Dottrina di Platone e della scuola da lui fondata (Accademia); più in generale, ogni orientamento filosofico influenzato dalla filosofiaplatonica e che ne assume in partic. la distinzione tra un mondo [...] sensibile e un mondo intelligibile. Il primo è il mondo del divenire e del mutamento, da cui deriva l'opinione (dòxa), il secondo è il mondo delle idee, perfette e immutabili, dalle quali deriva la vera ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofiaplatonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente [...] passivo del verbo νοεῖν "intelligere") sono le idee in quanto distinte dagli αἰσϑητά, gli oggetti sensibili del mondo empirico. Per Kant una simile assoluta distinzione non può naturalmente sussistere, ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] proteso esclusivamente all’indagine scientifica e incurante di quanto concerne la vita pratica Platone dà una tipica raffigurazione nel Teeteto. Il filosofo del Teeteto è anche matematico e astronomo: egli scopre la struttura stessa dell’essere ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Filosofia a Bisanzio
Marco Di Branco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Quello della speculazione filosofica bizantina è un campo relativamente [...] e di dimostrazione si limitava alla logica e alla fisica. Psello non approva la condanna indifferenziata della filosofiaplatonica e aristotelica operata dalla sinodo patriarcale di Michele Cerulario, ma d’altra parte afferma di voler preservare ...
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Cardinale, teologo e umanista (Trebisonda 1403 - Ravenna 1472), fattosi monaco basiliano nel 1423, cambiò in B. il nome battesimale di Basilio; fu al servizio di Giovanni VIII di Costantinopoli (1426) [...] e poi patriarca di Costantinopoli. Contribuì alla diffusione in Italia dello studio del greco e specialmente della filosofiaplatonica. E in difesa di Platone, contro le accuse dell'aristotelico Giorgio di Trapezunte, scrisse in greco, e poi voltò in ...
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Filosofo greco (Costantinopoli 412 - Atene 485). Ultimo fra i grandi rappresentanti del neoplatonismo e insieme della filosofia ellenica. A lui si deve una rigorosa sistemazione della filosofia di Platone, [...] forme meliche e la trattazione sulle feste dafneforie e oscoforie. P. intende dare una rigorosa sistemazione della filosofiaplatonica quale si era venuta svolgendo attraverso il medio e il neoplatonismo, fino agli sbocchi religiosi e teologici che ...
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Filosofo (Cherso 1529 - Roma 1597). Letterato del Rinascimento, P. fu un difensore del platonismo contro l'aristotelismo, da lui principalmente combattuto nelle Discussiones peripateticae.
Vita
Studiò [...] . Dopo viaggi a Cipro e in Spagna, fu chiamato (1578) a insegnare filosofia all'univ. di Ferrara, donde passò (1592) a Roma, dove continuò a insegnare filosofiaplatonica fino al 1595.
Opere e pensiero
Nelle Discussiones peripateticae (1571; 2a ed ...
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Scienza che studia i processi psichici, coscienti e inconsci, cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.). Il termine sembra [...] orfico-pitagorica (che già nel secolo precedente aveva asserito l’immortalità dell’anima e la metempsicosi). Nella filosofiaplatonica si incontra per la prima volta una vera e propria p. come particolare dottrina speculativa concernente la natura ...
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Filosofo e teologo (Pallet, in Bretagna, 1079 - monastero di Saint-Marcel-sur-Saône 1142). Considerato, con Anselmo d'Aosta, come uno degli iniziatori del "metodo scolastico", la sua opera teologica lo [...] del 12º secolo - al di là della positiva valutazione della cultura antica e dei frequenti rapporti posti tra temi della filosofiaplatonica e dottrine cristiane (aspetti questi che inseriscono A. nella più vivace cultura del secolo, ma non sono a lui ...
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Scrittore latino di origine africana (Madaura 125 d. C. circa - Cartagine 180 d. C. circa). Narratore abilissimo, è una delle figure più singolari della letteratura latina; il suo stile, ricco di accorgimenti [...] egli si diceva mezzo numida e mezzo getulo. Studiò a Cartagine, poi ad Atene, le più svariate discipline e arti, ma soprattutto filosofiaplatonica. Viaggiò per l'Asia greca e fu anche a Roma. Tornato in Africa fu ospite, all'età di circa 30 anni, in ...
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platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...
platonismo
s. m. [der. del nome del filosofo Platone (v. platonico1)]. – 1. La filosofia, la dottrina, il pensiero di Platone: il nucleo centrale è costituito dalla dottrina delle idee eterne, universali, separate dalla realtà sensibile, che...