Regista cinematografico (Calanda, Aragona, 1900 - Città di Messico 1983), uno dei maggiori della storia del cinema. I primi tre film sono tre punti di riferimento obbligati: Un chien andalou (1929), sorta [...] de Robinsón Crusoe, 1952; Cumbres borrascosas, 1953). Appartengono a questo periodo un capolavoro come Los olvidados (I figlidellaviolenza, 1950), il significativo Ensayo de un crimen (Estasi di un delitto, 1955) e quell'impeccabile mistura di ...
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FOSCARI, Ferigo Todero
Paolo Preto
Nato a Venezia il 14 luglio 1733 da Francesco e Laura Correr, con l'appoggio del padre, autorevole esponente del partito senatorio, percorse una buona carriera nelle [...] turca sulla vertenza di Arta gli ispirò parole dure sul governo ottomano, "li di cui princìpi saranno sempre figlidellaviolenza, di un despotismo senza limiti, tuttoché moderato sovente da un'imponente necessità" (25 marzo 1796), ma in altre ...
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Figueroa, Gabriel
Stefano Masi
Direttore della fotografia messicano, nato a Città di Messico il 24 aprile 1907 e morto ivi il 27 aprile 1997. Tra i maggiori interpreti del bianco e nero, insieme a Gregg [...] dovette rinunciare a quella che già allora era chiamata 'fotografia alla Figueroa'. Soprattutto in Los olvidados (1950; I figlidellaviolenza), Nazarin (1958) e Simón del desierto (1965; Simon del deserto) Buñuel gli chiese infatti di rinunciare a ...
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Alcoriza, Luis (propr. Alcoriza de la Vega, Luis)
Francesco Suriano
Sceneggiatore, regista e attore cinematografico spagnolo, naturalizzato messicano, nato a Badajoz il 5 settembre 1920 e morto a Cuernavaca [...] che cerca di dilapidare l'intero patrimonio. L'anno successivo si dedicò alla sceneggiatura di Los olvidados (I figlidellaviolenza), incentrata sul difficile rapporto di sudditanza tra due ragazzi dei bassifondi di Città di Messico, che, oltre a ...
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DELLA TOSA, Meliorello
Massimo Tarassi
Figlio di Catalano, nacque a Firenze nella seconda metà del sec. XII da una delle più ricche e potenti famiglie cittadine. Suo padre, personaggio di spicco nella [...] figli, Marignano e Marsoppino, ancora in tenera età.
Al D., nella carica di podestà di Orvieto, successe immediatamente il fratello Adimaro. Questi fu costretto ad interrompere le operazioni di assedio avviate dal D. non solo a causa dellaviolenza ...
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DELLA TORRE, Luigi
Gino Benzoni
Nasce probabilmente dopo la metà del Quattrocento, da Ginevra di Bertoldo da Spilimbergo - vale a dire quel "Pertholdus de Spegnimbergo", figlio di Venceslao e marito [...] suscitata da reciproche provocazioni, da continui episodi di violenza, da scontri veri e propri - l'avversione , figliodellafiglia del D., alle pp. 534-673 del ms. - le pp. 13-16, 25 s., ove s'attribuisce al D. la responsabilità della rottura della ...
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DELLA TORRE, Raimondo
Gino Benzoni
Figlio di Francesco e di Laura d'Arco, nacque attorno al 1555 (v. voce del padre, ambasciatore cesareo a Venezia, per notizie sulla famiglia).
È quel "Raimundus puer" [...] col prevalere la tutela interessata del cugino Mattia Hofer figliodella sorella di suo padre, che il D. accuserà d dall'eredità - che scatena un'impressionante carica d'odio e violenza - i figli del D., epperò accomunabili - in fatto di religione - ...
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DELLA TOSA, Rosso (Guidorosso detto Rossellino; Rossellino detto Rosso)
Massimo Tarassi
Nacque a Firenze.nel 1234 da Gottifredo ed Ermellina. Abile e spregiudicato uomo politico, fu tra gli esponenti [...] gli altri esponenti di parte nera, tra cui il nipote Rossellino, figlio di suo fratello Arrigo - in un primo momento si rifiutò di cercato di opporsi con le armi alla dilagante violenzadella fazione avversa. Una masnada assoldata dai Tosinghi di ...
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DELLA TORRE, Lucio
Gino Benzoni
Primogenito di Sigismondo di Carlo e della nobile veneziana Cecilia Mocenigo, nacque nel 1696, probabilmente nel castello avito di Villalta, e fu subito immesso in un'atmosfera [...] manigoldi, quasi a gara coi cugini, i figli cioè dell'assassino di suo padre, incrudelisce su villici tremebondi Pordenonese e nella zona di Noale ove aveva un palazzo, "violenze gravi contro la vita e sostanze dei sudditi".
Radunata attorno ...
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DELLA SCALA, Alberto
Gian Maria Varanini
Secondo di questo nome, nacque nel 1306, primogenito di Alboino signore di Verona e di Beatrice da Correggio. Sin dall'infanzia il suo nome è legato alle scelte [...] febbraio 1325 - sorsero dissapori fra i due figli di Alboino e Federico Della Scala, che in quel momento era all' dei rapporti fra il D. e i da Carrara andava ricollegata alla violenza usata dal D. alla moglie di Ubertino. È invece possibile, come ...
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sangue
sàngue s. m. [lat. sanguis -ĭnis e sanguĕn -ĭnis; accus. sanguĭnem e anche sanguem]. – 1. a. Liquido organico, opaco, viscoso, di colore rosso (rosso vivo il sangue arterioso, rosso scuro il venoso) che, sotto l’impulso dell’attività...
abuso1
abuṡo1 s. m. [dal lat. abusus -us, der. di abuti «abusare», part. pass. abusus]. – 1. Cattivo uso, uso eccessivo, smodato, illegittimo di una cosa, di un’autorità: a. del vino, del fumo, degli alcolici; fare a. di farmaci, di tranquillanti;...