Il concilio Vaticano II e l'Italia
Giovanni Turbanti
Nel giugno 1966, davanti all’assemblea dei vescovi italiani riuniti per la prima volta pochi mesi dopo la conclusione del concilio,Paolo VI rilevava [...] . Con loro si presentava in concilio la Chiesa italiana, con i suoi caratteri ancora legati alla stagione pacelliana, ferma sulle sue certezze dottrinali, ma anche percorsa da dubbi e timori, da insoddisfazioni e preoccupazioni che covavano sotto un ...
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Cristianesimo e Chiese cristiane
Trutz Rendtorff
Cristianesimo e Chiese: un rapporto complesso
Il termine 'cristianesimo' designa l'insieme delle conseguenze storiche derivate dal sorgere del movimento [...] rinnovata impostazione è ideologicamente in contrasto con la visione razionale e tecnico-scientifica del mondo: suo punto fermo è la problematica dell'ecologia, della minaccia che le attività dell'uomo rappresentano per il suo ambiente naturale ...
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Simbologia
Élémire Zolla
di Élémire Zolla
Simbologia
sommario: 1. Definizione e caratteri della simbologia. 2. Eclissi e rinascenza della conoscenza simbologica. 3. La Scuola di Lipsia. 4. Leo Frobenius [...] ‟Conoscenza religiosa", 1979, n. speciale 1-2.
Ackerman, Ph., The dawn of religion, in Forgotten religions (a cura di V. Fermi), New York 1950, pp. 3-24.
Agrawala, V., Sparks from the vedic fire, Varānāsi 1963.
Alquié, F., Conscience et signes dans ...
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fermo1
férmo1 agg. [lat. fĭrmus «stabile, saldo»]. – 1. Che non si muove, che cioè non è in moto, o non fa nessun movimento: ragazzi che non stanno mai f.; stare fermi coi piedi, con le mani; Non avea membro che tenesse f. (Dante); un treno...
fermo2
férmo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In genere, l’atto di fermare o di fermarsi; con sign. particolare nelle varie locuz.: dare un f. alla carne, fermarla con una prima cottura perché non si guasti; mettere il f. su...