L’antifrasi (lat. contrarium e, in senso allargato alle figure di pensiero, ironia) è nella tradizione retorica l’uso di una parola o un’espressione con l’intento di negarne il significato, sia per riprendere [...] a far variare un tema in senso antifrastico (a partire da una specifica espressione) diventa ancora più rilevante. Così EugenioMontale scrive la sua Non chiederci la parola che squadri da ogni lato in cui l’antifrasi stessa diventa oggetto di ...
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Il termine enumerazione (dal lat. enumeratio «enumerazione») fa riferimento a un procedimento discorsivo, comune in ogni tipo di testo, sia scritto che orale, che prevede che un concetto generale venga [...] sorvolata di libellule;
e il cane trafelato che rincasa
col suo fardello in bocca,
oggi qui non mi tocca riconoscere
(EugenioMontale, “Mottetto XIX”, in Le occasioni; cfr. Bozzola 2005: 183-184)
Nel caso si tratti di una sequenza di eventi, il ...
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L’ellissi (dal gr. élleipsis «mancanza»; in lat. ellipsis) è una figura retorica che consiste nell’omissione di un segmento discorsivo entro un’unità globale, che sia recuperabile attraverso l’integrazione [...] il quadro di riferimento dell’enunciato: ellissi in absentia). Così in:
(1) Lo sai: debbo riperderti e non posso (EugenioMontale, “Mottetti”, in Occasioni, v. 1)
il terzo segmento del verso (non posso) è ellittico dell’infinito (non posso [Ø ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] v. 2 e II, v. 5). In altri casi è figura adatta a un’ideale immagine di sospensione spazio-temporale, come in ➔ EugenioMontale («anello d’una / catena, immoto andare» e «degli tzigani è il rombo silenzioso»: “Arsenio”, in Ossi di seppia, vv. 21-22 e ...
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L’epifonema (dal gr. epíphō´nēma «voce aggiunta», composto da epí «su, sopra» e phōnē´ «voce») è una figura retorica che consiste in un’espressione sentenziosa, di tenore universale, posta di solito a [...] e riepilogativa, ma assume le caratteristiche di una formulazione generale a commento del testo.
Così per ➔ EugenioMontale, in particolare, in cui l’epifonema costituisce uno dei componenti stilistici più riconoscibili e più variati:
Codesto ...
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L’a capo (o accapo, nome maschile invariabile) si ha quando in un testo scritto la frase è seguita da uno spazio bianco fino alla fine della riga. Spesso, ma non necessariamente, la riga di testo successiva [...] tonale ecc.» (Menichetti 1993: 454). È quanto accade, ad es., in «che funghisce su sé [...] – / Il vento del giorno» (EugenioMontale, “Voce giunta con le folaghe”, in La Bufera). L’a capo è sfruttato come risorsa stilistica anche da alcuni prosatori ...
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La figura etimologica è una figura retorica grammaticale e insieme semantica che consiste nell’accostamento di due parole aventi la stessa radice (da cui il lat. figūra etymologĭca per indicare una medesima [...] “Talor mentre cammino
solo al sole”, in Pianissimo, vv. 13-14)
catena, immoto andare, oh troppo noto
delirio, Arsenio, d’immobilità
(EugenioMontale, “Arsenio”,
in Ossi di seppia, vv. 21-22)
nelle sere tempestose:
è una tempesta anche la tua dolcezza ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] già si chiudono le foglie,
trema la prima stella …
(I colloqui, “Paolo e Virginia”, vv. 79-81)
Ma è soprattutto EugenioMontale a combinare l’aposiopesi con la preterizione, la litote e l’epifonema nella celeberrima chiusa di “Non chiederci la parola ...
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L’epifrasi (dal gr. epíphrasis, formato da epí «su, sopra» e phrásis «parola, locuzione», nel senso di «parola aggiunta») è una figura retorica di tipo sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare [...]
(Giuseppe Ungaretti, “Monologhetto”,
in Un grido e paesaggi, vv. 15-17)
E Natale verrà e il giorno dell’anno
che sfolla le caserme …
(EugenioMontale, “Carnevale di Gerti”,
in Le occasioni, vv. 38-39)
e i colpi si ripetono e i passi,
e ancora ignoro ...
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POGGIOLI, Renato
Cesare G. De Michelis
POGGIOLI, Renato. – Nacque a Galluzzo (Firenze), il 16 aprile 1907, da Gino. Non si conosce il nome della madre.
Si formò nel capoluogo toscano (dove seguí le [...] -Poggioli, 2010, p. 25); a una valutazione equanime dell’opera contribuirono invece Wolf Giusti e Dan Danino Di Sarra, EugenioMontale e Domenico Porzio (Pavese-Poggioli, 2010, pp. 135 s.). Va infine rilevato che mentre in Italia si trovava accusato ...
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escapista agg. e s. m. e f. 1. Che, chi fugge dalla realtà (percepita come noiosa o problematica), cercando sollievo nell’immaginazione, nel divertimento, nello svago. 2. Chi riesce a liberarsi da una situazione di prigionia o costrizione, con...
bidonville
‹bidõvìl› s. f., fr. [comp. di bidon «bidone» e ville «città»]. – Nome usato dapprima nel Nord Africa e poi a Parigi, ed esteso anche ad altre grandi città, per indicare quartieri di periferia formati di baracche e catapecchie messe...