Scultore (Eu 1612 - Parigi 1686), fratello di François. Dopo aver lavorato a Parigi con S. Guillain, fu a Roma tra il 1641 e il 1651 circa, forse nella bottega di A. Algardi. In Francia, collaborò dapprima [...] fratello alla tomba di H. de Montmorency a Moulins, poi con F. Romanelli alla decorazione dell'appartamento della regina madre al Louvre (1655- del Val-de-Grâce (ora in S. Rocco) e l'Anfitrite (1680, eseguita per i giardini di Versailles, ora ...
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Pittore di prospettive e di architetture, fu anche incisore (Montalbano, Modena, 1730 - Bologna 1766). Si formò nella tradizione dei Bibiena, manifestando subito un deciso orientamento classicista; fu [...] fondamentale per T. la protezione di F. Algarotti, che lo indirizzò verso il gusto per l'antico e per l'esotico. Decorò interni di chiese e palazzi bolognesi; lavorò a Firenze (palazzo Gerini) e Pistoia (teatro dei Risvegliati; chiesa della ...
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Pittore fiammingo (Oudenaarde 1605 o 1606 - Anversa 1638). A un primo periodo (1621-26) appartengono molte scene contadinesche, spesso fortemente caricaturali, con motivi che ricordano Brueghel il Vecchio. [...] Fra il 1626 e il 1631 subì l'influsso di F. Hals: con grande virtuosismo tecnico, sviluppò un delicato chiaroscuro, con predilezione per i toni grigio-violacei. I soggetti, tratti ancora dalla vita rustica, hanno un accento più drammatico. Ad Anversa ...
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Architetto (Parigi 1739 - ivi 1811); studiò con G. N. Servandoni, E.-F. Boullée e P.-L. Moreau, poi (1759-63) fu a Roma. Fu uno dei sostenitori dello stile Luigi XVI e della reazione al Rococò in nome [...] della purezza e severità antica. Progettò e costruì la chiesa di Saint-Philippe-du-Roule (1768-84) e il pal. Lavrillière (1765-67, oggi Rothschild). Rimaneggiò il Lussemburgo creando il vestibolo e lo ...
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Architetto (Rovereto 1903 - Milano 1991). Formatosi alla facoltà di architettura di Milano e in contatto con artisti e intellettuali come F. Melotti, C. Belli e F. Depero, fu tra i fondatori del Gruppo [...] razionale in Italia. Dal 1927 ha svolto la sua attività professionale in stretta collaborazione con L. Figini, creando a Milano uno studio di progettazione. Dal 1963 si è dedicato anche all'insegnamento, prima a Milano e poi (1969) all'univ ...
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Località del Belgio, presso la città di Gand, sede all’inizio del 20° sec. della scuola pittorica di L. che vide riuniti i maggiori rappresentanti del movimento realista belga. Un primo gruppo di pittori [...] primitivi fiamminghi, produsse opere venate di misticismo e simbolismo; un secondo gruppo, unito fino al 1914 (C. Permeke, F. van den Berghe, L. de Smet, E. Gevaert, H. Malfait, J. de Sutter, P. Lippens ecc.) si inserì più nettamente nella tradizione ...
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Pittore (Siena 1563 circa - ivi 1610). Formatosi nell'ambiente manierista senese (A. Salimbeni) e romano (G. de Vecchi), risentì dei Carracci e, soprattutto nel colore ricco e cangiante, di F. Barocci [...] dal 1610. Di formazione classicista, fu sensibile al barocco romano di metà secolo. Dipinti a Roma (S. Maria in Publicolis, S. Maria della Pace) e in chiese senesi. Anche l'altro figlio di Francesco, Michelangelo (Siena 1583 - ivi 1671), fu pittore. ...
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Pittore (Penegoes, Galles, 1713 - Colommendy 1782). Nelle prime opere, soprattutto ritratti eseguiti nella tradizione di G. Kneller, J. Highmore, T. Hudson, solo raramente si riscontra quella sensibilità [...] informa i suoi lavori dopo il soggiorno in Italia (1750-55). Prima a Venezia, per l'influenza delle opere di Tiziano e per i consigli di F. Zuccarelli e poi a Roma dopo l'incontro di J. Vernet, la sua pittura si fa più ricca e sensibile ai modi di ...
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Pittore (Parigi 1817 - Auvers-sur-Oise, Val d'Oise, 1878). Fu uno dei più sensibili paesaggisti dell'Ottocento francese. Studiò dapprima col padre poi, dopo un viaggio in Italia (1835), con F.-M. Granet [...] e P. Delaroche. La sua maniera personale cominciò a delinearsi verso il 1845-50 e si precisò dopo l'incontro con C. Corot (1852). Fu vicino ai paesaggisti della scuola di Barbizon ma non fece parte del loro gruppo. I suoi paesaggi hanno un taglio più ...
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Pittore (Comines 1825 - Bruxelles 1870). Allievo di F.-J. Navez e di J.-B. van Eycken, dipinse qualche quadro storico (Morte di Carlo V, 1860), ma trattò soprattutto soggetti di genere, prediligendo quelli [...] attinenti alla vita dei poveri e diseredati, in un realismo che ha accenti umanitarî, come quello di C. Meunier. L'esempio di G. Coubert influì sul suo orientamento artistico. Eseguì anche acqueforti e litografie; disegnò cartoni per le vetrate di S. ...
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f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...
F. I.
– Abbreviazione della formula ingl. free in (propr. «franco a»), con cui nel commercio marittimo si suole indicare una vendita (e un noleggio) che impone al caricatore l’obbligo di mettere la merce a bordo della nave e di assumere le...