Pelle animale trasformata, mediante i processi di concia, in una sostanza imputrescibile e di lunghissima conservazione. Si trasforma in c., dopo essere stato liberato dall’epidermide, dai peli, dalle [...] fibre muscolari e dal carniccio, il secondo dei vari strati che costituiscono la pelle degli animali, detto derma o corio.
Le pelli conciate si che si presenta sotto forma di lamine flessibili, costituite da fibre del minerale fittamente intrecciate. ...
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Giaciglio di rete, tenuto sospeso da terra, in uso soprattutto fra gli indigeni dell’America tropicale, dal Chaco fino al Messico meridionale e alle Antille. L’a. è generalmente intrecciata con fibre naturali [...] di palma o cotone coltivato. Fuori dell’America, l’a. si è ritrovata nella Nuova Guinea di SE e costituisce uno dei numerosi elementi comuni fra la cultura melanesiana e quella amazzonica ...
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Biologia
Metodo usato in microscopia per evidenziare alcune strutture fibrillari del tessuto nervoso e dei connettivi. I sali di argento o di oro o di platino, ridotti poi con miscele adeguate, impregnano [...] elettivamente fibre e fibrille dando loro una colorazione scura.
Tecnica
L’azione di incorporare una sostanza in un’altra, e lo stato che ne risulta.
I. del legno Trattamento consistente nel far penetrare nel legname d’opera sostanze, per lo più ...
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Prodotto ottenuto trattando la cellulosa con agenti ossidanti (ipoclorito, ozono, acqua ossigenata ecc.) e costituito da composti di parziale demolizione più o meno ossidati. Le o. si formano durante i [...] trattamenti di sbianca della cellulosa, delle fibre tessili di cellulosa ecc.; un trattamento troppo spinto può portare a una diminuzione di resistenza meccanica della fibra. ...
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teak Legno che si ricava dall’albero Tectona grandis, della famiglia Verbenacee, originario dell’Africa tropicale sudorientale. Trova notevoli impieghi per l’elevata resistenza all’umidità e agli attacchi [...] Altri fattori di pregio sono il suo colore rosso cupo o paglierino, la presenza di fibre dritte e l’assenza di nodi. Si lavora e si leviga molto bene, benché provochi un forte logorio delle lame e degli arnesi da lavoro. È molto usato in ebanisteria ...
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Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di v. possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici [...] le caratteristiche di resistenza. Di solito il carico di rottura a trazione dei v. è dell’ordine delle decine di N/mm2 (mentre per le fibre di v. sale a ca. 1000 N/mm2). La resistenza a compressione varia da 500 a 2000 N/mm2; il modulo di elasticità ...
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La varietà degli oggetti usati per vestirsi e adornarsi. Rientrano in questa denominazione non solo gli indumenti propriamente detti, ma anche gli accessori e i gioielli.
Storia
L’a., bene primario legato [...] storia che evolve dall’uso iniziale di foglie, pelli e piume con scarsi interventi e modifiche manuali, alla filatura di fibre per farne tessuti con cui variare vesti e accessori, per meglio adattarli al corpo e ancora proporre nuovi valori estetici ...
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Agraria
Trattamento cui vengono sottoposte materie e prodotti vegetali (come il tabacco, le olive, l’olio, il vino) per renderli adatti all’uso o perché si conservino.
In particolare, fase della lavorazione [...] trasformazione delle trippe in cuoio richiede che le sostanze concianti penetrino dentro la pelle e poi si fissino stabilmente alle fibre dermiche. I principali procedimenti di c. sono: la c. vegetale, la c. minerale, la c. grassa, la c. speciale e ...
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vello L’insieme della lana che ricopre il corpo di un animale lanuto; si distingue in aperto, semiaperto o chiuso, a seconda che i singoli fiocchi siano di forma conica, o più o meno prismatica. Anche, [...] , mediante depilazione; in ogni caso prima di iniziare la lavorazione vera e propria, i v. sono suddivisi per formare lotti di fibre di finezza e caratteristiche il più omogenee possibili. Per es., in un v. di pecora le lane delle spalle sono le più ...
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Nome con il quale si designano le specie appartenenti al genere Gossypium (famiglia Malvacee) e i peli che rivestono i semi e che sono utilizzati come materia tessile.
Caratteri botanici
Le specie spontanee [...] successive; il carattere, che riassume in un certo qual modo le varie caratteristiche: hanno un buon carattere i c. a fibre forti e robuste, omogenee e uniformi, che sopportano bene, con il minimo scarto, le lavorazioni.
Filatura. - Per i filati di ...
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fibra
s. f. [dal lat. fibra]. – 1. a. In istologia, struttura microscopica o submicroscopica di tessuti animali, caratterizzata da forma allungata, da natura per lo più filamentosa, dotata di particolari qualità (resistenza, flessibilità,...
fibrato
agg. [dal lat. fibratus]. – Che presenta fibre o più genericam. venature: steli di marmo fibrati come vegetali (D’Annunzio). In araldica, attributo delle foglie con fibre di smalto diverso.