Le eredita/2: i postumi della crisi modernista [1914-1958]
Giacomo Losito
Permanenze e discontinuità
Un pontificato di guerra e di mediazione (1914-1922)
Il ristabilimento della pace fra gli uomini [...] e, all’origine, nell’eresia gnostica, da cui il modernismo sarebbe derivato per l’esaltazione della soggettività individuale. Fabro concluse il suo articolo affermando così che
«il pericolo del m[odernismo] non è mai completamente debellato perché è ...
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Le riviste del secondo dopoguerra
Daniela Saresella
Gli anni della ricostruzione
Il Novecento è stato definito il secolo delle riviste1, e ciò trova conferma nel secondo dopoguerra quando sulle pagine [...] e del fatto che ad occuparsi delle questioni cattoliche sul settimanale romano era l’ex sacerdote Carlo Falconi, con cui Fabro aveva stretti rapporti. La rivista genovese fu impegnata anche nella difesa del pluralismo religioso e nel confronto con il ...
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L'editoria religiosa del secondo Novecento: progetti, libri, sogni, mode
Alberto Melloni
Lo strumentario della nuova cristianità perduta
Le case editrici che provengono da una congregazione religiosa, [...] di letteratura francese di Carlo Bo, del 1940, o i dodici volumi del Diario di Søren Kierkegaard, curati da Cornelio Fabro dal 1949: prove di come l’immissione di cultura francese che connoterà il primo decennio del dopoguerra fosse sostenuta da un ...
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I cenacoli intellettuali/2: dalla Conciliazione al concilio
Fabio Milana
Marginalità e oltranza
Il mutato clima religioso dell’Italia del primo dopoguerra appariva già ai contemporanei immediatamente [...] ancora (si pensi in tal senso all’opera del padre Cornelio Fabro, o in altro modo alla storiosofia filosofica di Del Noce), esse col promotore, ad esempio, non furono mai presenti né padre Fabro né Augusto Del Noce, che pure molto si era prodigato ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163; V, i, p. 233)
Il superamento o la contaminazione dei linguaggi artistici tradizionali, così come l'introduzione di nuovi procedimenti espressivi che includono un dialogo sempre [...] il grande ascendente che in Italia L. Fontana ha esercitato sugli artisti degli inizi degli anni Sessanta, come L. Fabro, l'importanza della lezione di T. Scialoja nei confronti dei giovani esordienti agli inizi degli anni Ottanta - tra gli altri ...
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Voci e immagini della fede: radio e tv
Federico Ruozzi
Nuove forme di comunicazione religiosa crescono
Media di massa per una società di massa: modernizzazione dell’antimodernismo
L’annuncio del messaggio [...] , monsignor Salvatore Garofalo, l’abate Giuseppe Ricciotti, padre Raimondo Spiazzi, padre Francesco Pellegrino, padre Cornelio Fabro. Alla stazione radiofonica genovese venne chiamato anche Lercaro per alcuni commenti radiofonici ai Vangeli nel 1946 ...
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fabbro
(letter. fabro) s. m. [lat. faber -bri, di etimo incerto]. – 1. Artigiano che lavora il ferro, i ferramenti: fare il f.; l’officina, gli arnesi del f.; farsi fare dal f. un cancello in ferro battuto. 2. letter. a. Artigiano in genere,...