Mu'nis
Mu‛nis
Generale dell’esercito abbaside, probabilmente di origine servile ed eunuco, che tra il 908 e il 933 fu arbitro e dittatore alla corte califfale di Baghdad. Vincitore sui carmati e i Fatimidi, [...] M. ebbe un ruolo cruciale nell’instaurare contro Ibn al-Mu‛tazz; in seguito, impose al-Qahir come califfo, ma questi se ne sbarazzò facendolo giustiziare ...
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Ciambellano e ministro (m. nel 399) dell'imperatore romano Arcadio, schiavo di nascita ed eunuco; partecipò al complotto che tolse di mezzo Rufino, e diventò favorito di Arcadio. Entrato in conflitto con [...] l'imperatrice Eudocia e col goto Gaina, generale dell'esercito, fu da questo destituito e condannato a morte. Contro di lui Claudiano scrisse una violenta invettiva ...
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Califfo abbaside (sec. 10º), regnò dal 908 al 932. Salì al trono con l'aiuto del generale eunuco Mu'nis, che eliminò il pretendente ibn al-Mu'tazz, e rimase praticamente arbitro dell'impero. Il periodo [...] di al-M. segna una progressiva decadenza del califfato di Baghdād, col sorgere del rivale califfato sciita dei Fatimidi d'Egitto, e, infine, degli sciiti Hamdanidi. Sotto al-M., ibn Faḍlān compì la sua ...
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Nome con cui nell'antico Impero persiano erano designati i sacerdoti evirati di Artemide; il nome significò quindi, comunemente, eunuco. Tale nome portarono anche alcuni personaggi della corte persiana, [...] tra cui, più importante, un generale, figlio di Zopiro (circa 515-440 a. C.), il quale riconquistò Babilonia a Serse (484) e fu tra i suoi generali nella guerra contro i Greci (480); più tardi, sotto Artaserse, ...
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Dario III
Re persiano, ultimo sovrano della dinastia achemenide (n. 380 ca.-m. 330). Succedette nel 335 al padre Artaserse III, uccise l’eunuco Bagoa che aveva avvelenato il padre e il fratello. Battuto [...] da Alessandro nelle battaglie campali di Isso (333) e di Arbela (331), si rifugiò nelle province orientali. Mentre tentava di riunire un esercito per la riscossa, fu ucciso da Besso (330) ...
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Teologo e monaco (n. forse a Costantinopoli 378 - m. dopo il 454). Discepolo dell'antinestoriano Massimo, ne continuò la polemica con impegno violento: padrino dell'eunuco Crisafio salito al potere nel [...] 441, E. iniziò con l'aiuto dell'imperatore e con la solidarietà dei "cirilliani" (ne sarà capo Dioscoro d'Alessandria, succeduto a Cirillo nel 444) una vera e propria persecuzione. Sul piano teologico ...
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FLAVIANO di Costantinopoli, Santo
Mario Niccoli
Prete del patriarca di Costantinopoli, Proclo, morto questo, gli successe nel patriarcato (luglio 446) e subito si pose in urto con Crisafio, eunuco di [...] Teodosio II. Nel novembre 448, su denuncia del vescovo Eusebio di Dorileo (v.), F. riunì a Costantinopoli un sinodo per giudicare la dottrina di Eutiche (v.). Questi fu deposto ma, spalleggiato dalla corte ...
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GERMANO I patriarca di Costantinopoli, Santo
Mario Niccoli
Nato circa il 634, morì "quasi centenario". Figlio del patrizio Giustiniano, quando questi fu messo a morte da Costantino IV, G. protestò, [...] fu reso eunuco e incorporato (669) nel clero di S. Sofia. Vescovo di Cizico nel 705 (?) partecipò come tale al concilio di Costantinopoli del 712 sottoscrivendo la riabilitazione del monotelismo (v.), imposta dall'imperatore Filippico. Alla morte del ...
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Poeta e autore drammatico francese, nato nel 1819, morto nel 1872. Dopo avere esordito con un romantico volumetto di versi (1842) tentò il teatro con La Jeunesse de Luther (1843); tradusse liberamente [...] L'Eunuco di Terenzio, e cercò d'imitare lo stile di Molière e Regnard in una graziosa e bizzarra commedia: Scaramouche et Pascariel (1847): anche il Faust di Goethe gl'ispirò una fantasia drammatica, Faust et Marguerite (1850). Poi prese una diversa ...
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NARSETE
Giorgio Ravegnani
– Nacque nel 475-476, originario dell’Armenia persiana.
In età non precisata, ma probabilmente molto giovane, andò a vivere nel palazzo imperiale di Costantinopoli. A corte [...] percorse una brillante carriera come dignitario eunuco passando per le funzioni di cubicularius, sacellarius et primicerius sacri cubiculi, spatharius, sacellarius et praepositussacri cubiculi; a queste aggiunse poi le dignità di patricius, ...
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eunuco
s. m. e agg. [dal lat. eunuchus, gr. εὐνοῦχος, comp. di εὐνή «letto» e ἔχω nel senso di «custodire», propr. «custode del letto»] (pl. m. -chi). – 1. s. m. Nel sign. più comune, uomo privo delle facoltà virili, o per difetto organico...
eunuchismo
s. m. [der. di eunuco]. – In medicina, la forma di ipogenitalismo conseguente ad arresto di sviluppo o assenza congenita dei testicoli, in cui si ha mancanza completa delle gonadi (ed è perciò forma più grave dell’eunucoidismo).