Filosofo italiano (n. Bologna 1933), professore di filosofia teoretica all'Università di Milano. Allievo di E. Paci, si è inizialmente interessato al pensiero fenomenologico, inaugurando successivamente [...] di S., che attraverso di esso ha sottolineato in particolare le valenze filosofiche e ontologiche del simbolo e della scrittura. Tra le opere: Introduzione alla fenomenologia come scienza (1965); Il pragmatismo americano (1972); Semiotica e ...
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Filosofo tedesco (Coswig 1842 - Berlino 1918); successore di F. A. Lange all'univ. di Marburgo, il C. è uno dei principali esponenti, insieme a P. Natorp e a E. Cassirer, della scuola che da questa università [...] il momento creativo. La filosofia, secondo il C., si esaurisce nelle tre sfere della teoresi, dell'etica e dell'estetica, il cui fondamento comune è la coscienza come categoria della possibilità. Nell'etica, scienza del volere puro, è ancora ...
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Filosofo tedesco (Marienberg 1838 - Zurigo 1917), nipote di Clemens; dapprima sacerdote cattolico, abbandonato il cattolicesimo, insegnò (1872) filosofia a Würzburg e dal 1874 al 1895 a Vienna. In contrapposizione [...] una psicologia genetica e contrapposta alla scienza naturale, scienza dei fenomeni fisici. La caratteristica fondamentale Grande influenza esercitarono le sue dottrine sullo sviluppo dellafilosofia fenomenologica (Husserl, Stumpf), e su altri ...
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L’arte, la metodologia e la scienzadell’apologia, specie nella filosofia (anticamente l’a. fu parte della dialettica) e più ancora nella religione. Mirando a difendere la verità contro l’errore, a sostenere [...] cattolicesimo, un prevalente orientamento di pensiero considera l’a. una scienza per il suo oggetto e il suo fine: essa è la conoscenza certa, filosofica e storica del fatto della Rivelazione, dimostrata con argomenti oggettivi valevoli per tutti. Da ...
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Termine filosofico creato da T.H. Huxley (1869 ca.) per indicare l’incapacità del pensiero umano di superare l’ambito della realtà fenomenica e di risolvere i problemi metafisici e religiosi che non sono [...] oggetto di scienza positiva. Da allora con il termine a. si è designata ogni teoria che non neghi assolutamente da questi una realtà superiore dichiarata inconoscibile. Tipico a. è la filosofia di É. Du Bois-Reymond, quale è enunciata nei Sette enigmi ...
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Concezione metafisica secondo la quale la realtà è composta di atomi, cioè di particelle indivisibili eternamente in movimento, le quali - aggregandosi e disaggregandosi - danno origine ai differenti corpi [...] lasciato scarse tracce nel Medioevo, l'a. tornò in voga nel Rinascimento e si affermò negli ambienti della nuova filosofia (G. Bruno) e della nuova scienza (F. Bacone). Nel 17° sec. - grazie a G. Galilei, R. Descartes e P. Gassendi - la concezione ...
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Filosofo tedesco (Aurich, Bassa Sassonia, 1846 - Jena 1926). Dal 1874 al 1920 professore a Jena, nel 1908 premio Nobel per la letteratura; socio straniero dei Lincei (1913). Assertore entusiasta dello [...] (1890), è impostata intorno all'idea fondamentale della sua filosofia: l'esistenza di un mondo dello spirito che manifesta la sua efficacia nel nostro mondo attraverso l'azione (scienza, cultura, arte) dei grandi individui, azione riassumentesi ...
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Filosofo del diritto (Roma 1879 - ivi 1957), prof. di filosofia del diritto nell'univ. di Padova e di istituzioni di diritto privato a Roma; socio nazionale dei Lincei (1953). Giurista di vasta cultura, [...] dei valori"; tra le opere: I diritti sulla propria persona nella scienza e nella filosofia del diritto (1901); Il valore della storia (1909); La filosofia europea nel secolo XIX (1932); I monarcomachi (1933); Diritto e stato nella morale idealistica ...
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Filosofo e pedagogista (Galatina 1832 - Firenze 1885). Positivista non di stretta ortodossia, fu dal 1876 professore di filosofia teoretica, e per varî anni anche di pedagogia, nell'univ. di Bologna. Opere [...] politico del pensiero italiano (1862); Critica del positivismo (1868); Sul rinnovamento dellafilosofia positiva in Italia (1871); Prolegomeni alla moderna psicogenia (1878); La scienzadell'educazione (1879; 3a ed., 2 voll., 1882-84); Rivoluzione e ...
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Termine usato per connotare la condizione antropologica e culturale conseguente alla crisi e all’asserito tramonto della modernità nelle società del capitalismo maturo, entrate circa dagli anni 1960 in [...] dei «grandi racconti» (grands récits), ovvero delle prospettive filosofiche e ideologiche che, a partire dall’Illuminismo, La gaia scienza, Falso movimento ecc.) che negli anni 1970-80, sviluppando alcune intuizioni della più vivace sperimentazione ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel mondo sù, nulla scïenza porto (Dante); siccome...