In senso ampio, la costituzione e la distribuzione degli elementi che, in rapporto di correlazione e d’interdipendenza funzionale, formano un complesso organico o una sua parte; è così chiamato anche il [...] , separati l’uno dall’altro da lacune più o meno ampie; questa s. è propria delle terre nere e di prateria e si può anche ottenere intrapresa a partire dagli anni 1930. Secondo F. Perroux, la s. economica è definita dalle relazioni e dai rapporti ...
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tipologia Suddivisione, distribuzione e classificazione di una molteplicità di individui, oggetti, fatti, elementi e fattori, omogenei o similari, in gruppi caratterizzati dall’appartenenza a determinati [...] grammatica generale a base greco-latina. Una classificazione tipologica fu proposta dapprima da F. e A.W. Schlegel (1808 e 1818), ma quella più nota e psicoticismo.
Scienze sociali
In sociologia s’intende generalmente per t. una tassonomia ...
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Ordine di piante Dicotiledoni Tricolpate comprendente le Fagacee e altre sette famiglie, tra cui Betulacee, Casuarinacee, Iuglandacee e Miricacee, e circa 1115 specie. Si tratta di piante arboree o arbustive [...] globosa. Da un punto di vista filogenetico le F. sono strettamente correlate alle Cucurbitali.
La famiglia Fagacee Europa e dell’Asia occidentale. In Italia forma boschi dai 700 ai 2000 m s.l.m., ma ai tempi dei Romani scendeva anche più in basso. Le ...
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Complesso delle specie vegetali, spontanee o inselvatichite, che vivono in un dato territorio. La complessità del mondo vegetale e i limiti umani fanno sì che i ricercatori circoscrivano i loro studi a [...] avevano ricche e perfette iconografie, come la Flora brasiliensis di K.F. Martius e collab. (1840), la Phytographia canariensis di Ph. Barber Webb e S. Berthelot (1836-50), la Flora neapolitana di M. Tenore (1811-38), la Flora italica di A. Bertoloni ...
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Botanico (Amburgo 1804 - Francoforte sul Meno 1881). Laureatosi in diritto a Heidelberg (1827), esercitò la professione di avvocato fino al 1832. Studiò poi medicina a Gottinga, a Berlino, dove [...] seguì in particolare le lezioni del botanico F. G. Baetling e si appassionò alla microscopia, e infine a Jena dove si laureò nel 1839. più rilevante nello sviluppo della teoria cellulare. S. contribuì alla diffusione dell'uso del microscopio tra ...
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irritabilità In biologia, disposizione a reagire a stimoli esterni con forte intensità. Fu il fisiologo svizzero A. von Haller, nel 18° sec., a precisare il concetto già intuito da F. Glisson (17° sec.) [...] sono detti i filamenti che a un leggero contatto eseguono movimenti, dovuti al cambiamento dello stato di turgore delle cellule. Sono presenti, per es., nel crespino: se toccati alla loro base, s’incurvano di scatto verso il centro del fiore. ...
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Naturalista (Schiedam 1619 - Leida 1669). Addottoratosi in filosofia a Utrecht nel 1639, si trasferì a Boscoducale dove, nel 1644, venne nominato professore di filosofia presso il locale ateneo. [...] 1668) e si dedicò alla ricerca fisiologica seguendo le orme di F. Sylvius, in collaborazione con R. de Graaf. Postuma è la sua opera principale, Pro veteri medicina (1670), cui S. aveva consegnato la descrizione di un esperimento mirante a dimostrare ...
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Medico e botanico tedesco (Ichenheim, Baden, 1875 - Müncheberg, Francoforte s. O., 1933). Fu prof. di botanica all'univ. di Berlino, poi direttore dell'Istituto Kaiser-Wilhelm per la scienza delle coltivazioni [...] , con notevoli ricerche sulla polimeria, sull'ibridazione interspecifica, ecc., sperimentando specialmente sul genere Antirrhinum. Diresse, con E. Fischer e F. Lenz, il trattato Menschliche Erblichkeitslehre und Rassenhygiene (2 voll., 1923). ...
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FOTOPERIODISMO (App. II, 1, p. 967; III, 1, p. 667)
Gaspare Mazzolani
Le ricerche sul f., basate inizialmente, da quando il fenomeno fu scoperto nel 1920 e per circa 30 anni, su esperienze di natura [...] Hendricks, M. W. Parker, The reaction controlling floral initiation, in Proc. Nat. Ac. Sci. U.S.A., 38 (1952), pp. 924-34; F. B. Salisbury, J. Bonner, The reactions of the photoinductive dark period, in Plant physiol., 31 (1955), pp. 141-47; A. Lang ...
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PALEOPATOLOGIA
Luigi Capasso
Termine con cui viene designata una particolare disciplina che ha per oggetto lo studio delle manifestazioni morbose di età preistorica e antica; in tal senso la p. rappresenta [...] tuttavia, erano comparse già prima: la più antica, dovuta a J. F. Esper, risale al 1774 e riguarda l'osservazione di un caso di 1963; C. Wells, Bone, bodies and diseases, Londra 1964; S. Jarcho, Human paleopathology, Yale 1966; D. R. Brothwell, A ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...