DIOSKOURIDES (Διοσκορίδης)
L. Vlad Borrelli
4°. - Famoso intagliatore di pietre d'età augustea, probabilmente originario di Aigai in Cilicia (almeno, tale dichiaravasi il figlio Euthyches), autore di [...] Dio, li), e autore probabilmente anche di buona parte dei ritratti di Augusto incisi su gemme. Fin dal Rinascimento, intorno al nome di D. si raccolse un gran numero di Gemma augustea di Vienna (Furtwängler, Gemmen, ii, 258). Dei suoi figli e scolari ...
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ONEIROS (῎Ονειρος)
A. Bisi
Personificazione della divinità del sonno, la quale è menzionata per la prima volta in Omero e poi nella Teogonia esiodea.
Nell'Iliade (ii, 6) O. vien detto messaggero di Zeus, [...] Rodio e a Nonno, O. vien detto figlio della Notte e di Erebo, o della Terra. Ma accanto dio aveva atteggiamento tranquillo, un mantello bianco su un abito oscuro (probabilmente, afferma Filostrato, per simboleggiare la sua venuta sia di giorno che di ...
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MAMMISI
S. Donadoni
In copto "luogo del parto", è il nome che vien dato ai piccoli edifici annessi ad alcuni templi egiziani; là si immagina si ritiri la dea titolare del santuario quando deve dare [...] alla luce il diofiglio. L'esempio più antico risale a Nectanebo (XXX dinastia) e sorge a Denderah (v.), dove un altro m. è di epoca romana. Gli altri sono tolemaici, e fra questi i meglio conservati sono quelli di Edfu e di File. Spesso sono edifici ...
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figlio
fìglio s. m. [lat. fīlius, della famiglia di fecundus, femĭna, ecc.]. – 1. a. Il generato rispetto ai genitori (talora anche rispetto ai progenitori): mio, tuo, suo f. (normalmente senza articolo); padre, madre e figli; f. maggiore,...
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...