– Ebraismo e Stato d’Israele. Ebraismo e antisemitismo. Identità culturale e politica. Gli studi sulla Qabbālāh. Dalla Gĕnīzāh del Cairo alla Gĕnīzāh europea. L’estensione della ricerca in Europa e il [...] cultura occidentale –, come anche dell’islam. Il problema dell’identità ebraica è per l’e. molto più legato all’appartenenza a una essendo i primi per definizione degli assoluti religiosi e di fede, e la politica di uno Stato quanto di più relativo ...
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. Con l'appellativo di Chiesa cattolica apostolica romana si designa la Chiesa, ossia la società di fedeli - societa perietta, distinta dalla civile e da essa indipendente - che ripete la sua origine da [...] ha la distinzione in Chiesa dell'Antico Testamento o ebraica, e Chiesa del Nuovo restamento o cristiana. Nel IV, 4), siccome quelli per cui v'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo" (ibid., V, 5), che sono appunto i principali vincoli ...
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Città capoluogo di provincia nella Calabria. È posta a circa 9 km. di distanza in linea d'aria dal Mare Ionio, su di una grande rupe che due profonde e strette valli di erosione (percorse da due esigui [...] e sviluppata col concorso della numerosa e danarosa colonia ebraica. Favorita dagli Aragonesi, essa ascese a grande importanza esercitò una notevole azione di educatore e di assertore di fede patriottica e civile. Dopo il 1860, il collegio fu ...
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A quasi tutte le forme della vita religiosa è comune l'esistenza di un rapporto con potenze superiori; non tutte però si possono qualificare come divinità. Negli stadî inferiori, sono oggetto della religiosità [...] punto di vista di tempi più recenti, il quale considera questa fede come il risultato di un'evoluzione da forme inferiori a forme sempre estranea alle religioni monoteistiche: essa manca nella religione ebraica e nell'islamismo. Per l'arte cristiana, ...
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LEVI e Leviti (Levi, ebr., nella versione greca dei LXX Λευεί e Λευί; la Bibbia riallaccia il nome alla radice "aderire" [Genesi, XXIX, 34 e Num., XVIII, 2]; per altra etimologia vedi sotto)
Leone Tondelli
L., [...] dal sec. IX al V a. C. Il sacerdozio ebraico, come quelli pagani, non ebbe, a differenza di quello cristiano di accentrare il culto in Israele, perché fosse espressione comune della fede nell'unico Dio. Né mancarono i profeti d'origine levitica, ...
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Uno dei brevi libri della Bibbia ebraica detti "rotoli" (ebr. megillüt; v. bibbia, VI, pp. 882, 908).
Il nome. - Il titolo Ecclesiaste, adottato in quasi tutte le lingue, viene dalla versione greca detta [...] " (I, 18). Ma egli tiene pur fermo all'avita fede in un Dio padrone e reggitore di tutto il mondo, e 16) è ormai impossibile, come ricacciare al sec. X a. C. quel suo ebraico già frusto e quasi decrepito. L'Ecclesiaste rimesso al suo posto, fra il III ...
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I Chazari nella storia del giudaismo. - Il popolo dei Chazari (ebraico kazārīm, kūzārīm, e anche qāzār; arabo khazar) ha una notevole importanza storico-religiosa per l'adesione delle cerchie dirigenti [...] e dagli Arabi ai capi chazari cominciavano a scuotere la fede di questi, pensò di preparare una discussione fra dottori , p. 251) riferisce che i Chazari si valevano dei caratteri ebraici per iloro scritti.
La politica chazara e il giudaismo. - Che ...
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GIUSEPPE, Flavio (Φλάουιος 'Ιώσηπος, Flavius Iosēphus; o meno corretto Giuseppe Flavio)
Arnaldo Momigliano
Storico giudeo. Figlio di Mattia, appartenente a famiglia sacerdotale, nato nel 37-38 d. C. [...] timore di Dio, il messianesimo, il peccato, la fede nella risurrezione. Perciò egli non può intendere i fermenti messianici , che G. mostra di aver avuto dinanzi - il testo ebraico, la traduzione greca dei Settanta, forse una traduzione aramaica - ...
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Nacque in Roma, forse nel 480 d. C. o poco più tardi. Apparteneva al ramo dei Boëthii della illustre famiglia degli Anicii. Morto suo padre, forse fu accolto in casa dall'amico Quinto Aurelio Simmaco e [...] e dal Krieg, restandone così dimostrata anche la fede cristiana di Boezio.
Boezio, autore tanto di in francese. In greco fu tradotto da Massimo Planude; ci fu persino una traduzione ebraica.
L'opera, per la sua forma mista di prose e di versi, è ...
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. La calunnia è il fatto di colui che scientemente, con denuncia o querela diretta all'autorità giudiziaria, incolpa di un reato taluno che egli sa essere innocente. La calunnia era punita presso gli Ebrei [...] capitolari di Carlo Magno stabilivano però la stessa pena della legislazione ebraica; e l'editto di Teodorico puniva di morte colui che , che la ponevano tra i reati contro la fede pubblica. Giustamente l'attuale codice penale ritiene come prevalente ...
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osservante
agg. e s. m. e f. [part. pres. di osservare]. – Che osserva, cioè rispetta, una regola, una disposizione e sim.: essere o. dei regolamenti, delle prescrizioni, delle leggi, dei precetti, degli impegni assunti, dei trattati, delle...
paganesimo
paganéṡimo (ant. paganésmo, paganismo) s. m. [der. di pagano; cfr. lat. paganismus]. – 1. a. La religione dei pagani, con riferimento alle concezioni politeiste del mondo greco-romano, spec. considerate in opposizione al cristianesimo;...