risalire ad età assai remota. Questo sembra anche confermato dall'antichissimo fatto edificare, i culti di Venere e di Roma.
Nell'arte romana, non esiste, si può dire, un tipo tradizionale di Venere, ...
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YIDDISH
Marino Freschi
. Con la progressiva diaspora dalla Palestina le comunità ebraiche si trasferirono in diversi paesi, esprimendo forme linguistiche e culturali originali, sorte da una complessa [...] .
Ai primi stanziamenti ebraici all'epoca della penetrazione romana seguirono poi, sempre più cospicui, gruppi di commercianti seppe giungere l'ebraismo orientale alla vigilia della sua età oscura.
Peretz svolgeva anche una funzione di mentore delle ...
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romanista
s. m. e f. [der. di romano1; nel sign. 2 è un prestito dal fr. romaniste, da roman «romanzo1, neolatino»] (pl. m. -i). – 1. Giurista specializzato nello studio e nella conoscenza del diritto romano. 2. Studioso, linguista o filologo...
romanico1
romànico1 agg. e s. m. [dal lat. Romanĭcus, der. di Romanus «romano1», con sign. dato in opposizione a quello di gotico] (pl. m. -ci). – Arte r. (o, come s. m., il romanico), denominazione con cui, a partire dall’Ottocento, è stata...