Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni [...] la realtà stessa, senza alcun residuo (f. ontologico). I. Kant fu invece un fenomenista gnoseologico, in quanto affermò che possiamo conoscere soltanto i fenomeni, ma ammise l'esistenza della 'cosa in sé' (cioè di qualcosa che esiste ...
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Nel linguaggio scientifico, ogni fatto o evento suscettibile di osservazione diretta o indiretta, provocato o spontaneo.
Teorie fenomenologiche sono quelle che cercano di render conto di un f. quale esso [...] là dei f., la ‘cosa in sé’, pur ammettendone l’esistenza. J.S. Mill tentò di risolvere il problema principale del fenomenismo ontologico (quello della permanenza delle cose in assenza di una loro percezione) dichiarando che la realtà è un insieme di ...
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solipsismo Termine filosofico con cui si indica l’orientamento di chi considera il soggetto come l’unica autentica realtà, sia dal punto di vista pratico, ponendo l’interesse individuale a fondamento determinante [...] il piano linguistico nell’attività conoscitiva. In Der logische Aufbau der Welt, R. Carnap sostiene un rigoroso fenomenismo sulla base di un ‘s. metodologico’ che, ritenendo in ogni caso infondato il tradizionale s. gnoseologico-metafisico ...
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Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] cognitivo; essa conserverebbe unicamente un significato emotivo.
Gli sviluppi
Cornice gnoseologica del n. era il fenomenismo (➔ fenomeno): la verifica doveva partire dalle sensazioni. Non occorse molto, tuttavia, per rendersi conto dei problemi ...
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senso La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni e per estensione la percezione e coscienza di fatti interni.
Significato; ciò che una parola, una frase, un contesto vuol dire.
Anatomia
Organi [...] dal consenso universale sull’esistenza degli oggetti esterni faceva dipendere il cosiddetto realismo del s. comune, contrapponendolo al fenomenismo di G. Berkeley e D. Hume. S. morale Secondo la dottrina svolta dai moralisti inglesi del Settecento, e ...
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Pragmatismo
Antonio Santucci
di Antonio Santucci
Pragmatismo
sommario: 1. Introduzione. La problematica ‛peirciana'. 2. Il pragmatismo di James. 3. Dewey e la teoria dell'indagine. 4. La filosofia europea [...] comunicazione. Ne veniva coinvolto tutto l'uomo, se la misura dei suoi segni è la stessa della sua libertà e la semantica è un fenomeno di crisi, un segno che non va tutto bene nei nostri segni (Ch. Morris, The open self, New York 1948, pp. 52-53 ...
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fenomenismo
s. m. [der. di fenomeno]. – In genere, ogni dottrina filosofica che consideri la realtà esclusivamente o prevalentemente come «fenomeno», cioè come rappresentazione, presupponendo quindi che la realtà sussista in forma obiettiva...
fenomenico
fenomènico agg. [der. di fenomeno] (pl. m. -ci). – Che ha natura, carattere di fenomeno, che è cioè conoscibile nell’esperienza e attraverso i sensi: il mondo f., la realtà f.; o relativo a ciò che filosoficamente è inteso come...