Filosofo italiano (Milano 1914 - ivi 1978). Discepolo di A. Banfi, insegnò nelle univ. di Cagliari, Roma, Pavia e Milano. Il suo "umanesimo critico", che si richiama allo storicismo, svolge particolarmente [...] motivi e problemi di natura etico-sociale. Tra le opere: Il pensiero dei primitivi (1941); Crisi dell'uomo. Il pensiero di Dostoievskij (1948); La coscienza inquieta. S. Kierkegaard (1949); Mito e storia (1953), Umano e disumano (1958); Illusione e ...
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Filosofo (Cincinnati 1908 - ivi 1979), prof. (dal 1948) all'univ. del Michigan. La sua opera fondamentale, Ethics and language (1945), è un'originale applicazione dei principî dell'analisi linguistica [...] emotivi (prevalenti), atti esclusivamente a suscitare reazioni. Vengono così in primo piano la funzione esortativa del discorso etico e il ruolo delle cosiddette definizioni persuasive. Su questi presupposti S. ha elaborato una teoria del significato ...
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Retore e sofista greco (secc. 5º-4º a. C.), nativo di Agrigento. Scolaro di Gorgia, è uno dei rappresentanti più tipici della seconda generazione della sofistica antica, sempre più incline a conclusioni [...] negative nei riguardi di ogni oggettività etico-giuridica. È uno degli interlocutori del Gorgia di Platone. ...
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Filosofo (Radicena 1875 - Roma 1959); prof. di storia della filosofia all'univ. di Palermo (dal 1912); coltivò interessi di carattere psicologico, per volgersi poi allo studio della filosofia e in particolare [...] del criticismo kantiano, tendendo a svilupparne l'aspetto etico-religioso. Opere principali: Il criticismo (1927); Valori spirituali e realtà (1930); Conoscenza e moralità in Kant (1944); Problemi fondamentali della filosofia moderna (1945). ...
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utilitarismo
Paolo Casini
L’utile come principio sovrano
L’idea che il bene si identifichi con l’utile si trova già nella filosofia greca, in particolare nella dottrina epicurea; tuttavia l’utilitarismo [...] a un giudizio di maggiore o minore utilità personale o sociale.
«La massima felicità per il maggior numero»
L’etica utilitarista si fonda su valori quali la felicità, il benessere, la soddisfazione dei bisogni. Le sue massime derivano dal principio ...
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Pubblicista e filosofo (Grenoble 1905 - Châtenay-Malabry, Seine, 1950). Cattolico, fondò (1932) la rivista Esprit, che divenne l'organo più combattivo del movimento cattolico d'avanguardia in Francia. [...] M. propose un "personalismo comunitario" che, più che una dottrina filosofica, è un orientamento etico-politico, rivendicante, sul fondamento di una concezione cristiana dell'uomo, i diritti della persona nell'ambito sociale, in polemica contro ogni ...
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Il diritto che con le proprie opere o le proprie qualità si è acquisito all’onore, alla stima, alla lode, oppure a una ricompensa (materiale, morale o anche soprannaturale), in relazione e in proporzione [...] luogo un m. per ciò che si è compiuto di bene e un ‘demerito’ per ciò che si è compiuto di male (➔ etica).
La dottrina del m. dell’uomo nella vita religiosa e morale, intimamente collegata con la dottrina della grazia e della giustificazione, si è ...
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Filosofo e pedagogista tedesco (Düsseldorf 1880 - Bonn 1962). Nella teoria della conoscenza cercò una conciliazione delle opposte esigenze dell'idealismo e del realismo; nel campo dell'etica e della pedagogia [...] approfondì il tema del rapporto tra individuo e collettività, avversò la teoria dello stato etico di Hegel e sostenne la necessità di una rinnovata educazione dei giovani alla politica e alle idee di lotta, di forza e di libertà.
Vita
Professore di ...
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Filosofa britannica di origine irlandese (Limerick 1919 - Cambridge 2001), insegnò nelle università di Oxford (1964-70) e di Cambridge (1970-86). Esponente della filosofia analitica, fu profondamente influenzata [...] da L. Wittgenstein, del quale tradusse e curò per la pubblicazione molti scritti inediti. Interessata al problema etico della responsabilità, ha fornito influenti contributi volti a definire il concetto di azione in connessione con quello di ...
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È termine recente, forse comparso per la pri ma volta, nel 1971, nel titolo di un volume dell'oncologo V.R. Potter: Bioethics: bridge to the future. L'autore l'intende come ripristi no di rapporti tra [...] dell'attuale stato di cose, sia dal fatto che la definizione di morte interessa un insieme di questioni medico-biologiche ed etico-giuridiche che vanno al di là della terapia basata sul trapianto.
Il prelievo da donatori vivi è limitato al rene, al ...
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etico1
ètico1 agg. [dal lat. ethĭcus, gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος «costume»] (pl. m. -ci). – 1. a. Dell’etica, che concerne i costumi, il comportamento morale: problema e., concezioni, leggi e.; principî e., ecc. b. Che ha, per sé stesso, un’essenza...
etico2
ètico2 agg. [dal gr. ἑκτικός «abituale, continuo», come attributo di πυρετός «febbre»] (pl. m. -ci), ant. – Tisico; anche sost.: Faceva lui tener le labbra aperte Come l’etico fa (Dante). Febbre e., quella caratteristica della tisi...