Nella storia del cristianesimo, atteggiamento e condotta propri dei nicodemiti, così chiamati dal nome del fariseo Nicodemo. Erano così chiamati gli incerti o troppo prudenti seguaci della Riforma, che [...] si adeguavano solo esteriormente alle pratiche religiose e contro i quali scese in polemica G. Calvino (1537 e 1543-44). Il n., sorto in Germania in ambienti vicini all’anabattismo, ebbe diffusione nell’Italia ...
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Teologia
Jürgen Moltmann
di Jürgen Moltmann
Teologia
sommario: 1. Il retaggio dell'Ottocento: a) la visione della libertà; b) il principio di autorità; c) il ‛retaggio' e i compiti del nostro secolo. [...] tra cristianesimo e giudaismo si è, purtroppo, largamente diffusa attraverso la predicazione: qui il samaritano misericordioso, là il fariseo sicuro di sé; qui la Chiesa veggente, là la Sinagoga cieca.
3. Il punto di vista della successione ...
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fariseo
fariṡèo s. m. [dal lat. tardo pharisaeus, gr. ϕαρισαῖος, dall’aramaico Pĕrīshayyā, che significa propr. «separato»]. – 1. Membro di una setta religiosa e politica ebraica, sorta nel 2° sec. a. C. e dominante fra i partiti del giudaismo...
farisaismo
fariṡaismo (o fariṡeismo) s. m. [der. di farisaico, fariseo], letter. – 1. La setta, il partito dei farisei, la loro dottrina politica e il complesso dei loro atteggiamenti, delle loro norme nella vita pratica, sociale, politica....