IODOFORMIO
Vincenzo PAOLINI
Alberico BENEDICENTI
Leonardo MANFREDI
Lo iodoformio, triiodometano, CHI3, fu scoperto nel 1822 da G.-S. Sérullas e considerato come uno ioduro di carbonio: la sua composizione [...] ricorda quello dello zafferano. È quasi insolubile in acqua, poco solubile in alcool freddo, più solubile in alcool bollente, nell'etere, nel cloroformio e nel solfuro di carbonio, e un poco anche negli olî grassi e nelle essenze. Fonde a 119°-120 ...
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Si designano sotto questo nome generico le resine fornite da diverse specie arboree di Leguminose, le quali servono alla fabbricazione delle vernici fini.
I copali si distinguono riguardo all'origine estrattiva [...] .
I copali duri e semiduri si sciolgono solo in parte negli ordinarî solventi (alcool, etere, cloroformio, acetone, benzolo, ecc.), pochissimo nell'etere di petrolio e nell'essenza di trementina, e sono affatto insolubili negli olî grassi. Per ...
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. Nome di un prodotto di origine vegetale usato in Estremo Oriente dalla più remota antichità per la cura della lebbra. La sua origine botanica è incerta: secondo Desprez la pianta che lo produce è la [...] . L'olio di chaulmoogra si presenta come una massa untuosa, verdastra, di odore sgradevole, parzialmente solubile in cloroformio ed etere. Nell'India e nell'Isola della Riunione questo olio è usato contro la lebbra come unguento, e pare con buoni ...
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Filosofo della scuola peripatetica, di cui fu scolarco nella prima metà del sec. II a. C., succedendo, a quanto sembra, ad Aristone di Ceo. Fece parte, con l'accademico Carneade e con lo stoico Diogene [...] stoicizzante è invece la sua concezione materialistica dell'anima, che egli pensava costituita della "quinta essenza", l'etere; come stoiche sono le principali argomentazioni con cui egli cercava di combattere la stessa teoria stoica delle ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. Le critiche a Tolomeo
George A. Saliba
Le critiche a Tolomeo
La tradizione astronomica greca che fu assorbita in quella araba provocò, [...] luce: tutto ciò mentre si ipotizzava che entrambi, il Sole e la sua sfera motrice, fossero formati dallo stesso elemento, l'etere.
Questo è il modo in cui il damasceno Ibn al-Šāṭir interpretò l'Universo aristotelico. In realtà, egli usò una variante ...
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L'Ottocento. Introduzione. Le radici del sapere contemporaneo
Enrico Bellone
Le radici del sapere contemporaneo
Nell'introduzione allo sviluppo scientifico e culturale che si è realizzato durante la [...] un dannoso residuo metafisico: non esistevano atomi dotati di estensione e variamente disposti in uno spazio euclideo o in un etere, ma soltanto centri di forza analoghi a quelli suggeriti da Boscovich e circondati da linee di forza le cui curvature ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. L'aristotelismo e le sue alternative
John A. Schuster
L'aristotelismo e le sue alternative
L'organizzazione della conoscenza all'inizio della [...] cinque elementi; quattro per le sostanze terrestri (terra, acqua, aria e fuoco) e un quinto per le sostanze celesti (etere). Il Cosmo, finito e geocentrico, era formato da una serie di sfere concentriche composte del quinto elemento che trasportavano ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Di Pasquale
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Con il XIII secolo si chiude il periodo aureo dell’alchimia metallurgica che aveva [...] . Tale sostanza è per Rupescissa la controparte terrestre dell’etere celeste; in questo modo egli individua un agente materiale sancendo la differenza e la subordinazione della quintessenza all’etere celeste, che mantiene i suoi caratteri di sostanza ...
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pratyaksa
pratyakṣa
Termine sanscr. («relativo agli organi di senso») che indica la percezione come strumento conoscitivo (➔ pramāṇa). Tutte le tradizioni indiane accettano il ruolo epistemologico della [...] ), che spiega la percezione del suono, una qualità dell’elemento primario ‘etere’, attraverso l’organo dell’udito, che in questa teoria è l’elemento primario ‘etere’ nella parte ricettiva dell’orecchio; inerenza con ciò che inerisce (samavetasamavāya ...
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Concetto filosofico opposto a quello dell’essere ( ➔), quando quest’ultimo sia concepito come eternamente immobile e sottratto a ogni mutazione. A tale concezione dell’essere, sostenuta già nella prima [...] due fisiche, una per il cielo e una per la Terra. I corpi celesti sono costituiti di un elemento proprio, l’etere o quinta essenza, e si muovono di moto circolare puro in eterna contemplazione del ‘motore immobile’. La teoria aristotelica divenne il ...
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etere1
ètere1 (ant. ètera) s. m. [dal lat. aether -eris, gr. αἰϑήρ -έρος, dal tema di αἴϑω «ardere»]. – 1. a. Secondo gli antichi cosmologi greci, la parte più alta, pura e luminosa dello spazio; nella fisica aristotelica, il quinto elemento,...
etere2
ètere2 s. m. [dal fr. éther, corrispondente all’ital. etere1 e applicato al composto chimico per la sua volatilità]. – In chimica organica, nome generico di composto costituito da due radicali idrocarburici, uguali o diversi, uniti...