SANT'ANGELO MUXARO
B. Conticello
Centro abitato in provincia di Agrigento; sorge sulla cima di un colle di costituzione geologica gessosa, alto circa m 400.
La località fu occupata da uno stanziamento [...] Carratelli, Minos e Cocalos, in Κώκαλος, II, 2, 1956, p. i ss.; E. De Miro, Agrigento arcaica e la politica di Falaride, in La Parola del Passato, XLIX, 1956, p. 271 s.; L. Bernabò-Brea, Sicily before the Greeks, Londra 1957; (edizione italiana ...
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SWIFT, Jonathan
Mario Praz
Scrittore e uomo politico, nato a Dublino il 30 novembre 1667, ivi morto il 19 ottobre 1745. Era figlio di Jonathan Swift e di Abigail Erick di Leicester, e nipote di Thomas [...] (pubbl. 1704) ove in forma allegorica son messi in ridicolo gli scrittori moderni.
Il Temple, lodando le spurie epistole di Falaride, che a occhi chiusi aveva accettato per genuine, in un suo saggio sui relativi meriti del sapere antico e del moderno ...
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GELA (A. T., 27-28-29)
Vincenzo EPIFANIO
Filippo DI PIETRO
Luigi PARETI
Città della provincia di Caltanissetta, che si stende in bell'aspetto sopra una collina, a 45 m. s. m., ed è quasi al centro [...] i Geloi fondavano Agrigento, valendosi come ecisti di Aristonoo e di Pistilo; la colonia si distaccò dalla madrepatria, fin da Falaride che ne assunse subito la tirannide. Il confine fra le due città fu normalmente al fiume Imera; tra Gela e Camarina ...
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AZZOGUIDI, Baldassarre
Alfredo Cioni
Bolognese, nacque da una antica famiglia di parte geremea. I suoi maggiori, fin dal sec. XIV, avevano ottenuto cariche di gran conto: ambasciatori, capitani, lettori [...] cavalleresco di incerto autore Sala di Malagigi (nessun esemplare ne esiste in Italia), il quale, assieme alle Epistolae di Falaride, tradotte in latino da Francesco Aretino, si attribuisce all'A. e compagni. Datata 1471 è invece l'edizione del ...
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temperare
Eugenio Ragni
(temprare) - Nel significato originario del latino temperāre, " mescolare in giuste proporzioni ", il verbo è usato da D. in quasi tutte le accezioni figurate già esistenti nel [...] , ove D. ha evidentemente inteso mettere bene in rilievo il lavoro industrioso e paziente dell'artefice, Perillo, che costruì a Falaride, tiranno di Agrigento, un toro di rame, strumento di tortura che veniva arroventato dopo che un uomo vi era stato ...
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AVELLINO, Francesco Maria
Piero Treves
Nacque in Napoli il 14 ag. 1788, dall'architetto e ingegnere Gioacchino e da Rosalba Barba.
Educato alla scuola dei classici da Onofrio Gargiulli, cui doveva succedere [...] tutto il loro valore le annotazioni alla polemica di Polibio contro Timeo in margine al cosiddetto Toro di Falaride, restituito ex hypothesi ad Agrigento da Scipione Emiliano dopo la distruzione di Cartagine), l'A. si professava "precisamente ...
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BASSANI, Giovanni Battista
Adriano Cavicchi
Nacque a Padova intorno al 1650, ma mancano documenti per stabilire con precisione la data di nascita; quella finora considerata del 1657 o 1658 contrasta [...] di S. Benedetto in Bologna e dà inizio alla sua non trascurabile attività di operista: a Venezia, al teatro S. Angelo, con il Falaride, tiranno d'Agrigento (A. Morselli) e a Bologna, Teatro della Sala o al Teatro del Pubblico, con L'Amorosa preda di ...
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Ierone e gli altri tiranni della Sicilia greca
Stefano Scioli
I. (o Gerone) II, re di Siracusa dal 265 a.C., morì nel 215. Dopo aver militato contro i Cartaginesi al tempo della spedizione di Pirro [...] che si insediarono in Sicilia
In Discorsi I x 10-11, tiranni come i «Falari» e i «Dionisii», «sommamente vituperati» (si tratta di Falaride di Agrigento, tiranno tra il 570 e il 555 a.C., la cui crudeltà è ricordata anche da Dante, Inferno XXVII 7, e ...
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TIRANNI
Gaetano De Sanctis.
. Col nome tiranno (τύραννος, lat. tyrannus), d'origine probabilmente anatolica, d'etimologia incerta, i Greci designano, contrapponendoli all'antica monarchia legittima, [...] e le loro famiglie. Di qui anche le molte leggende intorno alla loro ferocia e ai loro delitti: tipiche le leggende su Falaride e il suo toro di bronzo. Ma la tradizione non aveva in tutto dimenticato le benemerenze di taluni di questi uomini e la ...
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Dal manoscritto al libro
Marino Zorzi
Produzione e commercio del libro prima della stampa
Nel primo Quattrocento Venezia è una metropoli cosmopolita, ricca, in piena espansione. Le merci vi abbondano, [...] al secondo volume di Aristotele. Nel 1498 Gabriele pubblica in proprio, con caratteri greci, le lettere di Bruto e di Falaride (nel giugno) e le favole di Esopo. Dopo questo tentativo, Gabriele sparisce dalla tipografia. Con lui erano associati ...
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falaride
falàride s. f. [lat. scient. Phalaris, dal gr. ϕαλαρίς (sorta di pianta), affine a ϕάλαρος «chiazzato di bianco»]. – Genere di piante graminacee, con una decina di specie quasi tutte mediterranee, di cui alcune in Italia: sono erbe...