CIUSA, Francesco
Maria Elvira Ciusa
Figlio di Giacomo e di Giovanna Guidacciolu, nacque a Nuoro il 2 luglio 1883. Scultore e disegnatore, fu considerato dai contemporanei l'aedo della sua gente; come [...] Civica Galleria d'arte moderna; bronzo a Roma, Gall. naz. d'arte moderna).
Lo stesso senso di rassegnazione e di fatalismo pervade altre opere come il Nomade (Biennale di Venezia, 1909), Dolorante anima sarda (Esposizione internaz. di Roma, 1911), Il ...
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Dal greco ἀστρολογία "scienza degli astri"; è la scienza che presumeva di determinare i varî influssi degli astri sul mondo terreno e i risultati delle combinazioni di tali influssi; quindi, di prevedere [...] dai pianeti personificanti le divinità pagane, ed intendeva oltre a ciò di tutelare un principio che dal fatalismo astrologico, sarebbe risultato terribilmente compromesso, cioè il libero arbitrio. Poiché d'altro canto la superstizione inveterata era ...
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Città globali
Vittorio Gregotti
Benché molti affermino che nel nuovo secolo il fatto urbano stia radicalmente cambiando la propria natura, non si può scrivere della città del 21° sec. senza fare riferimento [...] di città, tra dispersione e superconcentrazione, ambedue volte a renderla inconoscibile. È stato scritto molto (e con fatalismo) sulle ragioni dello strapotere tecnico-economico delle ideologie del mercato e dell’informazione come fondamento dell ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Francesco Vettori
Gennaro Maria Barbuto
Nacque a Firenze l’8 novembre del 1474 da Piero e da Caterina Rucellai. Da parte sia di padre sia di madre, dunque, apparteneva al ceto ottimatizio fiorentino [...] della storia d’Italia dal 1511 al 1527, in cui narrava gli eventi in una prospettiva europea e propendeva al fatalismo, evidenziando il dominio della fortuna sulla virtù. In quest’opera confermava il suo animo estraneo a ideali etico-civili, che ...
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Poeta greco, il più antico dei poeti greci di cui conosciamo la personalità (di Callino, forse di poco più anziano, sappiamo troppo poco), fiorito intorno alla metà del 7° sec. a. C. (in uno dei suoi frammenti [...] strumento per la sua invettiva.
La personalità di A. quale emerge dal complesso della sua poesia ci mostra una morale tendente al fatalismo; da ciò l'invito a godere la vita, affogando il dolore in feste e banchetti, ma quando il poeta riflette e si ...
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La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Tre scuole di pensiero
Zheng Jianjian
Marc Kalinowski
Jean Levi
Tre scuole di pensiero
I moisti e il 'Canone moista'
di Zheng Jianjian
Fondatore della scuola [...] l'idea che il Cielo possedesse una volontà e potesse punire gli empi e premiare i buoni), la condanna del fatalismo (feiming) ‒ si può affermare che fossero formulate dal punto di vista degli 'uomini di basso ceto', e che pertanto esercitassero ...
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CARLO EMANUELE IV di Savoia, re di Sardegna
Giusepe Locorotondo
Primogenito di dodici figli, C. E. nacque a Torino il 24 maggio 1751 da Vittorio Amedeo III, allora principe ereditario, e da Maria Antonietta [...] certamente fuorviante sul piano della pubblica responsabilità, in quanto tendente a favorire quell'accasciamento nella rassegnazione e nel fatalismo rinunciatario ed inerte.
Anche se, come notò il Bianchi, C. E. non poté "fare una seria applicazione ...
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BRACCO, Roberto
Giorgio Pullini
Nacque a Napoli il 10 nov. 1861 da Achille e da Rosa De Ruggero. Frequentò la scuola con scarso profitto, assumendo fin dai diciassette anni un impiego, in un ufficio [...] in controluce, affidato alle pause e al gesto finale più che alle parole. La conclusione rimane sempre di un greve fatalismo, ma risulta riscattata dal diverso procedimento in cui i due drammi sono condotti.
Ed ecco, per il genere ideologico, dopo ...
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Zerkalo
Paolo Vecchi
(URSS 1974, Lo specchio, colore/bianco e nero, 105m); regia: Andrej Tarkovskij; produzione: Erik Waisberg per Mosfil′m; sceneggiatura: Andrej Tarkovskij, Aleksandr Mišarin; fotografia: [...] di Bach o Tolstoj, con il loro 'sguardo extraterrestre'. In effetti, si limita ad aderire a quella sorta di fatalismo tolstojano secondo cui il destino individuale sfugge alla Storia, ma ad essa appartiene in quanto particella del tutto. Affiora in ...
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TEOLOGIA
Enrico ROSA
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. La parola greca ϑεολογία indica un discorso, di carattere razionale, intorno alla divinità; così per Platone (Repubbl., p. 379 A) e per Aristotele (Metaph., II, 4, 12) sono [...] Zwingli, iniziatore del protestantesimo nella Svizzera, si scostò da Lutero col suo sistema tinto di panteismo e di fatalismo, che attinge principî dai vecchi manichei e dal moderno Wycliffe; meno originale, ma più razionalista del maestro, avversa ...
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fatalismo
s. m. [der. di fatale]. – In generale, ogni concezione che consideri il mondo come governato da un fato irrevocabile. Nell’uso com., l’atteggiamento di chi accetta il corso degli eventi, senza tentare di opporvisi con atti di volontà:...
fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. che avvenisse così. b. Predestinato dal...