Il mito della romanitas ha svolto una funzione straordinariamente importante nel processo di costruzione identitaria del fascismo italiano. Cruciale, per la politica culturale fascista, è stata la celebrazione [...] i saggi di Emilio Gentile, Il Culto del Littorio: la sacralizzazione della politica nell’Italia fascista, Laterza, Roma-Bari, 1993 e Fascismo di pietra, Laterza, Roma-Bari, 2007 e quello a cura di Andrea Giardina e André Vauchez, Il mito di Roma. Da ...
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Gli spazi di dominio coloniale, la città come strumento di rafforzamento del potere metropolitano e la segregazione degli indigeni, furono gli elementi di un disegno più ampio: quello della costruzione [...] , dal regno di Italia fino all’ascesa del fascismo e all’ingresso nella Seconda guerra mondiale. Nel della società colonizzatrice.Per saperne di più:Cantalupo R., Il fascismo e la coscienza coloniale, Bollettino della Società Geografica Italiana, ...
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Poesia e verità «Coro diverso di grida, di lamenti, di voci oscure e di violenza; paese straniero abitato di mostri, di immagini di spavento e di mistero; tempo senza felicità e senza speranza, pieno di [...] ellittica, sintetica, critica anche, perché pensavo che certe cose non si potevano dire esplicitamente: c’era il fascismo. Quindi la parola fascismo non è mai nominata, neanche nazismo, eppure non si parla d’altro, in un certo senso» (Galvagno ...
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Mai penseremmo che fra le librerie della biblioteca dell’università di Macerata si nasconda – non senza una certa discrezione cordiale, come afferma il magnifico rettore – una delle voci più particolari [...] , vittima innocente dei tumulti storici del Novecento. Costretta a lasciar giovanissima l’Italia per l’avvento del fascismo, due altre dittature segneranno gravemente il suo percorso biografico: quella insinuatasi in Venezuela nel ’61 che ne ...
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Lo “Scramble for Africa”All’inizio degli anni Ottanta del XIX secolo, si è delineato un processo di spartizione dei territori africani tra le principali potenze europee, noto come Scramble for Africa, [...] a compimento attraverso il perdono. La memoria storica europea si riduce, quindi, al nazismo, al nazional socialismo, al fascismo e allo stalinismo, che vengono innalzati a miti fondativi. L’incapacità dell’Unione Europea di riconoscere e affrontare ...
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Arriviamo così alla quarta legittimazione della violenza rivoluzionaria. Nella cultura contestataria degli anni Sessanta si diffuse appunto l’idea secondo la quale il sistema contro cui si lottava fosse [...] una sorta di nuovo totalitarismo. Questo tuttavia, a differenza dei due precedenti, ossia il fascismo e lo stalinismo, non aveva al centro del suo sistema di valori l’ideologia della razza, della nazione o di una classe, ma il profitto economico. ...
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Nel 1932, in un’intervista con uno dei più noti giornalisti europei, Emil Ludwig, Mussolini parve riconoscere delle vere e proprie similitudini tra la rivoluzione fascista in Italia e la coeva rivoluzione [...]
Nel 1931 Mussolini scrisse come non fosse più questione di decidere tra repubblica o monarchia, ma tra comunismo o fascismo. Mosca andava capita, studiata e infine negata. Ciò che più veniva criticato era il sistema di lavori forzati messo insieme ...
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Era il 1° giugno 1919 quando l'Italia concesse ai sudditi della sua colonia in Tripolitania gli Statuti, una serie di accordi per il riconoscimento di uno status di parziale cittadinanza alle popolazioni [...] stata occupata sotto il governo Giolitti dopo la guerra italo-turca del 1911-1912. Tuttavia, almeno fino all’avvento del fascismo, tale occupazione si era limitata alla costa e ad alcuni accordi con le popolazioni dell’interno. La Somalia divenne un ...
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Una buona parte della storiografia immediatamente successiva alla caduta del regime fu lapidaria nel definire il fascismo come assolutamente non rivoluzionario, una semplice aberrazione in un processo [...] base dei contributi dei due “padri fondatori” di uno studio scientifico sul fascismo, di mettere in luce gli aspetti maggiormente rivoluzionari del fascismo, il tentativo durato un ventennio di ricostruire, riedificare e plasmare una nuova razza ...
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Il paradosso della "vittoria mutilata"
Nel 1918 l’Italia era una delle nazioni vincitrici della Grande Guerra, assieme alla Francia, al Regno Unito e agli Stati Uniti. In un colpo solo era stato spazzato [...] anni dopo, la stessa classe politica fautrice della vittoria fu spazzata via dall’avvento di un nuovo fenomeno politico: il fascismo. L’orizzonte di grandezza toccato con la Prima Guerra Mondiale era il più alto mai raggiunto dal regime liberale dal ...
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fascismo
s. m. [der. di fascio]. – Movimento politico italiano che trasse origine e nome dai Fasci di combattimento fondati nel 1919 da B. Mussolini e che, costituitosi in partito nel 1921, conquistò il potere nel 1922 con la marcia su Roma,...
fascista
s. m. e f. e agg. [der. di fascio; v. fascismo] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Seguace, sostenitore del fascismo, come movimento politico italiano del periodo tra le due guerre mondiali: un f. della prima ora, un f. antemarcia; un f....
Movimento politico italiano fondato nel 1919 da B. Mussolini, giunto al potere nel 1922 e rimasto al governo dell’Italia fino al 1943.
Per estensione il termine indica movimenti e regimi sorti in Europa e in altri continenti, dopo la Prima guerra...
Andrea Zorzi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il movimento fascista nasce a Milano nel marzo del 1919 per iniziativa di Benito Mussolini e diventa una forza politicamente rilevante...