Archeologo, nato a Venezia il 25 aprile 1859, morto a Roma il 10 luglio 1925. Autodidatta, fin da giovinetto si esercitò nell'arte della costruzione e nelle discipline esatte e filologiche. A diciannove [...] dell'Urbe. Nel '98 ebbe finalmente dal Baccelli il sospirato consenso, ed entro l'anno scoperse l'ara di Cesare e la favissa dell'Aedes Vestae. Nel gennaio del 1899 la scoperta del Lapis Niger richiamò sui nuovi scavi l'attenzione del mondo. Sotto la ...
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STIPE (stips)
G. Carettoni
Designa lo scarico di oggetti di varia natura offerti alla divinità e raccolti in cumulo o giacenti sparsi entro uno spazio limitato di terreno. In origine stips equivale a [...] costruita a guisa di cisterna o di cella sotterranea anche nell'interno del tempio, e in tal caso prendeva il nome di favissa (Gell., Noct. Attic., ii, 10). I depositi si rinvengono mescolati od alternati a strati nerastri con residui di ceneri e di ...
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Vedi DELFI dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
DELFI (v. vol. iii, p. 27 ss.)
G. Daux
Negli ultimi cinque anni sono stati effettuati in diversi punti dell'area scavi limitati, scavi di controllo o d'urgenza, [...] la cintura che è ringiovanita di due o tre decennî grazie a questo trattamento; il suonatore di flauto scoperto nella favissa già ricordata è un'opera corinzia del principio del V secolo. Le metope crudelmente mutilate della thòlos del santuario di ...
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GORTYS d'Arcadia (Γόρτυς, Gortys)
G. Bermond Montanari
Antica città sulle rive del fiume Gortynios.
Gli scavi, condotti dai Francesi in diverse riprese a partire dal 1941, hanno portato alla scoperta [...] sacrale, da mattoni con l'iscrizione ᾿Ασκλαπίιν, trovati all'interno della medesima. Fra l'atrio e il tempio si trovò una favissa con doni votivi, alcuni dei quali arcaici, il che fece pensare all'esistenza di un santuario più antico di cui s'ignora ...
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BOTHROS (βόϑρος)
E. Lissi
Il termine indica cavità, buca, fossa scavata nella pietra (Odissea, vi, 92) o nella terra. Secondo Omero (Odissea, x, 517-520) nel b. era versata la libagione per i defunti [...] offerte, confondendosi così con il bòthros. In questo senso lo usa Plutarco (De Iside et Osiride, vii, 1).
Quanto la favissa il b. è importante per l'archeologia, poichè in esso si rinviene in stratificazione naturale e non alterata la testimonianza ...
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Vedi GELA dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
GELA (v.vol. III, p. 798 e S 1970, p. 341)
G. Fiorentini
Le indagini archeologiche condotte negli ultimi anni a G. (1973-1988) hanno consentito l'acquisizione [...] rodia tardogeometrica, entrambi databili allo scorcio dell'VIII sec. a.C. Tale deposito votivo è stato riconosciuto come una favissa di reliquie consacrata dai primi coloni in relazione a un sacello primitivo in mattoni crudi, sui resti del quale fu ...
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Vedi SIPHNOS dell'anno: 1966 - 1997
SIPHNOS (Σϕνος)
L. Guerrini
Isola del gruppo delle Cicladi, situata a S-E di Seriphos.
Esplorata più volte nel secolo scorso (Ross, Pollak), fu oggetto di scavi occasionali [...] formanti filari regolari, databili intorno alla fine del VI sec. a. C. Nella parte dell'acropoli scavata, si è rinvenuta una favissa templare, di periodo dedalico e arcaico (dal 700 al 550 circa), mentre sulla spianata, entro il giro di mura, si sono ...
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ORSI, Paolo
U. Zanotti Bianco
Archeologo, nato a Rovereto, allora austriaca, il 18 ottobre 1859 e ivi morto l'8 novembre 1935.
Iscrittosi all'Università di Vienna, si laureò a Padova dopo essersi naturalizzato [...] e dei resti dei templi di Hipponion e le rovine del tempio di Apollo Alèos presso Crimisa di cui scoprì parte della sua favissa e l'importante acrolito del V secolo. Nè la preistoria e l'epoca classica posero un limite alla sua attività: ché molti ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Vicino Oriente
Nicolò Marchetti
Le pratiche cultuali dell'età del bronzo
Nella prospettiva storica dell'archeologia la possibilità di individuare e interpretare [...] l'animale accolito della dea (di cui uno era identico a un esemplare dal tempio di Ishtar Kititum a Nerebtum). Queste favisse con la loro stratificazione interna coprono un arco cronologico tra il 1900 e il 1500 a.C. L'atto di culto fondamentale ...
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Nella fenomenologia dell’➔interferenza linguistica un posto particolare è occupato dalle condizioni di sostrato, adstrato e superstrato. In senso ampio, tali nozioni fanno riferimento al prestigio linguistico, [...] ) e locali (Tiberis, etrusco Thepre), forse il nome stesso di Roma (Ruma), oltre a una serie di parole semitecniche quali favissa «cella sotterranea», mantis(s)a «giunta», persona, qualche tratto di morfologia derivazionale in -en(n)a e -issa, senza ...
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favissa
s. f. [dal lat. favissae -arum, forse affine a fovea «fossa»]. – Presso gli antichi Romani, luogo di deposito di oggetti votivi, solitamente in forma di pozzo cilindrico scavato nella terra, fuori del santuario ma dentro il recinto...