Scienza dell’uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni.
A. fisica
Ramo delle scienze biologiche che studia l’umanità dal punto di vista naturalistico, cioè [...] influenza in Gran Bretagna (V. Turner) e in Belgio (L. De Heusch). Reciprocamente, l’a. sociale britannica di E. Evans-Pritchard, G. Middleton, J. Beattie, M. Gluckman, con le sue aperture a prospettive dinamiste e storiche, ha trovato ampi consensi ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] segnico di ogni sistema di simboli. A partire dagli studi di M. Griaule sui Dogon del Mali, o di E. Evans-Pritchard sulla stregoneria azande, è stata sottolineata l’estrema coerenza dei sistemi simbolici di società non europee, alle cui credenze era ...
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Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, [...] magica deriva la propria efficacia dal fatto stesso di enunciare o di compiere un determinato atto; E. Evans-Pritchard, cui risale la distinzione tra azione magica negativa incontrollata (witchcraft, «stregoneria») e azione magica determinata da una ...
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stregoneria Attività delle streghe o degli stregoni. In senso concreto, operazione magica spesso diretta con l’intenzione di danneggiare qualcuno.
Secondo la mitologia popolare, streghe e stregoni sono [...] il fondamentale obiettivo di comprendere la s. come sistema coerente di credenze logicamente organizzate, lo studio di Evans-Pritchard inaugurò una serie di analisi comparative tese, soprattutto in Africa, a individuare in ogni contesto indagato la ...
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Religione
Hans G. Kippenberg
1. Introduzione
La sociologia della religione non è nata come ramo particolare della scienza della religione, bensì in seno alla sociologia stessa (v. Tenbruck, 1991, p. [...] forme primitive di classificazione, in Le origini dei poteri magici, di É. Durkheim, H. Hubert e M. Mauss, Torino 1951).
Evans-Pritchard, E., Witchcraft, oracles, and magic among the Azande, Oxford 1937.
Faber, R., Schlesier, R. (a cura di), Die ...
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Cosmologia
Ioan M. Lewis
Introduzione
Con il termine 'cosmologia', derivato dal greco ϰόσμοϚ ('ordine', 'armonia', 'mondo'), si intende la conoscenza della struttura e dell'ordinamento dell'universo. [...] religioni, Torino 1954).
Erikson, E.H., Childhood and society, New York 1950, 1963² (tr. it.: Infanzia e società, Roma 1966).
Evans-Pritchard, E.E., Nuer religion, Oxford 1956.
Frazer, J.G., The golden bough, 2 voll., London 1890; 12 voll., 1907-1915 ...
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Religioni primitive
Ioan M. Lewis
Introduzione
Il concetto di 'religioni primitive' è in parte retaggio di concezioni evoluzionistiche della società e in parte espressione dei pregiudizi delle grandi [...] che fare con la religione, ma si incentrava sulla stregoneria e sulla magia. Si tratta dello studio che l'antropologo E. Evans-Pritchard (v., 1937) condusse tra la fine degli anni venti e i primi anni trenta sugli Zande del Sudan meridionale, usando ...
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Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] Storia d’Italia, I, I caratteri originali, Torino 1972, pp. 603-676. Per la comparazione con l’Africa cfr. E. Evans-Pritchard, Witchcraft, Oracles and Magic among the Azande, Oxford 1976 (trad. it. Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande, Milano ...
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Credenze e culti
Valerio Valeri
Introduzione
'Credenza' è un termine notoriamente ambiguo, ma i principali significati elencati dai dizionari possono essere ricondotti a due gruppi generali. Da un lato, [...] di un solo dio la cui esistenza non esclude quella di altri dei, che sono spesso ridotti a sue manifestazioni: v. Evans-Pritchard, 1956; v. Horton, 1970) e più ancora nel monoteismo. In quanto mette in rapporto una società di dei con una società ...
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Festa
Paolo Apolito
Introduzione
Il tema della festa è stato considerato nelle sue dimensioni religiose e politiche già prima di diventare oggetto di indagine delle scienze sociali, e anche quando lo [...] ). In Durkheim, poi, è ben evidente la dimensione obbligatoria della religione totemica, di cui la festa è l'apice: come dice Evans-Pritchard (v., 1965; tr. it., p. 112), "anche se non c'è coercizione, un individuo non può che accettare ciò che ogni ...
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