Ansia
Alberto Oliverio e Marcel van den Hout
Affine all'angoscia, cui l'unisce anche l'etimologia (viene dal latino tardo anxia, derivato di anxius, "ansioso", a sua volta da angere, "stringere"), l'ansia [...] muscolare) e del biossido di carbonio: ciò può scatenare nell'uomo la cosiddetta sindrome di attacchi di panico e nell'animale sugli animali e sugli uomini suggerisce che l'evoluzione abbia preprogrammato gli organismi a reagire al pericolo con ...
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Struttura degli odori e sistemi olfattivi
John J. Hopfield
(California Institute of Technology Pasadena, California, USA)
L'olfatto e il gusto sono i due sensi chimici. Sebbene la differenza sia piuttosto [...] Dopo aver percepito un odore, il bulbo olfattivo dei ratti o dell 'uomo comincia ad avere delle oscillazioni di 40÷50 Hz. Il lobo dell'antenna essere così stabili e importanti da giustificare l'evoluzione di un apparato specifico per individuarli e ...
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Genetiche, malattie
Sebastiano Calandra e Bruno Dallapiccola
Le malattie genetiche sono quelle condizioni morbose che hanno come causa predominante, o come concausa necessaria, una modificazione (mutazione) [...] genetica.
3.
Malattie monogeniche a eredità mendeliana
Nell'uomo sono note più di 5000 condizioni morbose classificate come all'età di comparsa dei sintomi, così come all'evoluzione della malattia ed è particolarmente pronunciata in quelle dominanti ...
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Anticorpi e meccanismi genetici della diversità anticorpale
Francesca Di Rosa
Angela Santoni
Gli anticorpi o immunoglobuline sono glicoproteine che riconoscono perlopiù molecole estranee all'organismo [...] immunoglobulinico. Si ritiene che nel corso dell'evoluzione tali proteine si siano differenziate a partire da C, corrispondente alla regione C della proteina. Per le catene λ esistono nell'uomo circa 30 segmenti funzionali V e 4 J, per le catene κ 40 ...
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La cromatina e il controllo dell'espressione genica
Gianfranco Badaracco
Charlotte Kilstrup-Nielsen
Nicoletta Landsberger
Negli eucarioti, il DNA è organizzato nel nucleo in una struttura nucleoproteica [...] conservati lungo la scala evolutiva dal lievito fino all'uomo.
Nelle nostre cellule esistono diversi tipi di complessi e il tipo di varianti istoniche, sembra che l'evoluzione abbia favorito la divergenza delle proteine nucleosomiali più accessibili ...
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Alimentazione
Aldo Mariani Costantini
L'alimentazione comprende tutto l'insieme dei momenti e dei processi che, tramite il procacciamento e l'uso di generi di origine animale e vegetale, forniscono [...] trasferimento dei componenti in essi variamente contenuti con funzione biotica o xenobiotica dall'ambiente all'uomo.
Alimentazione ed evoluzione
Disponibilità e varietà del cibo hanno esercitato un ruolo non secondario sullo sviluppo evolutivo della ...
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Morbosità
Giovanni Berlinguer
Definizione e valutazione della morbosità
La morbosità esprime il rapporto fra il numero di ammalati e la popolazione. Questo rapporto viene studiato come uno degli indicatori [...] le malattie di massa, come diceva Rudolf Virchow, costituiscono "grandi segnali di avvertimento, dai quali il vero uomo di Stato può capire che l'evoluzione della sua nazione è stata disturbata, fino a un punto che neppure la politica più miope può ...
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Dolore
Giancarlo Carli
Leonardo Ancona
Il dolore costituisce un’esperienza spiacevole, complessa e multidimensionale, determinata dall’interazione di fattori sensoriali, emotivi, motivazionali e sociali [...] . Questo tipo di dolore rappresenta un’esperienza comune all’uomo e all’animale (già nei Rettili e forse anche nei Si esperisce in una dimensione cognitivo-valutativa e dipende dall’evoluzione personale e culturale del soggetto che la vive. Secondo la ...
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Neocorteccia
Vernon B. Mountcastle
Nell'uomo, la neocorteccia è la sede delle funzioni cognitive superiori e la sua complessità anatomica rispecchia l'importanza del compito che essa svolge nell'adattamento [...] il numero delle unità ontogenetiche e, di conseguenza, anche l'area della neocorteccia. Si ritiene che, nel corso dell'evoluzione, la neocorteccia si sia espansa grazie a una mutazione del sistema che regola il numero di divisioni simmetriche che si ...
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Epatite
Giuseppe Giusti
L'epatite (dal francese hépatite, derivato del greco ἧπαρ, -ατος, "fegato") è una malattia acuta o cronica del fegato, caratterizzata da alterazioni degenerative e necrotiche [...] HDV può provocare coinfezione e superinfezione, oltre che nell'uomo, anche nelle scimmie antropomorfe.
Il virus dell'epatite E oligosintomatico o asintomatico per lungo tempo (anni, decenni). L'evoluzione e l'esito sono correlati con l'eziologia e con ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
triggerare v. tr. 1. In numerosi àmbiti disciplinari e settoriali, innescare, attivare, far scattare; nella musica elettronica, rendere campionabile il suono di uno strumento. 2. Produrre, attivare (detto di una dinamica psicologica); come forma...