Farmacologo (Bautzen 1820 - Giessen 1879); prof. a Dorpat (1849) e a Giessen (1867), diede alla farmacologia l'indirizzo sperimentale che doveva essere più ampiamente sviluppato dal suo discepolo O. Schmiedeberg. [...] Nel Lehrbuch der Arzneimittellehre (1876) tentò un raggruppamento razionale dei farmaci secondo le loro proprietà chimiche e farmaco-dinamiche. ...
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Farmacologa statunitense (New York 1918 - Chapel Hill 1999). Assistente di biochimica nel 1937 presso il New York hospital school nursing, svolse poi attività di ricerca in alcuni laboratorî industriali [...] con G. Hitchings. Le fu assegnato il premio Nobel nel 1988 per la fisiologia o la medicina, per le ricerche sull'acyclovir, farmaco ad azione antivirale, capostipite di una serie di molecole, che ha avuto largo impiego nelle infezioni erpetiche. ...
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Medico cinese (n. Ningbo 1930). Laureatasi in Medicina all'Università di Pechino nel 1955, assistente presso l’Accademia cinese di medicina tradizionale dal 1965 al 1978, dal 2000 ricopre il ruolo di primario [...] di vasto impiego nella medicina tradizionale cinese, l’Artemisia annua, e di ricavarne un farmaco che si è dimostrato efficace contro la malaria, sostituendo altri farmaci di vasto impiego fino a epoca recente, quali la clorochina e la sulfadossina ...
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BADO (Badi, Baldo), Sebastiano
Mario Crespi
Nacque a Genova, nel sec. XVII, ove, forse, apprese i primi elementi della medicina. Si recò poi a Roma ad esercitarvi l'arte sanitaria, e qui fu per un certo [...] 'avvento degli Spagnoli; ed avendo il Bolli affermato che mai aveva avuto occasione di assìstere a fenomeni di intolleranza al farmaco, quali quelli che talvolta si verificavano in Europa, sorse al B. il sospetto che la corteccia posta in commercio ...
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CORNACCHINI, Marco
Vittor Ivo Comparato
Figlio di Tommaso, medico di origine aretina che fu professore nell'università di Pisa nella seconda metà del sec. XVI. Non si conosce la data di nascita. Si [...] e nel 1682, in appendice alla Praxis chymiatrica di J. Hartmann. La polvere del C. si diffuse in Europa e i farmacisti continuarono a prepararla per lunghissimo tempo.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Arezzo, Registri dell'età dei cittadini, n. 1 ...
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GIACOMELLO, Giordano
Aurelio Romeo
Nacque a Montereale Cellina (oggi Montereale Valcellina in provincia di Pordenone) il 26 luglio 1910 da Pietro e Luigia Torresin e si laureò, nel 1933, in chimica [...] della chimica organica delle sostanze naturali che influenzò profondamente lo sviluppo della sua attività scientifica nel settore del farmaco.
Fu tra i primi chimici a comprendere l'importanza dei metodi fisici di indagine cristallografica che si ...
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Farmacologo statunitense (Charleston 1916 - Seattle 2009). Nel 1940 ottenne il PhD in biochimica presso la Northwestern University. Dal 1956 al 1988 fu professore presso il dipartimento di farmacologia [...] fu evidenziato che, nell'organismo, un gas può agire come molecola segnale. Studi successivi hanno dimostrato che lo stesso farmaco può causare una contrazione o una dilatazione del vaso, a seconda delle condizioni dell'endotelio: infatti l'azione ...
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Bovet, Daniel
Giorgio Bignami
Il biologo innovatore nella ricerca sui farmaci
Daniel Bovet vinse nel 1957 il premio Nobel per la medicina o fisiologia con i suoi lavori su due tipi di farmaci: gli antistaminici [...] aveva un'azione battericida. La scoperta fu accolta con entusiasmo in quanto contro le malattie causate dai batteri non vi erano ancora farmaci validi; per questi studi a Domagk nel 1939 fu assegnato il premio Nobel.
Nel frattempo però a Parigi, nel ...
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FONTANA, Francesco
Federico Di Trocchio
Nacque a Pesina (Verona) il 4 febbr. 1794 da Antonio e Elisabetta Brighenti. Dopo i primi studi a Lazise sul lago di Garda, fu iscritto al liceo di Verona, allievo [...] poi all'università di Padova, dove si laureò in medicina nel dicembre 1818. Nel 1817 aveva compiuto l'"alunnato" nella farmacia, che in seguito acquistò, a Lazise. Sposò il 15 febbr. 1819 Mattea Giacometti, dalla quale ebbe tre figli: Giovanni ...
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COCCHI, Cesare
Arnaldo Cantani
Nacque a Firenze il 13 nov. 1893 da Guglielmo e da Augusta Castelli. Compiuti gli studi secondari, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'allora R. Istituto [...] fine del 1946 il C. cominciò a trattare i primi casi di meningite tubercolare all'ospedale Meyer. Persuaso che l'alta tossicità del farmaco dipendesse dall'uso di dosi troppo elevate (0,1 g/kg di peso corporeo pro die per via intramuscolare e 5 mg/kg ...
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farmaco-
fàrmaco- [dal gr. ϕάρμακον ]. – Primo elemento di parole composte, quasi tutte di formazione moderna (farmacologia, ecc.), nelle quali indica genericamente relazione con i farmaci.
farmaco
fàrmaco s. m. [dal gr. ϕάρμακον] (pl. -ci, meno com. -chi), letter. – 1. Qualsiasi sostanza, inorganica o organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni funzionali, utili o dannose, mediante...