farmaco orfano
farmaco Qualsiasi sostanza, inorganica od organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni funzionali, utili o dannose, mediante un’azione chimica, [...] .) o che riflettono la loro composizione chimica (bromuri, sulfamidici, ecc.). In partic.: f. orfano (➔), f. generico (o equivalente), farmaco costituito da un principio attivo il cui brevetto è scaduto e che può essere messo in vendita da qualunque ...
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iperreflessia
Esagerata vivacità dei riflessi, e specialmente di quelli tendinei. Il disturbo può essere legato a un’accresciuta sensibilità dei centri spinali (per ipereccitabilità sensitiva o emotiva, [...] per effetto di farmaci convulsivanti, ecc.), oppure alla cessata azione inibitrice dei centri cerebrali su quelli spinali, a causa di lesioni della corteccia cerebrale o delle vie nervose piramidali. ...
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Pratica usata nei vari rami della chirurgia per sopprimere temporaneamente e reversibilmente la sensibilità dolorifica e rendere possibili gli interventi operatori, detta anche anestesia generale (➔ anestesia). [...] È realizzata mediante particolari farmaci (narcotici), somministrati, a seconda dei casi, per inalazione, per via endovenosa o altra via. Il narcotismo è l’intossicazione da narcotici, di cui sono sintomo la rigidità delle pupille in miosi e, nelle ...
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priapismo
Persistente e doloroso stato di erezione del pene, causato da patologie varie: anemia falciforme (talassemia), stato di ipercoagulabilità del sangue, lesioni del midollo spinale, infiltrazione [...] della talassemia è ricorrente ed è causato da occlusioni vascolari; può portare nel tempo all’impotenza; viene trattato con farmaci bloccanti i recettori alfa dell’adrenalina, e con adeguata idratazione del paziente. Gli altri casi di p. si trattano ...
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palonosetron
Farmaco antiemetico (previene la nausea e il vomito) antagonista dei recettori intestinali della serotonina. Il p. è utilizzato per la prevenzione della nausea e del vomito associati a chemioterapia [...] con farmaci altamente emetogeni (per es., il cisplatino). ...
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Medico e chimico inglese (Manchester 1878 - Aeschi, Svizzera, 1939), prof. di chimica medica all'univ. di Edimburgo (1919-1937); dette un decisivo contributo alla conoscenza degli alcaloidi della segale [...] cornuta e dei farmaci simpaticomimetici, di cui determinò la struttura, e svolse ricerche nel campo ormonologico. ...
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Polisaccaride a struttura ramificata costituito da residui di D-glucosio, prodotto da microrganismi del genere Leuconostoc. Il d. è utilizzato in medicina come sostituto del plasma in casi di emorragia [...] o di shock e nella sintesi di farmaci contro l’accumulo del colesterolo; in biotecnologia come supporto delle cellule nei mezzi di coltura e come mezzo di separazione per miscele di proteine, acidi nucleici ecc. Il sale sodico dell’estere solforico ...
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Branca della farmacoterapia che si occupa dell’impiego, a scopo curativo, delle piante medicinali e delle preparazioni che da esse si ricavano (infusi, decotti, estratti ecc.). Nonostante il numero sempre [...] crescente dei farmaci sintetici, la moderna farmacoterapia ricava dal mondo vegetale molte sostanze attive, non ancora ottenute per sintesi o più economicamente estraibili dalle piante (glicosidi, alcaloidi ecc.). ...
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Farmacologo italiano (Urbania, Pesaro, 1861 - Roma 1942), prof. a Cagliari, poi a Napoli; autore di fondamentali ricerche di farmacologia, terapia e idrologia medica, riguardanti, tra l'altro, il sinergismo [...] d'azione dei farmaci, l'assorbimento intestinale del ferro, il meccanismo d'azione dell'adrenalina, dei cardiotonici, degli stupefacenti, delle acque minerali (di cui elaborò una delle prime classificazioni). ...
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Farmacologo (Londra 1804 - ivi 1853) prof. di materia medica a Londra (dal 1832), membro (1838) della Royal Society. Si dedicò con grande operosità allo studio dei caratteri chimici, botanici, fisici, [...] fisiologici dei farmaci, servendosi anche del microscopio e della luce polarizzata. La sua opera principale, The elements of materia medica (1839-40), fu considerata un testo classico. ...
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farmacia
farmacìa s. f. [dal gr. ϕαρμακεία «uso dei farmaci; avvelenamento; magia»; nel sign. 2 a, per calco del fr. pharmacie]. – 1. Arte di preparare i farmaci seguendo le prescrizioni mediche, in base a conoscenze scientifiche e osservando...
farmacista
s. m. e f. [der. di farmaco] (pl. m. -i). – Chi, avendo conseguito la laurea in farmacia ed essendo iscritto all’ordine professionale, esercita l’attività di preparare e vendere medicinali.