NEPI (Nepet)
L. Rocchetti
Centro dell'alto Lazio a N del Soratte il cui territorio era tra quello dei Veienti e quello dei Falisci; non si sa se i suoi abitanti fossero falisci o etruschi: furono rinvenuti [...] anche catacombe cristiane). Il materiale restituito è del periodo orientalizzante; abbiamo materiale d'importazione greca, d'imitazione falisca ed infine romana. Grandi tratti di mura etrusche e romane sono visibili dal lato di Porta Romana: come ...
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AURORA, Pittore dell'
P. Bocci
Ceramografo etrusco al quale è stato attribuito questo nome dalla rappresentazione dell'A. su uno dei più bei vasi falisci: il cratere a volute 2491 del Museo di Villa [...] Il legame che incornicia la palmetta partendo dal cuore si ritrova nello stàmnos 1755 di Villa Giulia ed in altri vasi falisci. Sul collo del cratere si riscontrano quattro tipi di ornato (vedi descrizioni nel Beazley, pp. 83-84) alcuni dei quali per ...
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DIESPATER, Pittore di
P. Bocci
Ceramografo falisco il cui nome è stato derivato dall'iscrizione (insolitamente posta su una stretta striscia sopra la pittura) dello stàmnos 1599 del Museo di Villa Giulia [...] mito della contesa fra Marsia ed Apollo. Per l'eleganza e la perfezione del disegno il Pittore di D. si data all'inizio della produzione falisca, che si estende per tutto il corso del IV sec. a. C.
Bibl.: J. D. Beazley, Etr. Vase-paint., pp. 73, 77 ...
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GANIMEDE DI OXFORD, Pittore di
P. Bocci
Ceramografo etrusco, a cui si attribuiscono due stàmnoi a figure rosse: il primo, da cui gli viene il nome, con Zeus e Ganimede, ad Oxford, l'altro, a Boston, [...] così simili che devono essere opera dello stesso ceramista; essi ricordano per la forma e gli ornati gli stàmnoi falisci. Nel particolare del ramo di abete, che pende dall'incorniciatura superiore della pittura, lo stàmnos di Oxford assomiglia ai ...
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FALERII VETERES (Φαλέριοι, Φαλέριον; etn. Faliscus, Φαλίσκος)
G. Cressedi
Oggi Civitacastellana, piccola città in provincia di Viterbo, nell'altopiano che declina dai Monti Cimini verso il Tevere, costruita [...] diversa dal resto dell'Etruria, l'ager Faliscus.
Gli autori classici, a cui non era ignota la diversità fra Etruschi e Falisci, attribuirono a questi ultimi una origine greca (leggenda della fondazione di F. da parte di un figlio di Agamennone). È ...
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Villa Giulia 1660, Pittore di
Ceramografo falisco appartenente al cosiddetto Gruppo Fluido, tardo falisco, a figure rosse. Gli si attribuiscono due stàmnoi uno (n. 448) del museo di Vienna ed uno di [...] , nonostante che il vaso di Villa Giulia provenga da Falerii, ritiene che non sia in relazione con i vasi falisci, bensì con quelli con iscrizioni etrusche provenienti da Orvieto. Però il Beazley osserva come il tipo della decorazione a lingue ...
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VIENNA O 449, Pittore di
P. Bocci
Ceramografo falisco; ha dipinto alcuni vasi dello stile tardo a figure rosse, appartenenti al Gruppo Fluido del Beazley. Il nome deriva da un'anfora a collo distinto [...] (n. 131) anche nel particolare delle linee a rilievo usate solo nella decorazione. In questo gruppo ritornano i contrassegni tipicamente falisci (v. fluido) come la palmetta col legame che parte dal cuore in colore bianco dell'anfora di Vienna.
Bibl ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. La ceramica etrusca
Marina Micozzi
Fernando Gilotta
Maria Antonietta Rizzo
La ceramica etrusco-geometrica
di Marina Micozzi
Intorno alla metà dell’VIII sec. [...] che di anfore, olle stamnoidi, coppe, oinochoai, ampiamente diffusi non solo in area ceretano-veiente, ma anche nel Lazio, nell’agro falisco-capenate e in alcuni centri della Campania e della Sicilia. Dal secondo quarto del VII sec. a.C. anche a Veio ...
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Vedi BACCANALI dell'anno: 1958 - 1994
BACCANALI
P. Orlandini
Feste e cerimonie orgiastiche del culto di Dioniso, passate dalla Magna Grecia all'Etruria e, di qui, a Roma, ove, per la loro licenziosità, [...] esempio su due oinochòai di Tuscania, un vaso falisco, due crateri di Viterbo e Bruxelles ecc. .
Oinochòai di Tuscania: G. Q. Giglioli, op. cit., tav. 277, nn. 3, 4.
Vasi falisci ed etruschi: G. Q. Giglioli, op. cit., tav. 274, n. 1, tav. 278, nn. ...
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ALTO-ADRIATICA, Ceramica
B. Felletti Maj
Con questa denominazione è stato definito recentemente da alcuni studiosi un gruppo di ceramiche che presentano caratteri omogenei, diffuse fra il Piceno e la [...] decadenza del disegno. Il Brizio aveva notato l'aflinità per forma e ornati di alcuni crateri di Numana con quelli falisci. Affiancando a queste ceramiche qualche altro vaso di Spina, la Felletti Maj pensò a una fabbrica impiantata inizialmente, con ...
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falisco
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Faliscus] (pl. m. -sci). – Relativo o appartenente ai Falisci (antica popolazione della zona fra i monti Cimini e il Tevere). Agro f., antico nome del territorio intorno a Civita Castellana; lingua f....
fescennino
agg. e s. m. [dal lat. fescenninus]. – Versi f., o più spesso fescennini come s. m. pl., canti rustici, prevalentemente nuziali, dei Latini antichi, di origine italica, così chiamati o dalla città falisca di Fescennio o in connessione...