Betti, Ugo
Francesco Suriano
Drammaturgo, poeta e sceneggiatore, nato a Camerino il 4 febbraio 1892 e morto a Roma il 9 giugno 1953. Autore di oltre trenta lavori drammatici, all'attività teatrale affiancò [...] apprezzati soprattutto da un pubblico di cinefili, anche perché i registi con i quali collaborò fanno parte a pieno titolo della storia , diretta da Roberto Rossellini, e collaborò con Federico Fellini, Gianni Puccini, Cesare Zavattini e molti altri ...
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Ekberg, Anita (propr. Kerstin Anita Marianne)
Stefano Masi
Attrice cinematografica svedese, nata a Malmö il 29 settembre 1931. Simbolo della femminilità statuaria e giunonica, divenne un'icona del cinema [...] grazie all'immagine che Federico Fellini le disegnò su misura in La dolce vita (1960). Nella sua successiva carriera la E. per La dolce vita, vi impersonò la lattea svedese che ossessiona i sogni del maschio latino; la scena del suo bagno notturno ...
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Arriaga Jordán, Guillermo Federico. – Scrittore, sceneggiatore e regista messicano (n. Città del Messico 1958). Tra le più interessanti figure del panorama letterario latinoamericano contemporaneo, ha [...] (tra gli altri La hora cero, 2008, Desde abajo, 2015, e Libre de culpa, 2017), produttore (si citano qui, tra i più recenti, i film El búfalo de la noche, 2007, Desde allá, 2015, diretto da L. Vigas e prima pellicola latinoamericana ad aggiudicarsi ...
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Sceneggiatore e regista cinematografico italiano (Trevico 1931 - Roma 2016). Sceneggiatore dal 1954, autore di numerosi copioni per film comico-brillanti, ha esordito nella regia con Se permettete parliamo [...] Sessanta ad oggi; si ricordano: Dramma della gelosia, tutti i particolari in cronaca (1969); Trevico-Torino (1972); C'eravamo figlie Paola e Silvia la pellicola Che strano chiamarsi Federico, omaggio a Fellini presentato alla 70a edizione della Mostra ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] le riprese di attualità), sia nei set dei teatri di posa (per i film di finzione) e il fatto infine che erano pochi gli operatori in Zavattini), Giuseppe De Santis, Michelangelo Antonioni e Federico Fellini. Si rivendicava una vocazione civile, ...
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Rossellini, Roberto
Edoardo Bruno
Regista e sceneggiatore/cinematografico, nato a Roma l'8 maggio 1906 e morto ivi il 6 giugno 1977. Il suo contributo al linguaggio cinematografico è risultato fondamentale [...] di Victor Haines, Marcello Pagliero, Sergio Amidei, Federico Fellini, Vasco Pratolini), costituì l'anticipazione di RO.GO.PA.G. (1963), nonché alcuni allestimenti teatrali tra cui I carabinieri di B. Joppolo, realizzato nel 1962 per il Festival dei ...
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Di Venanzo, Gianni
Stefano Masi
Direttore della fotografia, nato a Teramo il 18 dicembre 1920 e morto a Roma il 3 febbraio 1966. Insieme a G.R. Aldo, con il quale lavorò da operatore alla macchina, [...] operatore di macchina a G.R. Aldo, che stava muovendo i primi passi come direttore della fotografia. In quel periodo firmò gruppo di giovani registi emergenti: Lizzani, Antonioni, Maselli, Federico Fellini, Dino Risi e Alberto Lattuada. Vicino agli ...
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Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] (1940) e il Centro cattolico teatrale (1943), con la sua rivista «Filodrammatica». Negli anni l’Ente tenderà a non federare più i centri «sicché si può dire che il [Centro cattolico cinematografico] cessa da allora una sua storia autonoma e si ...
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Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] l'esperienza (8 1/2, 1963, di Federico Fellini). Ironia metalinguistica combinata con la ricerca di un 1952), e che l'altro prima di Pravda (1969) giri un film che sfida i modi del documentario come Deux ou trois choses que je sais d'elle (1966; ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] cui Daguerre era stato il profeta, la colpa di aver esaudito i desideri di una massa disposta a scambiare per arte assoluta la riproduzione . Una menzione a parte merita l'opera di Federico Fellini nei cui film l'ossessione del corpo femminile ...
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eVTOL (evtol) Sigla di electric Vertical Take-Off and Landing, (‘velivolo elettrico a decollo e atterraggio verticale’), che indica, come s. m. inv., un tipo di velivolo caratterizzato dalla capacità di decollare e atterrare lungo una linea...
baglioniano agg. e s. m. (f. -a) Che è proprio del cantautore e uomo di spettacolo Claudio Baglioni; come s., chi è seguace, fan di Claudio Baglioni. ◆ Lo spettacolo deve piacere, senza rischi inutili. Fatuo e sfacciato, ricorre ad ogni astuzia,...