In chirurgia, somministrazione di farmaci antagonisti del curaro ( decurarizzanti) per neutralizzare l’azione di sostanze curarosimili. Si attua nella fase terminale di interventi che abbiano richiesto [...] l’impiego di tali sostanze a dosi tali da provocare apnea ...
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speleotomia Intervento chirurgico rivolto a drenare all’esterno grosse caverne tubercolari (del polmone, del rene) e introdurre in esse farmaci antitubercolari. La spelectomia è l’asportazione chirurgica [...] di una caverna tubercolare, per lo più renale, non comunicante con le vie escretrici; è un’operazione conservativa ...
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In medicina e chirurgia, ripristino totale o parziale della vascolarizzazione di un organo o di un distretto anatomico precedentemente compromessa da un processo morboso. Può essere ottenuta per via farmacologica [...] (farmaci trombolitici), per azione chirurgica, mediante tecniche meccaniche o tramite cessione di forme particolari di energia attraverso cateteri.
La r. coronarica attraverso palloncino (angioplastica coronarica ➔ stent) ha avuto uno sviluppo ...
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Pratica usata nei vari rami della chirurgia per sopprimere temporaneamente e reversibilmente la sensibilità dolorifica e rendere possibili gli interventi operatori, detta anche anestesia generale (➔ anestesia). [...] È realizzata mediante particolari farmaci (narcotici), somministrati, a seconda dei casi, per inalazione, per via endovenosa o altra via. Il narcotismo è l’intossicazione da narcotici, di cui sono sintomo la rigidità delle pupille in miosi e, nelle ...
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Trapianto di midollo
Bruno Rotoli
Negli ultimi anni, l'uso terapeutico di cellule staminali ha attratto grande attenzione da parte della comunità scientifica nonché suscitato numerose speranze. Queste [...] dopo il trapianto) in forma acuta o tardivamente in forma cronica. Per evitarla, è necessario che il paziente sia trattato con farmaci immunosoppressivi per un lungo periodo di tempo (da sei a dodici mesi) dopo il trapianto, con inevitabili rischi di ...
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Ramo fondamentale della medicina che affronta il problema terapeutico con atti manuali o con operazioni strumentali; la sua distinzione nel vasto campo delle discipline mediche è essenzialmente d’indole [...] malattie non sono più necessariamente ‘chirurgiche’, salvo eccezioni. Per es., l’ulcera gastro-duodenale è curabile con i nuovi farmaci (antisecretori e terapia dell’infezione da Helicobacter pylori) e la c. è chiamata a risolvere solo i casi nei ...
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Sangue
Lucio Luzzatto
Bruno Rotoli
Basi molecolari della leucemia, di Lucio Luzzatto
Trapianto del midollo, di Bruno Rotoli
Basi molecolari della leucemia
SOMMARIO: 1. Introduzione: a) definizione [...] o alla ricaduta della malattia di base. Tuttavia, oggi è possibile diagnosticare precocemente e curare con nuovi farmaci molte gravi complicanze tossiche o infettive, migliorando la percentuale dei successi terapeutici ottenibili con il trapianto di ...
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Assenza della sensibilità dovuta a cause organiche (a. organica) o indotta artificialmente.
A. organica
È quella provocata dalla distruzione delle vie o dei centri della sensibilità nelle sue varie forme. [...] nei tessuti); tipo di paziente; età dei soggetti; condizione clinica preesistente; tipo d’intervento. b) A. endovenosa. Nuovi farmaci anestetici a rapido metabolismo e pronta eliminazione permettono una rapida e dolce induzione dell’a., seguita da un ...
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Neoplasie
Bruce N. Ames
Lois S. Gold e Walter C. Willett
Georges Mathé e Paolo Pontiggia
Giancarlo Vecchio
Cause e prevenzione, di Bruce N. Ames, Lois S. Gold e Walter C. Willett
Oncologia clinica, [...] con radiazioni di tipo ionizzante, che blocca la divisione delle cellule nei tumori localizzati, e la somministrazione di farmaci per via arteriosa loco-regionale o per infiltrazione diretta nella massa in trattamento.
1. La chirurgia. - I canoni ...
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farmacia
farmacìa s. f. [dal gr. ϕαρμακεία «uso dei farmaci; avvelenamento; magia»; nel sign. 2 a, per calco del fr. pharmacie]. – 1. Arte di preparare i farmaci seguendo le prescrizioni mediche, in base a conoscenze scientifiche e osservando...
farmacista
s. m. e f. [der. di farmaco] (pl. m. -i). – Chi, avendo conseguito la laurea in farmacia ed essendo iscritto all’ordine professionale, esercita l’attività di preparare e vendere medicinali.