Rabbino spagnuolo, nato a Barcellona verso il 1235-40, morto verso il 1310. Capo del rabbinato della sua città, fu uno dei più celebrati e dei più autorevoli rabbini del suo tempo, e a lui si rivolgevano [...] vedevano un pericolo per la saldezza e per la purezza della fede, il partito ortodosso si rivolse a Shĕlōmōh ben Adrāt per avere prima di aver compiuto il 25° anno. Sue opere, in ebraico: 1° Teshūbōt (Responsi): ne scrisse circa 6000, di cui poco ...
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. Parola ebraica ('āmēn), passata anche in altre lingue semitiche (siriaco, etiopico, ecc.), nelle versioni greche e latine del Vecchio Testamento e nei varî testi del Nuovo. Deriva dalla radice semitica [...] , dopo la comunione, e dopo dossologie o altre preghiere liturgiche; fu usato, come formula conclusiva, in fine ai simboli di fede (e si può tradurre, come vuole S. Agostino, verum est), penetrò nelle formule funerarie e negli amuleti, tanto che si ...
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. Famiglia ebraica originaria probabilmente della Provenza. I suoi membri più notevoli sono: Yiṣḥāq ben mōsheh, detto pure Profeit o Profet (letture inesatte Profiat, Peripot) soprannominato Ēfōdi, o Efodeo [...] Alteca boteca): apparentemente essa vorrebbe confermare un amico nella fede cristiana da lui abbracciata, ma in realtà cerca di ricondurlo al giudaismo; 2) Ma‛ăsēh Efōd, grammatica ebraica, composta nel 1403; 3) un'operetta di argomento astronomico ...
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Nacque verso il 1380, a quanto pare, a Monreal (Spagna); morì verso il 1440. Filosofo e teologo, fu uno dei dottori ebrei che intervennero in rappresentanza dell'ebraismo alla disputa di Tortosa nel 1413-14. [...] quali debbano considerarsi le credenze essenziali o gli articoli di fede dell'ebraismo. L'opera è divisa in quattro dissertazioni: . Viene così ad esporre un completo sistema della teologia ebraica, nel quale segue in parte Maimonide e in parte il ...
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WOUK, Herman
Biancamaria TEDESCHINI LALLI
Romanziere americano, nato nel Bronx, New York, il 27 maggio 1915. Ha studiato presso la Columbia University e ha poi lavorato per sei anni alla radio. Insegna [...] arruolato in marina e ha combattuto nella zona del Pacifico. Di famiglia ebraica (il nonno materno era rabbino), il W. è da qualche anno il tema di un ritorno dei protagonisti alla fede in valori di tradizionale conservatorismo. La ragione del ...
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Scrittore ebreo, nato a Béziers verso il 1270, morto verso il 1340. La sua produzione letteraria, che s'iniziò nel suo quindicesimo anno, è vastissima. Valentissimo nell'uso letterario della lingua ebraica, [...] filosofiche, ecc. Nella lotta tra i cultori degli studî filosofici e gli ortodossi che vedevano nella filosofia un pericolo per la fede prese parte per i primi, e diresse in tal senso un'epistola a Shĕlōmōh ben Adrāt, rabbino di Barcellona, capo ...
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filosofia
Stefano De Luca
L'amore per la conoscenza
L'unica definizione condivisa della filosofia (dal greco philèo "amare" e sophìa "sapienza") è contenuta nell'etimologia della parola: amore per il [...] , paragonabile a quello svolto dalla Bibbia per il popolo ebraico. Anche se erano racconti fantastici, i miti omerici ed teologia, ossia come uno strumento per difendere e diffondere la fede. Mentre Agostino, però, la identifica con la religione ‒ ...
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cristianesimo
Emanuela Prinzivalli
Dalla tradizione giudaica alla promessa universale di salvezza
Il cristianesimo, la cui denominazione rivela il legame fondamentale con la figura di Gesù Cristo, è [...] , sia un metodo esegetico in base al quale i fatti della storia ebraica venivano reinterpretati come prefigurazioni dei fatti di Cristo e della Chiesa: in sostanza era la fede in Cristo che forniva la chiave per assimilare la Bibbia giudaica.
La ...
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Comunismo
Adam B. Ulam
di Adam B. Ulam
Comunismo
sommario: 1. Introduzione. 2. Il marxismo e il suo rapporto con il comunismo. 3. La rinascita del comunismo. Lo stadio prenatale (1902-1917). 4. La Rivoluzione [...] la loro lingua nelle pubbliche istituzioni). Alla considerevole minoranza ebraica erano imposte restrizioni speciali, tra cui figurava il - pretende di rappresentare la tradizione autentica della fede, mentre le altre non sarebbero che versioni ...
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CLEMENTE XIV, papa
Mario Rosa
Giovan Vincenzo Antonio Ganganelli nacque il 31 ott. 1705 a Sant'Arcangelo di Romagna (Forlì) nella legazione di Romagna da Lorenzo e da Angela Serafina Macci (o Mazzi) [...] commento (1935) dal noto studioso e storico di origine ebraica, Cecil Roth.
Creato cardinale del titolo di S. Lorenzo ignota" e la figura del pontefice campione della giustizia e della fede. Nello stesso 1775 apparve ad Amsterdam L'Esprit du pape ...
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osservante
agg. e s. m. e f. [part. pres. di osservare]. – Che osserva, cioè rispetta, una regola, una disposizione e sim.: essere o. dei regolamenti, delle prescrizioni, delle leggi, dei precetti, degli impegni assunti, dei trattati, delle...
paganesimo
paganéṡimo (ant. paganésmo, paganismo) s. m. [der. di pagano; cfr. lat. paganismus]. – 1. a. La religione dei pagani, con riferimento alle concezioni politeiste del mondo greco-romano, spec. considerate in opposizione al cristianesimo;...