Sigla di polymerase chain reaction («reazione a catena della polimerasi»), metodologia utilizzata per ottenere quantità che ammontano a μg di copie di segmenti specifici di DNA o di RNA, partendo da quantità [...] evolutivo. Nell’ambito dell’analisi filogenetica la PCR è inoltre applicata negli studi sull’evoluzione di popolazioni umane, in la costruzione di contigui. Gli RH sono cellule ibride uomo-roditore, ottenute in vitro dalla fusione di cellule umane ...
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Fenomeno controllato geneticamente che determina la morte programmata di una cellula a un certo punto del suo ciclo vitale.
L’intero arco vitale della cellula può essere visto come l’esecuzione concertata [...] e si sono conservati nelle diverse specie nel corso dell’evoluzione. I patologi avevano descritto da tempo un tipo di unico gene ancestrale, siano coinvolti nell’inibizione dell’a. rispettivamente nell’uomo e in Caenorhabditis. Il protooncogene c-myc ...
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Forma italiana del nome latino (Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus Paracelsus) del medico naturalista e filosofo Philipp Theophrast Bombast von Hohenheim (Einsiedeln 1493 - Salisburgo 1541). P. [...] di un uomo geniale il quale ha avuto una concezione nuova e coraggiosa della dottrina e della pratica medica e ha osato audacemente combattere le antiche tradizioni. La sua opera ebbe una vasta diffusione e un'azione profonda sull'evoluzione del ...
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Riduzione di volume di tessuti e organi dovuta alla diminuzione di volume delle singole cellule e della sostanza intercellulare; è per lo più accompagnata anche da diminuzione numerica degli elementi cellulari. [...] uomo si hanno a. fisiologiche (in rapporto alla senilità, all’involuzione di alcuni organi, come per es. il timo, in varie età delladelle masse muscolari per abnorme sviluppo di grasso con caratteristiche deformità delle parti colpite; l’evoluzione ...
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Branca interdisciplinare che intende descrivere un modello biologico di decisioni in materia economica. Mentre l’economia studia scelte e decisioni economiche di grandi gruppi di individui (macroeconomia) [...] capire come le istituzioni, create dall’uomo, servano da estensione della mente umana. Una delle ipotesi di base della n. è che il cervello adattamento si sono manifestati regolarmente nel corso dell’evoluzione e la loro soluzione ha impattato sul ...
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Scrittore olandese (Haarlem 1860 - Bussum 1932). Medico, psichiatra, letterato e uomo dai molteplici interessi scientifici, filosofici e sociali, fu propugnatore di varie ideologie etico-umanitarie; contrastato [...] Johannes, 1921), apparsa prima nella Nieuwe Gids e poi, nel 1887, in volume. L'autore vi descrive le fasi dell'evoluzione del piccolo protagonista, prima vicino alla natura, poi alle prese con la scienza e infine dedito all'umanità sofferente. Il ...
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Dottrina teosofica alla base di un movimento internazionale promosso da R. Steiner con la fondazione (1913) della Società antroposofica presso il Goetheanum di Dornach (Basilea). Concepisce la realtà [...] spirituale capaci di porre l’uomo a contatto del mondo soprasensibile. Pur negando di essere una religione, l’a. utilizza elementi delle religioni storiche: il cristianesimo, per es., è un momento essenziale nell’evoluzione umana e cosmica, e Cristo ...
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RICAMBIO, Malattie del
Luigi Travia
Le malattie del r., note sin dalla più alta antichità, hanno seguito l'evoluzione scientifica della medicina e hanno mantenuto ben rigido il triplice concetto di [...] fenomeno della malattia.
L'evoluzionedelle conoscenze della iperglicemia e della glicosuria, come nell'uomo diabetico; si è ottenuto il controllo della iperglicemia e della glicosuria dell'animale pacreatectomizzato mediante la somministrazione dell ...
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INFIAMMAZIONE
Paolo Schlechter
(XIX, p. 196; App. II, II, p. 32)
Ricordiamo che per i. o flogosi s'intende un insieme di avvenimenti che si realizzano quando i tessuti di animali superiori vengono a [...] più tardiva sul piano dell'evoluzione, per es. quelli collegati ai fattori del complemento e dell'immunità.
Sono paradigmatiche in o che risultano attive negli animali da esperimento e non nell'uomo.
a) Il mediatore da più tempo e meglio conosciuto è ...
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(IV, p. 674; App. III, I, p. 134)
L'a., o aterosclerosi per ricordare il termine che fa riferimento anche alla caratteristica lesione ateromasica, continua a occupare, per le sue conseguenze d'organo, [...] delle lesioni clinicamente rilevanti e le ragioni della loro localizzazione nei vari punti della parete, è oggi accertato inoltre che le placche hanno tempi di inizio e di evoluzionedelle lesioni stesse o, addirittura (come anche nell'uomo ...
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triggerare v. tr. 1. In numerosi àmbiti disciplinari e settoriali, innescare, attivare, far scattare; nella musica elettronica, rendere campionabile il suono di uno strumento. 2. Produrre, attivare (detto di una dinamica psicologica); come forma...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...