enattivismo
s. m. – Termine che traduce l’inglese enactivism (derivato da enaction), concetto impiegato da F. J. Varela, E. Thompson, E. Rosch in The embodied mind (1991) nello svolgere la tesi secondo [...] senso-motorie che coinvolgono il soggetto cognitivo e l’ambiente in cui esse si svolgono. La coscienza (e, in altra prospettiva, il fenomenico negli stati mentali) viene allora a emergere dall’interazione fra cervello, corpo e ambiente naturale. ...
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necessità Carattere, qualità, condizione di ciò che non può non essere o essere diversamente da come è.
Filosofia
Nel mondo greco, il termine corrispondente a n., ἀνάγκη, è adoperato inizialmente per [...] scettiche di tale n., sia le estensioni di essa al regno non fenomenico della libertà morale. Infine, mentre contrappone il regno noumenico della libertà a quello fenomenico della n. naturale, mostra come tale libertà sia a sua volta determinata ...
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Filosofo (Danzica 1788 - Francoforte sul Meno 1860). Studiò nelle univ. di Gottinga, Berlino e Jena; a Berlino ascoltò (1811) le lezioni di Fichte, ma non ne rimase entusiasta. Ripiegò, perciò, sullo studio [...] , S. concepisce la realtà, in quanto oggetto della conoscenza, come insieme di rappresentazioni o apparenze. Sotto il "velo" dei fenomeni sta la cosa in sé, la "volontà", una forza primigenia e irrazionale da cui dipendono tutte le sue manifestazioni ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] singoli soggetti empirici, in quanto relativo a strutture conoscitive valide per tutti. Ma in contrapposto a questo o. fenomenico (Gegenstand), rimane per Kant, pur come concetto limite, la cosa in sé (Objekt), inattingibile dal processo conoscitivo ...
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esternalismo/internalismo
– La nozione di esternalismo (externalism), usata in contrapposizione a quella di internalismo (internalism), si è sviluppata principalmente in merito ai dibattiti sulla filosofia [...] veicolo o anche procedurali, spostando il punto di messa a fuoco dall’identificazione del contenuto dello stato mentale (intenzionale o fenomenico) alla natura del sistema di realizzazione fisica di tale stato (M.C. Amoretti, La mente fuori dal corpo ...
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Psicologia archetipica
James Hillman
di James Hillman
Psicologia archetipica
sommario: 1. Origini della psicologia archetipica. 2. Immagine e anima: la base poetica della mente. 3. Immagine archetipica. [...] come definire l'anima" o come enunciare un ‟logos dell'anima" (v. Christou, 1963) va visto in primo luogo come un fenomeno psicologico, nascente dal desiderio che l'anima ha di auto-conoscersi, desiderio che può soddisfare nel modo migliore grazie al ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dal pessimismo di Schopenhauer e dei maggiori esponenti della sua scuola – Eduard von [...] si domanda proprio che cosa sia la cosa in sé e la identifica con la volontà di vivere. Da un punto di vista fenomenico il mondo è rappresentazione, ma nella sua essenza metafisica è volontà: è questo l’“unico pensiero” che egli afferma di voler ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e [...] . Giacché tale asserzione della potenza determinatrice può considerarsi arbitraria (dal momento che quanto noi conosciamo nell’ordine fenomenico è pur sempre soltanto la successione, se anche regolare e costante), contro la concezione della causalità ...
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Termine del linguaggio scientifico e filosofico. Aristotele chiama, di solito, ϕαινόμενον ciò che cade sotto i sensi, intendendo di opporlo, come il suo predecessore Platone, a ciò che è stabile, essenziale, [...] la cosa in sé è detta noumeno (dal gr. νούμενον; ciò che è oggetto del νοῦς, della ragione). Per Kant il mondo fenomenico è il solo mondo reale che ci è dato conoscere, avendo la nostra conoscenza la sua occasione nei sensi ed essendo sprovvista di ...
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Scienza greco-romana. La scuola di Aristotele
John Vallance
La scuola di Aristotele
La scuola di Aristotele, cosiddetta Liceo o Peripato, ha svolto un ruolo centrale nella storia della scienza; eppure, [...] Il fine del primo tipo, definito a volte ‘antropocentrico’, è utilizzato sia da Aristotele sia da Teofrasto per spiegare la causa dei fenomeni che non sembrano avere in sé alcuno scopo, ma che sono ugualmente utili all’uomo; e l’esempio più noto, nel ...
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fenomenico
fenomènico agg. [der. di fenomeno] (pl. m. -ci). – Che ha natura, carattere di fenomeno, che è cioè conoscibile nell’esperienza e attraverso i sensi: il mondo f., la realtà f.; o relativo a ciò che filosoficamente è inteso come...
fenomenismo
s. m. [der. di fenomeno]. – In genere, ogni dottrina filosofica che consideri la realtà esclusivamente o prevalentemente come «fenomeno», cioè come rappresentazione, presupponendo quindi che la realtà sussista in forma obiettiva...