GREEN, Julien
Eugenio Ragni
(App. III, I, p. 792)
Scrittore statunitense di lingua francese. Oltre ai prestigiosi Prix national des lettres (1966) e Grand prix de l'Académie française (1970), ha ottenuto [...] del mistero del destino umano e della grazia.
La tempestosa avventura dell'esistere, l'apparente assenza di Dio, l'inesorabile fatalità della morte e del peccato, i grovigli dell'animo e dell'agire umano sono ancora temi dominanti dei romanzi: Chaque ...
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ROBINSON, Edwin Arlington
Salvatore Rosati
Poeta, nato a Head Tide, Maine (Stati Uniti), il 22 dicembre 1869, morto il 6 aprile 1935.
Esordì con volumi di poesie (The Torrent and the Night Before, 1896; [...] umano (Merlin, 1917; Lancelot, 1920; Tristram, 1927, premio Pulitzer, ecc.). Parallelamente il R. risentì, interpretandolo pessimisticamente, il fatalismo di Th. Hardy, ed espresse il senso di dolore e delusione della vita, la concezione dell'uomo ...
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REA, Domenico
Serena Andreotti Ravaglioli
(App. III, II, p. 583)
Scrittore italiano, morto a Napoli il 25 gennaio 1994. Fu tra i fondatori e i redattori della rivista Ragioni narrative (1960-61). Ha [...] Lolita partenopea in cui si fondono sagacia e ingenuità, spregiudicatezza e candore, intensità di sentimento e rassegnato fatalismo; le fa corona l'universo ''plebeo'' dei bassi, rappresentato con caleidoscopica vivacità, in un continuo alternarsi di ...
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Romanziere e poeta inglese (Higher Bockhampton, Dorset, 1840 - Max Gate, Dorchester, 1928). La sua narrativa, in contrasto con lo spirito vittoriano, privilegiò i temi dell'amore che si risolve in tragedia [...] i temi centrali dei lavori successivi: l'amore che si risolve in tragedia e l'inesorabile opera del destino. Il fatalismo e l'ironia con cui H. reagisce allo spirito vittoriano non gli impediscono di dipingere con simpatia le vittime indifese del ...
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Poeta greco, il più antico dei poeti greci di cui conosciamo la personalità (di Callino, forse di poco più anziano, sappiamo troppo poco), fiorito intorno alla metà del 7° sec. a. C. (in uno dei suoi frammenti [...] strumento per la sua invettiva.
La personalità di A. quale emerge dal complesso della sua poesia ci mostra una morale tendente al fatalismo; da ciò l'invito a godere la vita, affogando il dolore in feste e banchetti, ma quando il poeta riflette e si ...
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BRACCO, Roberto
Giorgio Pullini
Nacque a Napoli il 10 nov. 1861 da Achille e da Rosa De Ruggero. Frequentò la scuola con scarso profitto, assumendo fin dai diciassette anni un impiego, in un ufficio [...] in controluce, affidato alle pause e al gesto finale più che alle parole. La conclusione rimane sempre di un greve fatalismo, ma risulta riscattata dal diverso procedimento in cui i due drammi sono condotti.
Ed ecco, per il genere ideologico, dopo ...
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BRAMBILLA, Giuseppe
Piero Treves
Nacque in Como, da Giambattista, agiato negoziante, e da Maria Bossi, di Balerna nel Canton Ticino, nel luglio 1803; e dalla madre religiosissima fu avviato, dopo la [...] i punti più criticabili della concezione mommseniana (i traits modernes, la svalutazione radicale della letteratura latina, il "fatalismo", ecc.), ma tenta una ricostruzione del divenire storico di Roma antica in termini di neoguelfismo italiano e di ...
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CHIESA, Francesco
Paolo Petroni
Discendente di una famiglia di artisti, nacque a Sagno, presso Chiasso, nel Mendrisiotto (Canton Ticino), il 5 luglio 1871 da Innocente e da Maddalena Bagutti.
Il nonno, [...] affermò di nascondere nel rigore una certa timidezza, la paura di non saper stabilire il contatto giusto, una sfiducia che sconfinava quasi nel fatalismo: "Un giorno mia moglie, che conosceva bene i miei difetti, si fermò su un mio verso che dice "La ...
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GALDIERI, Rocco
Giorgio Taffon
Nacque a Napoli il 18 ott. 1877 da Michele e da Rosa Cipriani.
Il padre, chimico farmacista, avrebbe voluto avviarlo alla professione di medico o di farmacista, continuando [...] sua lingua media, "borghese", come egli stesso disse di sé per distinguersi dagli scrittori "popolari", il senso di angoscia, il fatalismo appaiono più cupi e ossessivi" (p. 188).
Le opere poetiche del G. hanno avuto, postume, due edizioni: la prima ...
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YIDDISH
Marino Freschi
. Con la progressiva diaspora dalla Palestina le comunità ebraiche si trasferirono in diversi paesi, esprimendo forme linguistiche e culturali originali, sorte da una complessa [...] "messia" Sabbatai Zewi il suo emblema mitico capace di mobilitare le masse diseredate degli ebrei, rompendo il fatalismo e la rassegnazione tradizionale per lasciare poi, con il fallimento, ancora più disperazione e miseria, che divenivano sempre ...
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fatalismo
s. m. [der. di fatale]. – In generale, ogni concezione che consideri il mondo come governato da un fato irrevocabile. Nell’uso com., l’atteggiamento di chi accetta il corso degli eventi, senza tentare di opporvisi con atti di volontà:...
fatale
agg. [dal lat. fatalis, der. di fatum «fato, destino»]. – 1. a. Voluto dal fato: avvenimento f.; per f. necessità; Non impedir lo suo f. andare (Dante); quindi inevitabile, ineluttabile: era f. che avvenisse così. b. Predestinato dal...