Pittore milanese della prima metà del '500. Il Vasari lo ricorda nella vita del Dosso Ferrarese, come abilissimo paesista, e dice ch'egli eseguì gli sfondi in varie opere di Cesare da Sesto, come nel Battesimo [...] di Gesù ora nella collezione del duca Gallarati Scotti a Milano, così pieno di elementi fiamminghi accanto ai leonardeschi, da far supporre fiammingo il B. Il Lomazzo e il Vasari ricordano alcuni aneddoti riferentisi alla singolare fedeltà ...
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. Fiamminghe, franco-fiamminghe o anche borgognone si dicono quelle scuole che dall'inizio del sec. XV a mezzo il XVI diffusero la loro arte dalle Fiandre e dai Paesi Bassi in tutta l'Europa. Esse raggiunsero [...] una fama che l'aveva posta al disopra di Parigi, Beauvais, Lilla, Arras, Tournai, Douai.
La penetrazione dell'elemento musicale fiammingo in Roma era stata preceduta fino dal 1377 dai cantori francesi scesi in Italia al seguito del papa reduce dalla ...
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NERING, Johann Arnold
Fritz Volbach
Architetto, nato nel 1659 a Wesel da famiglia olandese, morto a Berlino il 21 ottobre 1695. Prima (1676) dedicatosi allo studio dell'arte delle fortificazioni, nel [...] sala ricorda il palazzo comunale di Amsterdam, l'ala sulla Sprea rivela i caratteri proprî al tardo rinascimento franco-fiammingo. Nel 1690 terminò il castello di Oranienburg e nel 1695 iniziò l'edificio centrale del castello di Charlottenburg. Anche ...
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PIANCA, Giuseppe Antonio
Filippo Maria Ferro
PIANCA, Giuseppe Antonio. – Nacque il 21 gennaio 1703 ad Agnona, in Valsesia, da Giovanni Giacomo e da Giacomina Lirella; gli venne imposto il nome di un [...] fatiche e riposi di pastori e dove gli animali sono ritratti con la cura riservata agli uomini. Come i prediletti fiamminghi, studiati nel taccuino di Nicolaes Berchem inciso da Jan de Visscher, e nella tradizione grafica della valle natia, il nostro ...
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WATTEAU, Antoine
Andrée R. Schneider
Pittore e incisore, nato a Valenciennes il 10 ottobre 1684, morto a Parigi il 16 luglio 1721. Entrò quattordicenne nello studio del pittore Gérin: e nella città [...] una scena comune, amatori che esaminano quadri, che li acquistano e li fanno imballare. Rinnovò in quell'insegna il genere fiammingo dei negozî di quadri; la dipinse in una tonalità sommessa grigio-argento, tutta contrasti con i colori ardenti dell ...
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Pittore. Nacque nel 1661 a Champigneul (Champagne), morì a Parigi nel 1743. Giovanissimo, a Parigi, lavorò nello studio di Nicaise Bernaert (1620-1678), detto Nicasius, pittore animalista e di nature morte. [...] Varsavia pittore di corte. Ritornato a Parigi si dedicò tutto alla pittura di animali e di scene di caccia. Allievo di un Fiammingo che a sua volta era discepolo dello Snyders, e avendo pure soggiornato in Inghilterra nel 1712, il D. diede impulso a ...
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GOTTIFREDI, Alessandro
Dario Busolini
Nacque a Roma il 3 maggio 1595 da Giovanni Battista, di illustre famiglia cittadina, e Girolama Poggi. Il 28 apr. 1610 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù, [...] Bassi meridionali si era già scissa, nel 1612, in due province ricalcate sul confine linguistico tra le popolazioni fiamminghe e francofone. Nel 1646, approfittando della ribellione della città di Liegi al principe-vescovo Ferdinando di Baviera e ...
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GREGORI, Antonio (Antonio di Taddeo)
Lucia Casellato
Pittore e miniatore nato a Siena da "cittadinesca famiglia" nel 1583 (Ugurgieri Azzolini). Non abbiamo notizie della sua prima formazione artistica. [...] senese Vincenzo Rustici (Romagnoli, 1835, p. 89); ma si è anche ipotizzato un suo discepolato presso il pittore fiammingo, attivo nella città toscana, Bernardo Rantwyck (Padovani, p. 232). Sappiamo altresì che accanto alla produzione pittorica il G ...
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MARGHERITA d'Austria, duchessa di Firenze, poi duchessa di Parma e Piacenza
Gino Benzoni
MARGHERITA (Margarita) d’Austria, duchessa di Firenze, poi duchessa di Parma e Piacenza. – Frutto d’un fugace [...] – e concepita allorché questi, dal 26 ott. al 5 novembre e dal 9 novembre al 12 dic. 1521, soggiornò ad Audenarde (in fiammingo Oudenaarde) nel castello di Borgogna –, nacque, il 5 luglio 1522, nella casa d’uno zio materno di cognome van der Coye, a ...
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ROTARI, Pietro Antonio
Paolo Delorenzi
– Figlio di Sebastiano (1667-1742), medico fisico di discreta fama, rinomato anche per i suoi interessi naturalistici, e di Anna Fracassi, nacque a Verona il 30 [...] studio della pittura» (Moücke, 1762, p. 279), all’età di sette anni fu affidato agli insegnamenti dell’incisore fiammingo Robert van Auden Aerd, giunto nella città scaligera intorno al 1709, chiamato dal vescovo Gian Francesco Barbarigo, dopo una ...
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fiammingo1
fiammingo1 agg. e s. m. [dal lat. mediev. Flaming(h)us] (pl. m. -ghi). – Delle Fiandre; in senso stretto, della regione compresa tra i fiumi Lys e Schelda e il Mare del Nord: le città f.; seterie f.; più genericam., della metà settentr....
fiammingo2
fiammingo2 s. m. [dal provenz. flamenc, der. di flama «fiamma», con il suff. -enc di origine germ.] (pl. -ghi). – Altro nome dell’uccello fenicottero.