Pittore (Groot-Zundert, Brabante, 1853 - Auvers-sur-Oise 1890). La vita di questo grande artista olandese fu tragica come la sua arte. Sembra che fin dall'infanzia avesse una vita psichica inquieta, resa [...] e incisioni. Grandissima fu la sua influenza sugli sviluppi dell'arte europea: in Francia sui movimenti post-impressionisti e sui Fauves, in Germania, per l'origine dell'espressionismo. L'arte di van G., come tipica e drammatica espressione del ...
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Kandinskij, Vasilij Vasil'evič
Bettina Mirabile
Lo spirito delle forme e la risonanza dei colori
Kandinskij è il pittore russo che, fra Ottocento e Novecento, ha aperto la strada alla pittura astratta. [...] le montagne e le case del paese con una tavolozza di colori accesi e gioiosi come quelli dei pittori francesi chiamati fauves. I quadri diventano più sintetici, il pittore descrive pochi dettagli e si concentra sul colore, che inizia a occupare spazi ...
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Pittore francese (Parigi 1848 - Dominica, isole Marchesi, 1903). Entrato nel 1868 nella marina militare, visitò la Svezia e, nel 1870, la Danimarca. Di ritorno a Parigi, con alcune felici operazioni di [...] primitivi, che tanta parte ebbe nell'origine e nello sviluppo del cubismo; dalle idee e dalla sua pittura muovono i fauves. Nel concepire la pittura come diretta espressione del mondo interiore dell'artista, aprì la via non solo all'espres sionismo ...
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BUGATTI, Rembrandt
Luciano Caramel
Nacque a Milano il 16 ott. 1884, da Carlo, ideatore e costruttore di mobili d'arte, e da Teresa Lorioli ed ebbe come padrino di battesimo lo scultore Ercole Rosa che [...] , pure in quegli anni a Parigi assai vivo, e il suo lavoro non sembrò nemmeno risentire dei fermenti sollevati dai fauves prima e poi dai cubisti, rimanendo costretto nei limiti di un naturalismo ottocentesco, destinato ovviamente a circoscriverne il ...
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BOCCHI, Amedeo
Valerio Terraroli
Figlio del pittore Federico e di Cielia Cacciani, nacque a Parma il 24 ag. 1883. Dopo aver appreso dal padre i primi rudimenti dell'arte entrò all'Accademia di belle [...] Zuloaga e J. Sorolla, dal padiglione austriaco nel quale ancora una volta emergeva Klimt e dalle sperimentazioni dei Fauves. Per la mostra etnografica della regione Emilia creava, in collaborazione con l'architetto Lamberto Cusani, lo scultore Renato ...
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primitivismo
Flaminia Giorgi Rossi
Il sogno del ritorno alle origini
Il primitivismo è la tendenza di personalità e movimenti europei a trarre ispirazione da manifestazioni artistiche e culturali delle [...] alla deformazione espressiva dei volti. Le semplici geometrie e l’espressività delle maschere tribali attraggono anche i fauves, Henri Matisse e gli espressionisti (espressionismo).
Un caso particolare di primitivismo è rappresentato invece dalle ...
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BARTOLENA, Giovanni
Giorgio Di Genova
Nacque a Livomo, da antica e ricca famiglia, il 24 giugno 1866 (erroneamente alcuni riportano come data della sua nascita il 1869, altri il 1870). Nipote del pittore [...] gennaio di quell'anno egli "esordì" a Milano con una personale di una trentina di quadri. La critica fece i nomi dei fauves, di Van Gogh, di Cézanne, di Ensor, e il B. confessava indirettamente la sua scarsa cultura, chiedendosi chi mai fossero Ensor ...
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MAGRITTE, René
Alexandra Andresen
Pittore belga, nato a Lessines il 21 novembre 1898, morto a Bruxelles il 15 agosto 1967. Nel 1913, in seguito al suicidio della madre, si trasferì con la famiglia a [...] 'univers interdit, 1943, Liegi, Musée d'Art Moderne; Les adieux, 1946, coll. priv.) o gli aggressivi cromatismi fauves (Jean-Marie, 1948, Bruxelles, coll. priv.). Nel ventennio successivo, recuperati gli abituali schemi pittorici (Le libérateur, 1947 ...
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FARINA, Guido
Andrea De Marchi
Nacque a Verona il 22 dic. 1896, quarto dei sei figli di Giuseppe e Maria Manfrin. La sua famiglia si trasferì, al seguito del padre commerciante, a Trento, prima, e, [...] , fu la meta di maggiore interesse, sia come incomparabile fonte documentaria sulle tendenze dell'arte europea dagli impressionisti ai fauves, sia come soggetto da ritrarre nei suoi aspetti eterogenei (Orti di Parigi, 1938, Verona, coll. O. Farina ...
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Arte
Giulio Carlo Argan
di Giulio Carlo Argan
Arte
sommario: 1. L'arte nel XX secolo. 2. I movimenti artistici. 3. I ‛beni culturali'. 4. Il rapporto con le ideologie politiche. 5. I movimenti americani. [...] dei segni scritti sulla pagina; dopo di lui un altro poeta, Apollinaire, oltre ad essere il critico-partecipe dei fauves e dei cubisti, si associa alla loro ricerca, sperimenta nella poesia i procedimenti di scomposizione formale del cubismo, tenta ...
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fauve
〈fòov〉 s. m., fr. [propr. «fulvo, falbo», e quindi – attraverso il sign. di «(bestia) di pelo fulvo» – «belva»; ha lo stesso etimo dell’ital. falbo]. – Nome (per lo più usato al plur., fauves) con cui sono stati designati i pittori appartenenti...
espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo conformista dell’epoca guglielmina;...