YIDDISH
Marino Freschi
. Con la progressiva diaspora dalla Palestina le comunità ebraiche si trasferirono in diversi paesi, esprimendo forme linguistiche e culturali originali, sorte da una complessa [...] "messia" Sabbatai Zewi il suo emblema mitico capace di mobilitare le masse diseredate degli ebrei, rompendo il fatalismo e la rassegnazione tradizionale per lasciare poi, con il fallimento, ancora più disperazione e miseria, che divenivano sempre ...
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ISLANDA (XIX, p. 622; App. I, p. 739; II, 11, p. 67; III, 1, p. 898)
Elio Migliorini
Hartmut Ullrich
Mario Gabrieli
L'isola ha visto gradualmente crescere i suoi abitanti (216.628 nel 1974; densità [...] per lo più in danese, gode di una fama, certo superiore al suo merito, per i romanzi una volta celeberrimi intessuti di fatalismo, di senso della colpa e del castigo, e ambientati nel nostro tempo (Borgslaegtens historie, "La famiglia di Borg", 1915 ...
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Eresia, arianesimo e dottrina trinitaria
Manlio Simonetti
In quanto capo della Chiesa, Costantino ebbe a occuparsi di due eresie in ambito cristiano, il donatismo e l’arianesimo. Mentre la crisi donatista [...] irrinunciabile, in polemica col politeismo dei pagani; la messa in forse del libero arbitrio, avvalorando credenze relative al fatalismo astrale largamente diffuse in ambito pagano, vanificano l’impegno di carattere morale che è alla base della vita ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Al centro del pensiero di Montesquieu si ritrova il tentativo di individuare quelle leggi [...] il contenuto. Sull’esempio del De officiis di Cicerone, Montesquieu intende comporre un libro sui doveri nei quali rifiuta il fatalismo di Spinoza, ribadisce l’esistenza e la bontà di Dio e affronta la natura dei doveri entro i quali considera i ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] o dialetto («non mi dica, dis donc, are you kidding?») può rendere il sovrano senso di disinteresse, il fatalismo con cui essa riconferma l’indefettibile persuasione che gli altri siano, e irrimediabilmente, figli di una divinità maldestra (Umberto ...
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LANDUCCI, Luca
Stefano Calonaci
Nacque nel 1437, probabilmente a Firenze, da Antonio di Luca e da una non meglio nota Angela.
Il padre del L. possedeva un piccolo patrimonio di beni immobili, ricevuti [...] punto di vista personale. Nella sua natura di uomo discreto, disincantato e con una vena piuttosto marcata di stoico fatalismo, il L. era stato chiaramente conquistato dallo spirito di entusiasmo e rinnovamento spirituale predicato da Savonarola, pur ...
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EMANUELLI, Enrico
Paola Paesano
Nacque a Novara il 17 apr. 1909 da Giovanni, agiato commerciante, e da Adele Viarana. Trascorse l'infanzia in collegio, presso i padri rosminiani di Stresa e vi concluse, [...] . E anche trovava il modo di riconfermare e definire ulteriormente i temi della sua poetica approdando a una sorta di fatalismo universale dell'umanità. al di sopra di tutte le distanze geografiche e culturali.
Dalla pubblicazione dell'ultimo romanzo ...
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CANTONI, Alberto
Eugenio Ragni
Nacque il 16 nov. 1841 a Pomponesco (Mantova) da Israele di Moisè Iseppe, e da Anna Errera, primo di cinque figli.
Lo seguirono Amalia (n. nel 1846, sposò Leone Orvieto [...] vanno dall'atteggiamento compassionevole per gli "umili" tipico di tanta narrativa postmanzoniana - dalla quale discende anche il facile fatalismo cattolico di non poche battute pronunciate da contadini e da poveri che vorrebbero forse aver suono di ...
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socialismo
In senso generale, concezione della società in cui siano soppressi i privilegi sociali, attraverso la piena uguaglianza dei suoi membri, oltre che sul piano giuridico, su quello sociale ed [...] preminente data dal marxismo ai mutamenti nella struttura economica, prodotti e regolati da leggi necessarie, derivò un certo fatalismo sul fine lontano della rivoluzione sociale, e la tendenza a vedere perciò nelle lotte sindacali immediate, e in ...
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Tucidide
Luciano Canfora
Lo schedario di Machiavelli. – La raccolta di «flores» tratti dagli autori antichi da «inserere scriptis suis», di cui parla Paolo Giovio quando descrive il metodo di M. come [...] virtù. – Il cap. xxv del Principe costituisce, come si sa, un vero plaidoyer in favore della libertà contro il fatalismo delle concezioni più o meno metafisiche che attribuiscono alla «fortuna» un grande peso e un ruolo determinante nell’esito delle ...
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fatalismo
s. m. [der. di fatale]. – In generale, ogni concezione che consideri il mondo come governato da un fato irrevocabile. Nell’uso com., l’atteggiamento di chi accetta il corso degli eventi, senza tentare di opporvisi con atti di volontà:...
fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. che avvenisse così. b. Predestinato dal...