PAJETTA, Guido
Francesco Franco
PAJETTA, Guido (Azzone Paolo Giuseppe). – Nacque a Monza l’8 febbraio 1898 da Augusto e da Pellegrina Fabbiani, in una famiglia di pittori veneti: il nonno Paolo (1809-1879) [...] capitale francese conobbe gli artisti della Scuola di Parigi, entrando in contatto con Raoul Dufy in particolare e con i Fauves, che influenzarono molte sue opere. Nel 1936 firmò un contratto di esclusiva con l’amico gallerista Cassani, espose alla ...
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MERCADANTE, Biagio
Francesco Franco
– Nacque a Torraca (in provincia di Salerno) il 12 maggio 1892. Dal 1905 frequentò l’istituto di belle arti di Napoli, sotto la guida di V. Volpe (Picone Petrusa, [...] suoi abiti e dei suoi gioielli. È un’opera lontana dagli esiti della pittura contemporanea, che rivela la conoscenza dei pittori fauves e delle inquadrature di E. Degas.
Nel 1953 vinse il premio del Comune di Napoli con Le sfogliatrici di pannocchie ...
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PUCCINI, Mario
Francesco Franco
PUCCINI, Mario. – Nacque a Livorno il 28 giugno 1869 da Domenico e da Filomena Andrei. Adolescente, cominciò a disegnare e a dipingere nonostante il disappunto iniziale [...] pennellate date a piccoli tocchi di colore a rilievo, oltre a un riferimento a Cabianca e alla tavolozza dei pittori fauves per la scelta dei contrasti cromatici brillanti (cfr. Cagianelli, 2000, pp. 9-13).
Nel 1915 prese parte alla III Esposizione ...
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MONACHESI, Sante
Francesco Franco
– Nacque a Macerata il 10 genn. 1910 da Bentivoglio e da Adorna Giselda Benfatto.
Si diplomò alla R. Scuola di tirocinio di Macerata e, negli anni Venti, iniziò a lavorare [...] Milione. G.C. Argan, come altri critici, riconosce nei quadri di questo periodo l’influenza dell’impressionismo e dei fauves, precisando la concorrenza di molti toni sul quadro, ciascuno teso a prevalere sugli altri. Tuttavia, attraverso un principio ...
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GHIRINGHELLI, Virginio (Gino)
Francesco Tedeschi
Nacque a Milano il 29 giugno 1898, da Antonio e da Ida Mantegazza, in una famiglia di costruttori edili, originaria di Caronno Ghiringhello (Varese).
Si [...] alla mostra di F. Léger (con opere di J. Pascin e L. Bartolini), e proseguire quindi con le mostre dedicate ai fauves (marzo 1933), a K. Seligmann (marzo 1934 e febbraio 1935), a V. Kandinskij (aprile-maggio 1934), a F. Vordemberge-Gildewart (ottobre ...
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SPADINI, Armando
Chiara Ulivi
‒ Armando Ugo Luigi Spadini nacque a Firenze il 29 luglio 1883 da Luigi, ottico, e da Maria Rigacci, sarta originaria di Poggio a Caiano (Firenze), quarto figlio di sei [...] (da Claude Monet a Renoir, a Pierre Bonnard, Félix Vallotton e Kees Van Dongen), avviò vivaci sperimentazioni cromatiche corpose, quasi fauves (la serie Musica al Pincio, 1913, Roma, Galleria nazionale d’arte moderna, e Firenze, coll. priv.; Viale a ...
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LEVI, Moisè Luigi (Ulvi Liegi)
Paola Pietrini
Figlio di Adolfo e di Clery Montalcino, nacque a Livorno l'11 ott. 1858 in una facoltosa famiglia di origine ebraica.
Sostenuto e incoraggiato dai genitori [...] ricerca pittorica sulle potenzialità espressive del colore, trovando talvolta punti di tangenza con le coeve esperienze dei fauves, che risultarono ancor più evidenti nelle opere degli anni successivi. La ricerca di un linguaggio che permettesse ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tentare una ricognizione a largo raggio della storia del design è piuttosto pericoloso; [...] formali dall’art nouveau, accentuandole nella prospettiva di un decorativismo di tipo geometrico, mescolandole con influenze delle avanguardie fauves e cubiste, con l’arte africana ed esotismi.
Il gusto decò predilige nuovi materiali come la bakelite ...
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CHECCHI, Arturo
Antonio Pandolfelli
Nacque da Emilio ed Erminia Vannucci il 29 settembre 1886 a Fucecchio (Firenze), dove, studente delle scuole professionali, fu avviato allo studio del disegno da [...] Non si è accostato al Futurismo che incominciava ad affermarsi quando egli incideva le Donne fucecchiesi [1908], né ai fauves, ai cubisti, all'Espressionismo; tanto meno esperienze recenti": così ha scritto di lui la Pittaluga (catalogo della mostra ...
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Stato dell’Europa occidentale compreso fra le coste sud-occidentali del Mare del Nord e il massiccio delle Ardenne; confina con i Paesi Bassi (N ed E), la Germania e il Lussemburgo (E), la Francia (S e [...] Saedeleer, G. Minne). R. Wouter, le cui sculture mostrano un romantico stile impressionista, rivelò nei dipinti una forza cromatica vicina ai fauves. Sempre a Laethem-Saint-Martin si formò poi, con G. de Smet, F. van den Berghe e C. Permeke, il primo ...
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fauve
〈fòov〉 s. m., fr. [propr. «fulvo, falbo», e quindi – attraverso il sign. di «(bestia) di pelo fulvo» – «belva»; ha lo stesso etimo dell’ital. falbo]. – Nome (per lo più usato al plur., fauves) con cui sono stati designati i pittori appartenenti...
espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo conformista dell’epoca guglielmina;...